Leoni in fuga
C’era una volta…
E forse c’è ancora, un piccolo circo equestre scalcinato, ma così piccolo e così scalcinato da essere riuscito a sfuggire alle attenzioni e alle ire degli animalisti.
Ma presto anche il piccolo circo sarebbe balzato agli onori delle cronache giornalistiche e televisive.
Chi lavorava in quel circo faceva, più o meno la fame, sì perché la regola era: prima dare da mangiare agli animali, poi, se restava qualche soldo, pagare il personale.
E tutti, oddio: tutti è una parola grossa, perché erano rimasti ben pochi a lavorare lì a quelle condizioni, tutti i superstiti, dicevamo, lavoravano lì per passione e clown, acrobati, domatori e proprietario facevano anche le funzioni di inservienti, accudivano gli animali, tenevano pulite le gabbie, montavano e smontavano il tendone con le tribune e guidavano la carovana attraverso piccoli paesi,m evitando le grandi piazze e di attirare troppo l’attenzione prima che arrivassero a togliere loro gli animali e, quindi, il pane quotidiano.

