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Tutte le fiabe che parlano di "diversità"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "diversità", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

Chioma Scarlatta

Era una bella giornata di sole, un giorno importante a detta degli antichi saggi della tribù delle Chiome Nere. Nell’aria si respirava un’energia positiva, un’atmosfera d’infinita eccitazione, tutti erano in attesa di qualcosa che era… Chioma Scarlatta

Patata Novella

Sotto la copertina di terra, si stava proprio al calduccio. Troppo al calduccio. Novella si girò e rigirò venti volte: proprio non riusciva più a star ferma là sotto; si stava stretti e faceva un… Patata Novella

Anch’ io sono speciale // Video fiaba

Oggi la mamma ci ha portato a giocare nei giardinetti. E’ divertente incontrare  là tanti amici.

Mio fratello corre dietro al pallone e corre fortissimo insieme ai suoi compagni più grandi di me.

Io corro corro corro…ma non raggiungo mai gli altri perché io corro soltanto piano.

A volte cado, ma mi rialzo subito e non mi importa di cadere tante volte.

Ho voglia di giocare con i bambini e non voglio stare sola.

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Anch’ io sono speciale // Video fiaba

Il soldatino bionico

C’era una volta un soldatino di nome Billy che è stato regalato a un bambino di nome Tom il giorno di natale da suo nonno.

Il nonno di Tom “Auguri di buon natale Tom questo regalo speciale è per te, apparteneva a me quando ero bambino come te!!” Tom scarta il regalo e apre la scatola dall’aspetto antico ma ben tenuto.  Era un bellissimo soldatino di legno. Tom fu molto contento del regalo, lui ama i soldatini né ha una colezione bellissima.

Tom: “Grazie nonno è bellissimo lo metterò insieme agli altri soldatini così può fare amicizia con gli altri miei amici soldatini!!”

Tom aveva molta fantasia amava parlare con i suoi giocattoli. Il Soldatino Billy si sentiva solo in quella stanza, non conosceva nessuno, era tutti soldatini belli e forti ma lui non si perse d’animo e cominciò a provare a fare amicizia con loro.

Il soldatino bionico

Il brutto anatroccolo // Video Fiaba

Testo: Lucia Bazzi
Voce recitante: Marco Amodio
Illustrazioni: Silvia Carbotti

Un giorno d’aprile vicino a uno stagno,
mentre dei cigni facevano il bagno,
da un uovo dischiuso uscì un bel pulcino,
di color scuro un po’ biricchino.

La mamma lo vide e disse: “Povera me,
tu non sei mio figlio, sai il perche´?
Le mie piume son bianche come la neve
e il mio collo è lungo, mentre il tuo è breve.

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Il brutto anatroccolo // Video Fiaba

Rebecca, l’allodola da un’ala sola

C’era una volta una giovane allodola dai begli occhi viola, di nome Rebecca.

Perduta un’ala durante il volo, anche se storpia e costretta a nutrirsi solo di semi e tanta, tanta acqua, non aveva mai smesso di cantare, ugualmente orgogliosa di riempire col suo bel cinguettio il creato.

“Ma con un’ala sola!”, “Devi ammettere che non è una così gran cosa!”, “Ma non si può guarire?” ,”Che peccato!”

E lei trillava, frullando la sua unica ala “Ma sulla roccia?”, “Il cielo non ti manca?” e cantava ancora di più, cantava, cantava: melodia d’amore d’impareggiabile bellezza.

Rebecca, l’allodola da un’ala sola

Fata fiore

C’era una volta due sorelle rimaste orfane sin dall’infanzia: la maggiore bella quanto il Sole, diritta come un fuso, con una gran chioma che pareva d’oro; la minore così così, né bella né brutta, piccina, magrolina e zoppina da un piede. Per la sorella, non aveva nome: era semplicemente la zoppina.

La vecchia nonna, da cui erano state raccolte in casa, non avrebbe voluto che costei la chiamasse sempre con quel nomignolo:

– Che colpa n’ha, la poverina? È mancanza di carità rammentarle il suo difetto.

– O se è vero ch’ella è zoppina! Non me lo invento io.

E la cattiva rideva, per giunta.

Si fosse pure contentata di maltrattarla con quel nomignolo soltanto! Non sarebbe stato niente, perché la zoppina non se ne faceva, come se non dicesse a lei. Il peggio era che la maltrattava anche coi fatti, quasi non fosse stata dello stesso suo sangue, ma una serva.

Fata fiore

Miklós, il rondinino blu

Nella Baviera affrescata dalla festante primavera, viveva nei boschi fioriti, una comunità di rondini che, a ridosso del grande ruscello, conducevano la loro pacifica vita.

Il sole mite e bonario accompagnava, spensieratamente, le loro giornate trascorse tra voli a planare su prati brulicanti di margheritine, e sornioni riposini su ramoscelli verdeggianti cullati dal vento.

Miklós era un rondinino vispo e intelligente, diverso da tutti gli altri piccoli; infatti, a differenza delle altre rondini, lui era interamente blu.

Questa particolare colorazione non gli aveva creato, fino allora, alcun problema; socializzava facilmente con gli altri rondinini ed era ben accetto dall’intera comunità.

Miklós, il rondinino blu

Un coccodrillo speciale

C’era una volta un fiume lungo lungo. Che dico?! Lunghissimo! Talmente lungo da attraversare cento paesi. Ogni mattina, le acque del fiume erano piene di gente: uomini che pescavano, donne che lavavano i panni e bambini che si divertivano a fare il bagno. Sulle sponde del fiume avveniva anche il contrario e c’erano donne che pescavano e uomini che lavavano i panni. I bambini e le bambine però facevano tutti il bagno, visto che giocare e divertirsi era un loro diritto. O no?

Nei dintorni del fiume abitava una famigliola di coccodrilli: il coccopadre, la coccomadre e quattro coccofigli piccoli. Uno dei coccofigli era nato con un paio d’ali sul dorso e per questo era scansato da tutti gli animali.

“Ehi, coccomostro, ti piacerebbe giocare con noi?” Gli chiedevano i piccoli coccodrilli del gruppo.

“Certo!” rispondeva il piccolo, felice di essere invitato.

“E invece ti lasceremo solo anche oggi! Bleah…” gridavano in coro, facendogli la linguaccia e tenendolo in disparte. Il povero animaletto soffriva in silenzio e quando aveva pianto tutte le sue lacrime (che non erano finte, come quelle degli altri coccodrilli) andava a rifugiarsi da un vecchio rapace, suo amico.

Un coccodrillo speciale

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