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La volpe e la gallina attrice

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La volpe e la gallina attrice

C’era una volta, in una fattoria ai piedi di una collina verde, una gallina di nome Gilda.
Gilda non era come le altre galline: mentre le compagne passavano il tempo a beccare il grano e a chiacchierare di uova e piume, lei passava le ore davanti alla pozzanghera, usandola come specchio. Si pavoneggiava, faceva inchini, cantava e recitava con voce squillante.

«Signore e signori, ecco a voi… la gallina più talentuosa del mondo!» diceva ogni mattina, facendo un inchino immaginario davanti a un pubblico che non c’era.

Le altre galline la prendevano in giro:
«Ma smettila, Gilda, non diventerai mai un’attrice. Sei solo una gallina da cortile!»
Ma lei si lisciava le piume e rispondeva:
«Ogni star ha dei critici. Io sono destinata alla gloria!»


L’inganno della volpe

Un giorno, nascosta dietro una siepe, la volpe Violetta spiava il pollaio. Era astuta, furba, e sempre in cerca di un buon pasto.
Quando sentì Gilda declamare versi con voce drammatica, le venne un’idea geniale: fingersi un regista famoso per portarla via dal pollaio senza fatica.

Così si mise un paio di occhiali tondi (rubati a un contadino sbadato), infilò un vecchio cappello e si presentò con passo elegante.

«Buongiorno, care signore!» disse con voce impostata. «Sono il grande regista Volpini, e sto cercando la protagonista per il mio nuovo film: La stella del pollaio

Le galline si guardarono l’una con l’altra incredule.
«Un regista? Qui da noi? Ma va là!» mormorò una.
Gilda invece strillò: «Un regista! Oh, finalmente! Sapevo che prima o poi il mio talento sarebbe stato scoperto!»

La volpe sorrise furba.
«E io ho proprio bisogno di un’attrice coraggiosa, bellissima e… con un becco elegante! Ti va di venire con me per le prove?»

Le compagne cercarono di fermarla:
«Non andare, Gilda! Non vedi che è una volpe?»
Ma Gilda, accecata dal sogno di diventare famosa, batté le ali e disse:
«Non capite nulla di spettacolo! È la mia occasione!»

E senza pensarci due volte, seguì la volpe nel bosco.


Le prove nel bosco

Appena arrivarono in una radura illuminata dal sole, Violetta si schiarì la voce:
«Bene, questa sarà la scena principale. Tu devi fingere di essere una povera gallina in pericolo. Io ti darò i comandi, tu reciti. Pronta?»

Gilda si inchinò. «Sono nata pronta!»

La volpe annuì soddisfatta. «Allora grida con tutto il fiato: Aiuto! Arriva il lupo!»

Così Gilda cominciò a tremare, mise le ali sul petto e urlò:
«Aiuto! Arriva il lupo! Qualcuno mi salvi!»

La sua voce risuonò nel bosco, forte e chiara. La volpe rise sotto i baffi:
«Ah, che realismo! Dopo questa scena, sarà pronta per finire… dritta nella mia pancia!»

Ma proprio in quel momento, dal folto del bosco uscì davvero un lupo, attirato dalle grida.

«Ehi, ma che fortuna!» ringhiò il lupo, mostrando i denti. «Una gallina e una volpe insieme! Due spuntini in un colpo solo!»

La volpe sbiancò. «Aspetta! Io non sono da mangiare, sono… sono il regista!»

Il lupo rise sguaiato. «Regista o no, io ho fame!» e si lanciò all’inseguimento.


La fuga rocambolesca

La volpe scappava come una pazza zigzagando tra gli alberi, inseguita dal lupo.
Gilda, spaventata, cominciò a svolazzare e a beccare tutto quello che trovava per difendersi: foglie, ghiande, perfino la coda del lupo quando gli passò vicino.

«Ahi! Ma che gallina pestifera!» gridò il lupo, distratto dalle beccate.
Approfittando del caos, Gilda riuscì a saltare su un ramo basso, battendo le ali con tutta la forza. Da lassù gridò:
«Questa sì che è recitazione realistica! Altro che prove, questa è vita vera!»

Il lupo, stufo, decise che inseguire una volpe furba e una gallina urlante non valeva lo sforzo. Così se ne andò brontolando.

La volpe, ansimante e con la coda spettinata, si voltò verso Gilda:
«Tutta colpa tua! Se non avessi urlato così forte, il lupo non sarebbe arrivato!»
Gilda, fiera, rispose:
«Al contrario! È merito della mia bravura: la mia interpretazione era così realistica che persino un lupo ha creduto alla scena!»


Il ritorno trionfale

Tornata al pollaio, Gilda raccontò tutto alle compagne, aggiungendo qualche dettaglio esagerato:
«Ero io a proteggere la volpe dal lupo! Ho usato le mie doti da attrice per salvarci entrambe!»

Le altre galline, prima scettiche, si misero a ridere e ad applaudire.
«Brava Gilda! Sei una vera star!»

Da quel giorno Gilda continuò a recitare ogni mattina, e le compagne, invece di prenderla in giro, si sedevano in cerchio ad applaudirla.

La volpe, invece, imparò la lezione: non era affatto facile ingannare una gallina con tanta fantasia. Decise che, forse, era meglio cercarsi un altro mestiere… magari davvero come regista!


Morale della fiaba
Chi sogna in grande può sembrare stravagante, ma a volte è proprio la fantasia a salvarci nei momenti più difficili.
E attenzione a chi promette troppo: la vera bravura non ha bisogno di inganni per brillare.

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