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Tutte le fiabe che parlano di "fantasia"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "fantasia", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

fate-fatine

Fate e fatine

Valli di nebbia
giardini dorati
fili ricamati
di fiori d’argento

parlano d’amore
col cappellino di margherite

inghirlandate
di trine e merletti

incantesimi nei boschi
son felici danzano leggeri

sono nuvole di fiori di seta
ricamano fiabe di filastrocche

Fate e fatine

PadRomeo

Mentre stava per uscire dalla fabbrica di costruzione Romeo non aveva ancora capito quale fosse la sua funzione. Gli piaceva molto il suo lato morbido, vellutato di un elegante colore nero, ma quello di cui era molto orgoglioso era l’altro lato, quello con l’immagine di una splendida fanciulla giovanissima dai lunghi capelli lisci e vestita di un leggero abito bianco che suonava il violino ai piedi di una cascata.

Nel negozio di vendita fu messo insieme agli altri e, parlando con loro, venne a sapere finalmente il suo nome e la sua funzione.

” Mouse Pad? Che significa?”

PadRomeo

Il bove

Fiaba tratta da “Lezioni e racconti per bambini” di Ida Baccini (1882).
“Dettati nel puro e gentile idioma toscano, questi libri parlano al fanciullo il suo linguaggio, lo dilettano, lo avvezzano a vedere, ad osservare il mondo esteriore, come ad amare il bene morale” (Dalla prefezione al libro di Pietro Dazzi).

Attilio sta per finire sei anni, e a vederlo tutto assennato e composto, gli se ne darebbe anche dieci. Ha quasi l’aria di un omino. La sua passione, quando ha finito di far le cose di scuola, è di guardare i libri colle figure.

A volte la mamma gli presta un librone grosso grosso, dove ci sono disegnate tutte le bestie, tutte le piante e tutte le pietre che si trovano sulla terra. Il babbo dice che quel librone è intitolato «Storia Naturale», ma il bambino non si confonde coi titoli, e passa delle ore a guardare ora un bell’uccello dalla coda lunga lunga, ora qualche albero dalle foglie gigantesche, ora certe pietre dalle forme curiose, che sporgono dall’interno d’una grotta o rotolano dal vertice d’un monte scosceso.

Il bove

Il concerto di mezzanotte

Quel giorno Aurora era davvero eccitata ed entusiasta per ciò che avrebbe fatto con i suoi amici la sera stessa.

La notizia era arrivata nel primo pomeriggio quando, mentre era al parco a giocare, aveva trovato un misterioso volantino nascosto tra le foglie di un cespuglio. Dopo averlo raccolto senza farsi vedere, lo aveva letto apprendendo con gioia la novità prima che questi si dissolvesse nell’aria.

Non stava più nella pelle e non vedeva l’ora di dirlo anche ai suoi genitori i quali, già lo sapeva, non l’avrebbero presa sul serio, perchè certamente, quelle non erano notizie molto credibili per i grandi.

Bisogna dire però che Aurora era una bambina speciale, o meglio, lo erano i suoi amici i quali non potevano dirsi bambini come gli altri, ed in effetti non lo erano, in quanto erano dei giocattoli.

Il concerto di mezzanotte

Il mondo di Tuttosipuò

È una notte particolare
che i ricordi lascia filtrare…

La pioggia cade piano,
e il fuoco nel camino
mi fa tornare in mente
la bimba con il cagnolino.

La storia é un po’ speciale
fantastica, reale
e porta dentro il cuore
la voglia di volare.

Se tu vuoi ascoltare
o, meglio, partecipare
raccogli le tue cose,
il viaggio sta per cominciare!

Il mondo di Tuttosipuò

Dada e il tappagallo

Dada aveva tre anni ed era orgogliosa: anche per lei era arrivato il momento di andare a scuola!

Proprio come suo fratello Filippo, che di anni ne aveva ben sette e frequentava già la seconda elementare.

Per Dada, il primo giorno alla Scuola dell’Infanzia era stato splendido.

Aveva conosciuto due simpatiche maestre, che erano così gentili da non crederci. Poi aveva giocato con le costruzioni insieme a Giulio, un bambino coi capelli biondi e lunghi e aveva fatto merenda e aveva colorato alcuni fogli disegnati.

“Mi sono divertita tanto!” aveva detto alla sua mamma all’uscita da scuola; “Posso tornarci anche domani?”

“Ma certo che ci tornerai domani, Dada! A scuola si va tutti i giorni, stai tranquilla”

Dada e il tappagallo

Joris e la notte

“Mamma ho sonno!”

