La lince e il fiume
Una giovane lince, voleva imparare a fare il bagno al fiume ma le sorelle e le amiche la distoglievano. “Io conosco un leone che è morto in un fiume e dimenticato …” “Sì, sì!” l’amica… La lince e il fiume
La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "paura", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".
Una giovane lince, voleva imparare a fare il bagno al fiume ma le sorelle e le amiche la distoglievano. “Io conosco un leone che è morto in un fiume e dimenticato …” “Sì, sì!” l’amica… La lince e il fiume
C’era una volta un’aquila reale che volteggiava serena sopra i cieli del suo regno insieme alla sua inseparabile corona. Vola di qua e vola di là, presto il nobile uccello si stancò e andò a… Il nido di ferro
Il mondo di Ivana è racchiuso in una vetrina di cristallo; ove vi sono i suoi di animali di vetro e cristallo smerigliato. Non esce più non ha amiche, dopo le sue ultime sofferenze per… Zoo di vetro
Tanto tempo fa, la notte si oscurava, il cielo più colore non dava. La strada era cupa, si sentivano tra le mura le voci: “è nato, è nato lo spirito di Halloween”. La paura gridava tra… Halloween !
Nelle giornate molto fredde, c’è un solo fantasma che fa sorridere, non fa nemmeno paura si chiama Frolla. Frolla ama molto i dolci e lascia ogni volta una piccola zucca con caramelle alla porta di… Il fantasma che trema dal freddo
Di: Maurice Sendak Editore: Babalibri Milano Videolettura prodotta dal Laboratorio di Comunicazione e Narratività dell’Università degli Studi di Trento-Rovereto diretto da Marco Dallari. Gli insegnanti che volessero utilizzare il materiale a scopo didattico o di… Nel paese dei mostri selvaggi // Video fiaba
Un coniglietto color della luna, per paura di un pollo che voleva beccarlo, fuggì via di corsa saltellando. Così facendo precipitò dentro un uovo di cioccolata. Rimase chiuso lì dentro tutto bello impacchettato, sigillato con nastri… Il coniglietto e le campane di Pasqua
Il sole se n’era andato di colpo, il vento aveva raccolto in un attimo sulla montagna nuvole nere gonfie di pioggia, e subito aveva cominciato a tuonare e lampeggiare. Poi, si era scatenato l’iradiddio. La luce livida delle saette squarciava il cielo in un susseguirsi di guizzi che sembravano non avere fine.
Piccolo Uomo, raggomitolato vicino alla parete della capanna, si teneva le orecchie tappate, la faccia e gli occhi nascosti nelle ginocchia: non ricordava di avere mai avuto tanta paura.
Grande Vecchio, abbandonato sulla poltrona, fumava la pipa e lo osservava con un sorriso di tenerezza.
Paura del buio paura del lupo
Paura del cielo che si fa cupo
Fulmini e saette mi fan spaventare
A nanna non riesco più ad andare
Orchi e mostri, magiche pozioni,
Nella savana africana sotto un sole cocente, un gruppo di zebre assetate si recava presso un rigagnolo d’acqua quando una di esse di nome Tea, venne distratta da un volo di uccelli.
Inconsapevole si divise dal resto del gruppo perdendo così l’orientamento. Scese la sera e la zebra era alla ricerca affannosa di un rifugio dato che il luogo era infestato da animali feroci.
La zebra Tea camminò a lungo quando illuminata dalla luna scorse una piccola grotta, quindi decise di passarvi la notte. Nella semioscurità si adagiò in un cantuccio, appoggiò la testa su quello che poteva sembrare vagamente un cuscino poi sprofondò in un lungo sonno, non prima di aver considerato che il giorno seguente sarebbe andata alla ricerca del gruppo di zebre a cui apparteneva.
Quella notte Giorgia era andata a letto prima del solito, complice un po’di mal di pancia probabilmente dovuto all’esagerazione di gelato alla stracciatella ingurgitato nel pomeriggio al compleanno della sua migliore amica Laura. Nel dormiveglia continuava a rigirarsi nel letto. Ad un certo punto, un rumore, forse proveniente dall’esterno, la svegliò. Voleva scendere ed andare al bagno, ma mille dubbi le affollarono la mente.
-Un rumore così forte e strano, chissà…da dove può venire? -pensò tra se e se Giorgia.
Ultimamente aveva letto troppi libri di fantascienza, storie di alieni di altri pianeti.
-E se ne avessi uno rintanato sotto il mio letto? – mormorò a bassa voce.
Si fece coraggio, alzò piano la coperta e piegò la testolina verso il pavimento. Una lieve luce che s’infiltrava attraverso le tapparelle abbassate, le fece scorgere un qualcosa di scuro raggomitolato proprio sotto il letto e appostato dalla parte dei piedi. Si ritirò immediatamente, coprendosi tutto il viso con la coperta.