Zucca, zuccona, zuccaccia,
che ci fai dipinta con una faccia?
Cerco di far sorridere i bambini…
i grandi e i più piccini!
Io racconto di abbondanza e di raccolto,
dell’autunno, dei suoi colori intensi e del suo volto;
della terra e degli alberi che si preparano a dormire;
del tepore del fuoco che si accende nelle case, e ci invita a non uscire!
La sua intimità ci chiede di custodire il calore dell’estate calda,
per far esplodere il seme a primavera tarda,
che nel cuore conserviamo
e ci racconta di chi siamo.
La zucca mostra con gioia
la sua minestra colorata,
e sulla tavola
si cucina a festa, in prima portata!
Che dire poi delle colorate favette,
del pane caldo servito a fette,
di novembre e dei suoi ricordi,
della celebrazione di tutti i cari morti,
che solo perché li abbiamo amati
vivono in noi ancora, nel ricordo rinnovati.
Ed ora sorridiamo dell’abbondanza,
sino a riempirne del cuore la stanza,
di questa stagione autunnale di colori,
capace di portare ancora dei piccoli tepori.
Doniamo un sorriso e un abbraccio tenero e caro
a chi ci accompagna come un faro
nelle giornate più uggiose
e in quelle più dolorose;
condivide gioia e bellezza,
bene spontaneo, vento di brezza.
Evviva la zucca e i suoi semini,
che presto, con l’acqua e la terra,
si trasformeranno in germogli potenziali e vivi!
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