“Ma Joris sono soltanto le sei, è ancora presto.”

“Ho sonno, voglio andare a dormire!” Aveva sempre tanta fretta Joris. Quando arrivavano le sei non vedeva l’ora di mettersi sotto le coperte, chiudere gli occhi e dormire. All’inizio la mamma era un po’ preoccupata.

“Questo bambino deve fare il riposino pomeridiano, altrimenti la sera casca dal sonno.”

E ogni giorno dopo pranzo provava ad addormentarlo: nel suo lettino, sul lettone, coccolato dalla melodia di una dolce ninna nanna o con la sua favola preferita fra le labbra. Niente!

Nessuna strategia avrebbe mai funzionato con Joris, perché lui proprio non ne voleva sapere. Ma non appena il grosso pendolo suonava le sei del pomeriggio, Joris correva da lei sbadigliando e stropicciandosi gli occhi dalla stanchezza. E lei rassegnata gli metteva il pigiamino, gli lavava i denti e faceva appena in tempo a leggere una storia che Joris si addormentava come un sasso.

Joris e la notte

Celestino Mingherlino e l’aquiplano

Mastro Sigfrido era il falegname più famoso del bosco, anche perché era l’unico in zona.

Lavorava la legna in maniera elegante e sapiente, realizzando superbi pezzi da collezione.

Non era un falegname qualunque, ma un vero e proprio artista, anzi, il re dei cavalli a dondolo, come amava definirsi.

Gli venivano commissionati lavori anche dall’estero. Un suo affezionatissimo cliente era Lord James Horwood, banchiere di professione e critico d’arte, disposto a spendere cifre proibitive per uno dei famosi pezzi di Mastro Sigfrido.

Celestino Mingherlino e l’aquiplano

L’evidenziatore rosso

C’era una volta, non si sa quando, non si sa dove, non si sa perchè, una principessa che amava disegnare.

Questa principessina si chiamava Camomilla. Camomilla amava molto il rosso. Da sempre amava disegnare solo con un pennarello rosso, una matita rossa, un colore a cera rosso, la tempera rossa e l’acquerello rosso. Mai in tutta la sua vita aveva usato un colore che non fosse il rosso.

Un giorno, non si sa quando, la regina comprò, non si sa dove, un evidenziatore rosso, non si sa perchè, ma scoprì che non le serviva a niente! Allora lo regalò a Camomilla, che subito si mise a colorare con quell’evidenziatore. Ciò che la regina non sapeva era che l’evidenziatore era indelebile.

L’evidenziatore rosso

Costruzioni magiche

C’era una volta una bambina; il suo nome era Luisa.

La sua famiglia era povera. Lei non aveva giochi ma solo un quadernetto e una matita per poter giocare con la fantasia.

Un giorno vide una ragazza, il suo nome era Marta, fecero subito amicizia.

Marta regalò delle costruzioni (oggi diremmo del LEGO) a Luisa e lei stava tutto il tempo a giocare. Un giorno però scoprì una cosa molto strana: stava costruendo un cane viola, e le costruzioni si trasformarono in un cagnolino viola che la leccava tutta.

Chiamò Marta che le disse che quelle costruzioni le aveva trovate in un bosco vicino alla capanna di un fata. Loro allora andarono lì e entrarono nella capanna. Trovarono la fata che piangeva.

Costruzioni magiche

Fantasia

Immagina un cielo blu, disegnaci un bel sole ,

aggiungi tante farfalle che volano allegre

e uccelli colorati che cinguettano nell’aria.

Spunta all’improvviso un bel prato,

con fiori profumati e petali delle sfumature che vuoi tu ….

Clicca su “Leggi tutto” per vedere il video.

Fantasia

Il vecchio Lev e le sue storie

Lo sapevate che esistono, nel mondo, paesi lontanissimi? Talmente issimi da poter essere visti soltanto nei sogni?

Alla gente comune questi strani luoghi appaiono di sfuggita, durante le soste in mezzo al traffico o al momento del risveglio, quando un occhio è ancora chiuso per colpa del sonno. Nessuno perde tempo in questi posti bizzarri, e quei pochi che vi scorrazzano si contano sulla punta delle dita, le prime quattro della mano sinistra, dal pollice fino all’anulare.

Proprio il pollice è il dito occupato da Lev, un anziano signore che vive da solo nel bosco, in una casetta di legno costruita sui rami di una grande quercia. L’occupazione preferita del vecchio Lev è quella di scrivere i resoconti dei suoi viaggi notturni, senza tralasciare neanche una riga.

Il vecchio Lev e le sue storie

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