Cappuccetto Rosa
Un tempo in un paesino molto piccolo viveva una bambina di nome Aurora. La bimba vestiva sempre con una mantellina rosa e tutti la chiamavano Cappuccetto Rosa. Un giorno la nonna fece sapere che mancava… Cappuccetto Rosa
La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "nonna", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".
Un tempo in un paesino molto piccolo viveva una bambina di nome Aurora. La bimba vestiva sempre con una mantellina rosa e tutti la chiamavano Cappuccetto Rosa. Un giorno la nonna fece sapere che mancava… Cappuccetto Rosa
Adelina, ogni sera, legge il libro di preghiera tra le tante di una la sceglie per la nonna. Una breve, graziosa, pero è dimenticata. Chi avrà scritto queste belle frasi? Vediamo, leggiamo un pochino, forse… La piccola preghiera
Bambolina gentile costellata di fiori la testolina tua fra sole e neve Sicilia Canada sei nata tu… bella bambolina ragion di vita sul grembo di mamma tua portasti l’allegria muovi i piedini morbidi di gattina… Gentil bambolina
Ilaria e Tommaso sono due fratellini molto fortunati: hanno una super nonna di nome Dora. Insieme si divertono un mondo!
Da poco sono iniziate le vacanze di Natale, e i due bambini, oltre fare i compiti assegnati per casa, aiutano mamma e papà a creare l’atmosfera natalizia all’interno delle mura domestiche, addobbando allegramente l’albero con fili e luci oro e argento e palline colorate. Nel pomeriggio, arriva nonna Dora. I due nipotini le corrono incontro felici, abbracciandola forte forte.
Un pomeriggio, dopo la scuola, Valentina ando’ a trovare nonna Anna.
Ciao nonnina , mi aiuti a preparare dei biscotti per nonno Santino?
Certo….. Valentina prendo gli ingredienti
Valentina e la nonna incominciarono a prepare i biscotti con farina, uova, zucchero, burro e vaniglia.
Già si sentiva un buon profumo che aumento’ quando i biscotti uscirono dal forno.
Valentina mise i biscotti fumanti in un vassoio e li portò a nonno Santino.
Appena li vide ne mangiò subito uno ed esclamò “Che cosa avete messo in questi biscotti???”
C’era una volta un bambino chiamato Gino a cui piaceva molto stare con la sua mamma.
Gino usciva, spesso, con la sua mamma per accompagnarla nelle diverse commissioni quotidiane. Finché…
Un giorno la mamma decise di andare a trovare una sua amica, che viveva molto lontano.
Per questo motivo, Tindina pensò di lasciare Gino dalla nonna e di partire da sola. D’altronde l’amica era la sua! A cena lo comunicò a Gino, ma il bambino scoppiò a piangere e non volle più mangiare.
Tindina, un po’ indispettita, lo lasciò sfogare in camera sua e finì la cena.
“Nonna cosa c’è al di la delle montagne?”
Chiese un giorno la piccola Hope alla nonna, mentre tornavano a casa.”
“C’è un villaggio”.
Rispose la nonna sorridendo”.
“Com’è?”
Chiese Hope saltellando da un piede all’altro.
Quando morì la nonna, Giulio si arrabbiò parecchio. Non l’aveva protetta abbastanza: non l’aveva abbracciata a sufficienza, non l’aveva tenuta per mano, e così lei era scivolata via, silenziosa come una piuma, lasciandolo solo.
E Giulio era proprio tanto arrabbiato, anche con la nonna, che era sparita senza dirgli nulla. Proprio il giorno del suo compleanno, quando gli aveva promesso la torta al cioccolato. La mamma di Giulio gli aveva detto che la nonna non lo aveva fatto apposta, ma il suo cuore aveva deciso di giocarle un brutto tiro.
Fu quel giorno che Giulio decise che il cuore non serviva a nulla, che quando avrebbe dovuto funzionare non funzionava, o funzionava in modo sbagliato. Si convinse che il cuore della nonna non aveva funzionato perché lei gli voleva troppo bene, ed era colpa di Giulio se era successo quel che era successo.
C’era una volta una scatola…che strana storia, direte voi, cosa mai si potrà raccontare su di una scatola? Eppure questa di storie da raccontare ne aveva tante, una diversa dall’altra, perché non era solo una scatola semplice e vuota, ma era una scatola di bottoni…
Per tanti anni aveva abitato in quella casa, era riposta sul mobiletto di legno accanto alla macchina da cucire che la nonna usava per svolgere il suo lavoro di sarta. Era una scatola verde, di cartone, semplice , ma con all’interno un cuore fatto di tanti bottoni, di ogni dimensione e colore, sempre pronti ad essere usati all’occorrenza.
Erano felici i bottoni, in quella casa stavano bene, la sarta li trattava con gentilezza ed era solita attaccarli su bellissimi abiti, fatti di tessuti pregiati, sopra ai quali era un piacere accoccolarsi; erano sempre curiosi di scoprire dove sarebbero andati, in quali case, con quali persone avrebbero abitato e quali avventure avrebbero vissuto.
La nonna Tressa era molto povera, non poteva comprare un regalo alla sua cara nipotina Celeste per il suo decimo anno.
Così con tanti pezzettini di stoffa gli cucì una bambolina con ago filo e tanto amore, ma prima di dargliela in regalo scrisse su un foglio di carta un messaggio che nascose dentro l’orlo del vestitino della bambolina.
Questa bambola è di pezza
ma ha un cuore grande
ti sarà sempre vicino quando tu lo vorrai,
la tua nonna Tressa
Per il giorno del compleanno la nonna regalò la bambolina, ma Celeste non ne fu contenta anzi, la buttò in fondo al baule insieme alle cose vecchie ..
Lei aveva ricevuto dei regali molto più bellim quella bambola era veramente molto brutta!
Molti anni dopo la nonna che era molto vecchia morì.
Tressa, ormai grande ed anche lei nonna, ripensò alla sua nonna e alla sua bambola brutta, la cercò e la trovò in fondo al baule, dimenticata da molto tempo, la prese in mano la guardò è si accorse che poi non era tanto brutta se la strinse forte al petto.
Slurp… Arf… Glog…. Finalmente il momento si avvicina…. E’ una settimana che aspetto questo momento…….. E sono affamato da giorni….. La bambina è metodica…. Slurp… Che bel tenero bocconcino… Gnam gnam… Glog.
Tutti i giorni alla stessa ora… Metodica… Esce di casa molto dopo il canto del gallo…. Ha sempre una mantellina rossa……. Passeggia canticchiando… Raccoglie fiori e poi ritorna… Tutta sola…
Ieri non mi ha neanche visto mentre la seguivo… Sluuuurp…
Per poco però non mi vedeva sua mamma… Yuk…. Che paura.. Che brrriiivido!
“Non parlare con gli sconosciuti, non fermarti troppo nel bosco, non smarrire il cestino, ma soprattutto: stai attenta al lupo! Capito? Ti preparo le provviste per domani”.