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Tutte le fiabe che parlano di "finestra"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "finestra", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

Windy e il Sole

C’era una volta Windy, una finestra curiosa.

Windy si affacciava su un bosco e trascorreva l’intera giornata a ficcare il naso nei fatti di chi lo abitava.

Windy conosceva tutti gli uccellini che avevano il nido sui rami degli alberi del bosco. Sapeva riconoscerli uno ad uno: li aveva visti nascere, crescere, sposarsi, avere figli, volare via in autunno e ritornare in primavera …

Windy e il Sole

finestra

La finestra di dietro / 6

Il re regnante s’avvicinò alla maniglia. La vedeva chiara e limpida davanti a sè.

Il re regnante era realmente regalmente pomposo, con la sua corona schiacciata sul capo, il suo capannello di gente uscito dalle capanne che lo guardava, il suo ciambellano con la ciambella, i suoi ubriachi e la regina. “Mia regina, è per te!”.

Il muro tiene, la finestra tiene, la maniglia tiene … il re ride e tira più forte.

Il muro tiene, la finestra tiene, la maniglia tiene … il re sorride e inizia a sudare.

Il muro tiene, la finestra tiene, la maniglia tiene … il re s’acciglia e diventa paonazzo.

Il muro tiene, la finestra tiene, la maniglia tiene … il re deluso molla la presa.

La finestra di dietro / 6

La finestra di dietro / 5

L’incanto fu rotto dall’incedere lento e inconfondibile. Lo sferragliare del ferro di cavallo del cavallo del cavaliere cavalcante del regno del re regnante. Nero il cavaliere, nero il cavallo, nere le bardature, nere le briglie, nera l’armatura e nera l’arma. Lo scemo del villaggio, che fu un tempo genio, era l’unico a chiedersi perchè fosse chiamato Il Cavaliere Nero.

Conosciuto anche come Cavaliere Guastafeste per la capacità innata di apparire nei momenti meno opportuni, il Cavaliere Nero si divertiva a scorrazzare con la sua corazza cercando capannelli di gente uscita dalle capanne su cui sbrodolare il proprio ego.

Il re continuò come se niente fosse a baciare con gusto la propria regina.

Il ciambellano ingoiò la propria ciambella di tutta fretta, per paura che il Cavaliere Nero la infilzasse con la sua lancia nera.
La finestra di dietro / 5

La finestra di dietro / 4

Il popolo guardò la regina, negli occhi. Il ciambellano guardò la regina, negli occhi. Il neo-real-genio di corte, accantonò il proprio rammarico di non essere più manigliaio e guardò la regina, negli occhi. Gli ubriachi provarono a guardare la regina, negli occhi. Tutti guardarono la regina negli occhi, tranne il re, che l’aveva già guardata.

La regina aveva occhi verdi. Gli occhi della regina erano belli. La regina era bella. La regina era vestita di verde.

Gli occhi della regina erano grandi. La regina aveva occhi profondi come le valli del regno del re regnante.  La regina aveva un’anima accogliente come le valli del regno del re regnante. La regina era grande, nell’anima.

La regina aveva occhi intensi. La regina aveva occhi che sorridevano. La regina aveva un sorriso che riempiva il regno del re regnante. La regina andava vissuta tutta d’un fiato.

Nessuno capì gli occhi della regina. Nessuno capì la regina, tranne il re. La finestra di dietro / 4

La finestra di dietro / 3

Il real giocoliere di corte fu nominato seduta stante, in piedi davanti al re regnante, real genio di corte. Il real genio di corte in carica fu declassato a scemo del villaggio, giacchè non era venuta a lui quell’idea brillante e passò alla storia come genio di corte meno duraturo. Entrò nel Guinness, ma il re regnante, per non dare soddisfazione allo scemo del villaggio, ne vietò la pubblicazione con un editto tanto severo che pure la birra ebbe problemi ad essere importata nel regno del re regnante.

Fu così che il re dovette ritirare l’editto per un ubriacante sciopero degli ubriaconi che avevano un ruolo importante nell’equilibrio sociale nel regno del re regnante. Quel loro ondeggiare rendeva il popolo allegro e il re regnante non avrebbe mai voluto avere un popolo triste.

La birra tornò nel regno del re regnante e gli ubriaconi erano di nuovo assiepati tra il capannello di gente uscita dalle proprie capanne per ammirare l’evolversi degli eventi della finestra di dietro.

La finestra di dietro / 3

La finestra di dietro / 1

“Voglio sapere cosa c’è dietro!”, urlò il re. In fondo, per il re, tutto è legittimo. Il re si fa le leggi da solo, credo pure possa dominare se stesso. Il re ha diritto di sapere cosa c’è dietro. Il re possiede pure il dietro, che detta così non viene bene, ma l’ha detto il re.


“Aprite”, gracchiò il ciambellano con la bocca sporca di zucchero. Sarà stata la ciambella. Ma tutto taceva dietro la finestra. Che poi non so nemmeno come potrebbe parlare il dietro di una finestra. Ma il re è il re.

“C’è un tesoro, ma c’è pure il fantasma lì dietro” disse una canuta passante che sembrava lei stessa un fantasma sopraffatto dal riverbero del muro bianco. “Se lo dice un fantasma, deve essere proprio vero” pensarono le guardie del re, sempre guardinghe e anche un po’ guardone. La finestra di dietro / 1

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