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Capricciosi Nodini

C’era una volta e c’è in questa storia una fatina con una corona.

Con la corona intrecciava nodini tra i capelli di molti bambini.

Quando un bambino a lungo frignava ed un capriccio tremendo piantava, arrivava veloce la bella fatina a far magie con la coroncina, a tessere nodi tra i capelli setosi di bimbi stupendi ma tanto bizzosi.

Un pomeriggio di calma apparente, vagava la fata tra l’aria e il niente, vagava osservando con grande attenzione i bimbi, i capricci e le folte chiome.

Capricciosi Nodini

Matilde e il lettino

In una casa un po’ strettina viveva una mamma con la sua bambina.Questa bambina aveva un sorriso largo e profondo color fiordaliso.

Quando il sole a sera calava, Matilde dolce si accoccolava. Si accoccolava accanto alla mamma quand’era l’ora di fare la nanna. “Nel mio lettino non voglio stare“, diceva alla mamma senza strillare. “Voglio dormire in compagnia, sulle guanciotte di mamma mia“! La mamma un po’ si lamentava, ma nel lettone poi la portava.

Tra le lenzuola ed i cuscini, presto arrivavano fate e micini. Arrivavano draghi e cavalieri, bimbi birbanti e grandiosi velieri. Mentre la fiaba la notte cullava, il folletto del sonno negli occhi entrava.

Matilde e il lettino

La Fatina e le Rose

Viveva un tempo, in un bosco incantato, una fatina dallo sguardo dorato. Un giorno di aprile la bella fatina vide una mamma su una stradina piangere lacrime dense e collose, che sulla terra facevano rose. Le rose rosse piano sbocciavano e dalla terra si arrampicavano, si arrampicavano e salivano al cielo a cavalcare l’arcobaleno. La bella fatina era molto ardita, chiese alla mamma tutta compita: “posso aiutarti dolce mammina? Sono la fata della mattina!” 

Oh cara fata”  rispose la mamma “viviamo in tre in una capanna, il mio bambino è piccolino non ha vestiti né un giochino. Salta allegro di stanza in stanza e il sorriso certo non manca, gli mancano però tante altre cose e io sono triste come le rose, che vivono un giorno e vanno a morire sotto il cielo intenso di aprile“.

La fatina chiese alla mamma, “su portami alla capanna.Voglio vedere il tuo bambino, guardare i suoi occhi e il suo visino“.

La Fatina e le Rose

Fiocco di Neve

C’era una volta, e forse c’è ancora, un fiocco di neve in una storia.

Il fiocco di neve, poverino, si era sperduto col suo slittino. Girava nel freddo e cercava confuso una montagna su cui mettere il muso. Ma tra le pagine del libro spremuto la storia narrava di un povero lupo. Il lupo guardò il povero fiocco gli disse “spostati non è il tuo posto. Questa è la storia, già narrata, di una bambina incappucciata”.

Disse il fiocco, “ti prego lupo, sono triste e un po’ sperduto. Sto inseguendo la magia del natale ma sono mesi che continuo a cercare“.

Disse il lupo, “oh povero fiocco non capisco se il tuo è un vero complotto. Anche qui dentro tu puoi trovare regali e cibo da mangiare, nastri colorati a rendere buoni i piccoli e grandi inutili doni“.

Fiocco di Neve

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