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Tutte le fiabe che parlano di "sorriso"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "sorriso", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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La Fatina e le Rose

Viveva un tempo, in un bosco incantato, una fatina dallo sguardo dorato. Un giorno di aprile la bella fatina vide una mamma su una stradina piangere lacrime dense e collose, che sulla terra facevano rose. Le rose rosse piano sbocciavano e dalla terra si arrampicavano, si arrampicavano e salivano al cielo a cavalcare l’arcobaleno. La bella fatina era molto ardita, chiese alla mamma tutta compita: “posso aiutarti dolce mammina? Sono la fata della mattina!” 

Oh cara fata”  rispose la mamma “viviamo in tre in una capanna, il mio bambino è piccolino non ha vestiti né un giochino. Salta allegro di stanza in stanza e il sorriso certo non manca, gli mancano però tante altre cose e io sono triste come le rose, che vivono un giorno e vanno a morire sotto il cielo intenso di aprile“.

La fatina chiese alla mamma, “su portami alla capanna.Voglio vedere il tuo bambino, guardare i suoi occhi e il suo visino“.

La Fatina e le Rose

Chi troverà Re Gaudio?

Le vedette arrivarono di corsa annunciando la terribile notizia, un incombente pericolo stava piombando sul regno di Re Gaudio.

Il terribile Cavalier Timore era giunto ai confini ed era pronto alla guerra per conquistare il regno.

Tutta la popolazione fu immediatamente colta dalla paura, nella sua lunga storia mai era entrata in guerra ed aveva sempre vissuto in pace e armonia con tutti, quindi non avevano idea di come affrontare questa situazione, un misto di paura e rabbia che stava rovinando l’atmosfera di questa bellissima terra.

Anche il Principe Arguto tornò a casa per aiutare insieme alla famiglia Re Gaudio in questa nuova vicissitudine, ma nonostante tutti gli sforzi e le idee nessuno era ancora riuscito a trovare una soluzione al problema.

Chi troverà Re Gaudio?

Il porcospino monello

Il bosco dei tre aceri viveva felice a ridosso di una grande città ed era abitato da moltissime creature, alberi, piante e animali. Tutti andavano d’amore e d’accordo perchè avevano capito che, solo aiutandosi l’un l’altro, potevano sopravvivere all’inquinamento e ai problemi del mondo.

Ogni mattina, gli aceri, i pini e gli olmi fabbricavano aria pulita per tutte le creature, mentre dalle piccole sorgenti sgorgava acqua limpida che serviva a mille usi. Anche gli animali collaboravano alla vita del bosco per far funzionare ogni cosa a puntino. Mentre il gufo faceva il postino, portando le notizie da una parte all’altra, il pipistrello era il parrucchiere di tutti.

Il porcospino monello

M’ama non m’ama

C’era un uomo, desiderava essere ancora in grado di raccogliere un fiore e giocare a mamanonmama.

Voleva provare ancora quella sensazione che stringe alla bocca dello stomaco, con un’unica risposta dentro. Con quella suggestione che avrebbe mosso le cime delle montagne. Con quell’illusione magica che ti porterebbe in una fiaba.

Lo faceva di nascosto, un po’ per non essere preso in giro, un po’ per paura delle lacrime post-oracolo.

Ricorda un giorno, una margherita di quelle di campo, di quei fiori che disegnano i bambini. Ricorda che era concentrato sulle trecce della bimba ignara regina del condominio accanto. Ogni petalo era un pensiero, una carezza all’incognito sentimento dell’amore prematuro. Eppure il cuore batteva, forte e la speranza era più per un mama che per un “sì”. M’ama non m’ama

Fata Sorriso

– Mamma guarda, oggi a scuola la maestra Giovanna mi ha regalato un piccolo libricino … ma io sono troppo piccola e ancora non so leggere bene.

– Bambina mia – Disse la mamma,dallo a me, te lo leggerò io … entreremo nel mondo magico delle fiabe … questa nuova avventura inizia così: Suad è una piccola bambina di colore proveniente dal Marocco dai folti capelli neri sparse sulle spalle e lo sguardo nocciola reso intenso da due occhioni furbi.

Vive in un modesto collegio alle porte di un piccola borgata di provincia.

Suad ha un carattere taciturno e solitario … non sorride mai … e molto introversa, riservata e triste non ama facilmente rapportarsi con gli altri neanche con le sue compagne di collegio che nonostante tutto l’adorano.

Fata Sorriso

La fata dei desideri

Celestino sedeva su uno scoglio, una seduta scomoda, ma lui pareva non accorgersene.

Stava piangendo, imprecando, maledicendo, rimuginando su una vita con poche soddisfazioni, senza slanci, senza novità, mai, con tante sfortune e mai, mai una sola volta, un momento di fortuna inaspettato.

Probabilmente tutto ciò non era molto diverso da quanto avevano passato e passano quotidianamente molte altre persone, ma si sa: non è vero che mal comune è mezzo gaudio e il dolore di vivere degli altri non può consolare, né contribuire a diminuire il proprio.

Forse, anzi certamente, non fa piacere sapere che altri soffrono, ma lascia indifferente chi è raggomitolato nei propri problemi.

La fata dei desideri

Satya e il Sole

I – IL TRAMONTO SULL’ALBERO

In un tempo in cui solo la luna, i pianeti e le stelle riflettevano barlumi di luce nelle notti più buie, una bimba di nome Satya sedeva sulla cima di un albero sperando che i tramonti non avessero mai fine.

Ogni giorno, all’imbrunire, Satya restava stupita dalla bellezza della luce e dei colori, dalle ombre che ponevano in risalto i contorni della valle, dal distendersi delle colline e dai campi dorati che scintillavano in lontananza.

Nulla le appariva più stupefacente dell’ora del giorno in cui le sfumature dell’arancio, del rosso e del viola coloravano il cielo creando uno spettacolo celestiale.

Satya e il Sole

La piccola fiammiferaia // Audio fiaba

[…] Faceva un freddo terribile, nevicava e calava la sera – l’ultima sera dell’anno, per l’appunto, la sera di San Silvestro.

In quel freddo, in quel buio, una povera bambinetta girava per le vie, a capo scoperto, a piedi nudi. Veramente, quand’era uscita di casa, aveva certe babbucce; ma a che le eran servite? Erano grandi grandi – prima erano appartenute a sua madre, – e così larghe e sgangherate, che la bimba le aveva perdute, traversando in fretta la via, per iscansare due carrozze, che s’incrociavano con tanta furia…

Una non s’era più trovata, e l’altra se l’era presa un monello, dicendo che ne avrebbe fatto una culla per il suo primo figliuolo. […]

Clicca su “Leggi tutto” per ascoltare la fiaba.

La piccola fiammiferaia // Audio fiaba

Regalarti

Regalarti un sorriso,

il mio scopo più vivo.

Regalarti un’ emozione,

la mia gioia più profonda.

Regalarti un sogno,

il mio più grande sogno.

Regalarti il mondo,

Regalarti

Il sorriso della mamma

Dormi dormi piccolina, c’è la mamma qui vicino,
ti rimbocca le coperte e ti aggiusta anche il cuscino.

Quando il sonno poi ti prende lei ti bacia sulla fronte,
ti promette sogni belli con le fate dei castelli.

Piano piano va in cucina e ti prepara una tortina,
che tu mangerai con gusto al risveglio domattina.

Giù dal letto farai un salto,quando il sole sarà alto,
il profumo della torta sentirai già dalla porta.

Il sorriso della mamma

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