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Tutte le fiabe che parlano di "stagioni"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "stagioni", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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I dodici mesi

C’era una volta un vedovo con una figlia, di nome Marouckla, che si era risposato e, dalla seconda moglie, aveva avuto un’altra figlia, Helen. Presto egli morì e la vedova mostrò di odiare Marouckla, che era più graziosa di sua figlia.

Marouckla non capiva questo odio, non comprendeva perché la matrigna fosse sempre arrabbiata con lei, ma sopportava in silenzio i lavori più pesanti che le venivano ordinati: pulire le stanze, cucinare, lavare, cucire, filare, tessere, portare il fieno, mungere la mucca…

Helen, invece, non faceva niente, era sempre ben vestita e passava da un divertimento all’altro.

I dodici mesi

Celestino Mingherlino e l’Albero dei Meloni

Che splendida giornata d’estate.

È il primo giorno di luglio e il cielo è azzurro e terso, senza nemmeno una nuvola. Il sole picchia e fa molto caldo. Il bosco offre fresco e riparo all’ombra degli enormi sempreverdi. Tutti gli abitanti hanno tirato fuori sdraio e sedie pieghevoli per godersi la frescura dei pini, e dissetarsi con un bel frullato o un bel bicchierone di tè freddo.

Celestino Mingherlino è impegnato a preparare una macedonia con tutta la frutta di stagione. È giorno di mercato, Celestino ha fatto la spesa da un ambulante ed è tornato carico di pesche, albicocche, anguria, ciliegie e melone.

Celestino Mingherlino e l’Albero dei Meloni

I mesi

A Gennaio un bel cappello,

Febbraio è un po’ monello, 

Marzo è freddo e piovoso,

Aprile è mite e festoso,

a Maggio il caldo sta iniziando,

a Giugno la scuola sta finendo,

Luglio prepara le valigie,

I mesi

L’albero di ciliegio

In un antico giardino popolato da fiori e piante risiede immobile e silente un bellissimo albero di ciliegio dal fusto molto alto.

L’inverno era alle porte , un vento umido e freddo soffiava tra le cime dell’albero oramai spoglio e vuoto e due timide foglioline dal manto giallo giacevano pendenti sull’estremità dei secchi rami.

La prima fogliolina disse “Siamo rimasti soli qui su questo albero, anche stanotte molte delle nostre sorelle se ne sono andate via” …

La seconda fogliolina rispose “ Non avere paura , si sa che prima o poi dobbiamo seguire il nostro destino” Ma prima distaccarmi dall’albero avrei un desiderio da esprimere” gemette la prima fogliolina“Voglio che tutte le mie sorelle ritornano a darmi l’ultimo saluto”

L’albero di ciliegio

Il gigante egoista

Tutti i pomeriggi, quando uscivano dalla scuola, i bambini avevano l’abitudine di andare a giocare nel giardino del Gigante.

Era un giardino spazioso e bello, con morbida erba verde. Qua e là sull’erba si trovavano bei fiori come stelle, e vi erano dodici peschi che a primavera si aprivano in delicate infiorescenze rosa e perla, e in autunno portavano ricchi frutti. Gli uccelli posati sugli alberi cantavano in così dolci suoni che i bambini solevano interrompere i loro giochi per ascoltarli. – Come siamo felici qui! – gridavano l’un l’altro.

Il gigante egoista

Il ponte sospeso tra inverno e primavera

Nel bosco di Lilybets c’e’ un antico ponte avvolto dall’edera e coperto da candide nuvole.Lo aveva creato, tanto tanto tempo fa, una strega di nome Betulla D’Argento. La strega, dal viso spigoloso e rude color argento, si divertiva a beffare gli abitanti del bosco ideando continuamente trappole e strategie. Un giorno, mentre osservava divertita una battuta di caccia, rimase incantata dal Principe del bosco che primeggiava veloce sul suo cavallo bianco.Cosi’, assunto

l’aspetto di un’incantevole fata, decise di ammaliarlo donandogli tutto cio’ che poteva facilmente leggere nel profondo del suo cuore.

La strega, pero’, sapeva che, una volta all’altare, nessun inganno avrebbe potuto durare, cosi’quando il principe la chiese in sposa decise di rivelargli il suo inganno e si mostro’ in tutta la sua bruttezza nell’animo e nell’aspetto.

Il ponte sospeso tra inverno e primavera

E’ arrivata la primavera

E’ una bella giornata: il sole splende, gli uccellini cantano e l’Orso Filippo si sveglia.

Per tutto l’inverno ha dormito ben coperto nel suo lettino e adesso ha molta fame e

tanta volglia di correre, saltare, rincorrere le farfalle nel prato.

Dentro alla tana, l’orso Balù sta ancora dormendo.

E, nonostante l’orso Filippo lo chiami gridando in continuazione, non sembra volersi svegliare.

E’ arrivata la primavera

La saggezza dei vecchi

Ulivi, alberi antichi
dai tronchi rugosi,
contorti, scavati

fedeli riproduzioni
di uomini vecchi,
stanchi, bruciati dal sole
che siedono
sulle panchine delle piazze.

Entrambi attendono
senza fretta 
lo scorrere delle stagioni

La saggezza dei vecchi

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