Vai al contenuto

Tutte le fiabe che parlano di "acqua"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "acqua", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

Il mondo di Rosario

Molto tempo fa, in un mattino di primavera l’aria era già calda ed il piccolo Martino giocava sulla spiaggia poco distante da casa sua;il bimbo era spesso solo ma questo non frenava il suo entusiasmo… Il mondo di Rosario

La gocciolina d’acqua

Una gocciolina d’acqua si trovò un giorno tutta da sola veniva da un viaggio molto lontano si trovava con le altre gocce d’acqua sopra una nuvola bianca con un forte temporale erano precipitate sulla terra… La gocciolina d’acqua

Gocce nello spazio

Quel pomeriggio il cielo era nuvoloso e cadde una goccia di pioggia.

Il temporale era sempre più forte e così caddero tantissime gocce di pioggia.

Le gocce, piccole piccole, avevano paura di cascare a terra perché pensavano di farsi male.

Un fulmine si accorse del timore del loro timore, corse in loro aiuto e le portò nello spazio.

Da lì, il mondo era bellissimo: giocavano a nascondino tra i pianeti, saltellavano sulla Luna e bussavano alle navicelle degli extraterrestri.

Per caso, saltellando, incontrarono un alieno con la navicella rotta. Le goccioline si trasformarono in energia, entrarono nel serbatoio e fecero ripartire la navicella.

Gocce nello spazio

Gino, l’aeroplanino

In mezzo al deserto, tra cactus, sassi e serpenti, si trovava una costruzione un po’ traballante.

Al suo interno erano stipati vecchi aeroplani che, stanchi di volare, si rifiutavano di accendere i motori.

Un giorno, mentre una tempesta di sabbia sferzava le grigie pareti dell’hangar, un grosso camion rumoroso, raggiunse la saracinesca che chiudeva l’entrata del deposito.  

Un omino, con un buffo cappello calato sugli occhi, scese dal camion e, litigando col vento che sollevava la sabbia, aprì il lucchetto e sollevò il pesante portone.

Gino, l’aeroplanino

Il granchietto e l’estate

Ho due occhietti distanti e tondeggianti; il mio corpo è duro ma leggero
di esser crostaceo sono assai fiero.

Mi muovo furtivo tra le onde temendo rappresaglie,
per questo ho due grandi chele come tenaglie.

Mi nascondo sotto i fondali in mucchietti di sabbia come bottoni
quando degli uomini vedo arrivare i grandi piedoni.

Il granchietto e l’estate

La fontanella

La fontanella sobbalzò non tanto per la voce tonante dell’oratore e nemmeno per il battimano che ne era seguito, quanto per la frase che aveva sentito:

– Presto toglieremo l’ultima ormai vecchia fontanella –

– Parlano di me – pensò la fontanella – ma per quale motivo mi vogliono sostituire?, non ho mai fatto male a nessuno, è vero che sono l’ultima ed anche vecchia ma ho sempre svolto il mio compito con estrema precisione senza mai fare distinzione tra esseri umani ed animali. –

La voce continuò :

La fontanella

La volpe, il caprone e il pozzo // Audio fiaba

Una volpe vaga per i campi e cade per imprudenza in un pozzo profondo e scuro, inutilmente tenta di uscirne, ma non ha nessuna via di fuga.

Poi un caprone si ferma presso il pozzo poichè desidera bere.

Il caprone vede la volpe e chiede “è buona l’acqua?”

La scaltra volpe prepara l’insidia con le sue parole fraudolente: “Vieni, caprone”, dice “guarda con i tuoi occhi l’abbondanza di acqua e gustala con le labbra”.

Chinandosi nel pozzo l’ingenuo caprone, non capendo il pericolo, trova poche gocce di acqua e della sporca terra.

La volpe dalla schiena del caprone sale sul dorso e ottiene una facile fuga lasciando il caprone solo contro l’umida parete del pozzo.

Clicca su “Leggi tutto” per ascoltare l’audio fiaba

La volpe, il caprone e il pozzo // Audio fiaba

L’oca giuliva

Se ne va la bella ochetta,
con un  piglio un pò da  sogno,
piano piano nello stagno.

Le sue piume si rassetta,
sotto l’acqua infila il collo
e poi lo scrolla in grande fretta.  

Pronta e tutta sistemata, danza al suon di un “minuetto”,
le fan coro tutt’intorno le ranocchie del “laghetto.”

L’oca giuliva

Satya e il Sole

I – IL TRAMONTO SULL’ALBERO

In un tempo in cui solo la luna, i pianeti e le stelle riflettevano barlumi di luce nelle notti più buie, una bimba di nome Satya sedeva sulla cima di un albero sperando che i tramonti non avessero mai fine.

Ogni giorno, all’imbrunire, Satya restava stupita dalla bellezza della luce e dei colori, dalle ombre che ponevano in risalto i contorni della valle, dal distendersi delle colline e dai campi dorati che scintillavano in lontananza.

Nulla le appariva più stupefacente dell’ora del giorno in cui le sfumature dell’arancio, del rosso e del viola coloravano il cielo creando uno spettacolo celestiale.

Satya e il Sole

Ode alla Terra

Dal tuo profondo nasce la vita
e dai al mondo ricchezza infinita.
L’acqua dal cielo disseta i tuoi solchi,
che piano piano germogliano tutti.

Discreta ti lasci baciare dal sole,
fedele rimane il tuo unico amore.
Da venti impetuosi difendi i tuoi figli,

Ode alla Terra

Il castello sullo scoglio

Su di uno scoglio c’è un gran castello,
che si rispecchia in un mar di cristallo.

Tutta la forza di un tempo glorioso
è nel suo aspetto più che maestoso.

Quando si arriva nel piccolo porto,
saluta tutti con grande rispetto.

Da il benvenuto su quello scoglio,
al mondo intero con vero orgoglio.

Il castello sullo scoglio

Exit mobile version