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Tutte le fiabe che parlano di "angelo"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "angelo", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

angioletto fantasmino

L’angioletto fantasmino

C’ era una volta un Angioletto luminosissimo come non se ne erano mai visti neppure in Paradiso. Capelli meravigliosamente biondo oro con vivaci ed ondeggianti riccioli che gli incorniciavano un faccino stupendamente soave dai profondi… L’angioletto fantasmino

Sulle ali di un angelo

La notte era piuttosto fredda e pungente. Il cielo scuro era illuminato a malapena dalla pallida luna. Ogni tanto, una nuvola passava davanti coprendo la luce lunare, per poi essere inghiottita nuovamente dalle tenebre. Aurora… Sulle ali di un angelo

Cigno

Meravigliosa creatura la tua aura è limpida armoniosa sei unico le tue candide piume bianche hanno un suono melodioso sembri volare un angelo tu sei incanti il mondo con la tua bellezza scivoli lentamente nelle… Cigno

L’Inferno e il Paradiso

E giunse il giorno in cui il vecchio Monaco venne chiamato in cielo.

Ad accoglierlo, sul bordo di un aldilà di un azzurro perfetto, illuminato da un sole che carezzava mollemente i volti, l’Angelo del Paradiso: che si inchinò a lui in segno di saluto e gli sorrise benevolo, facendogli cenno di seguirlo.

«Ti stavamo aspettando», annunciò l’Angelo. «La fama della tua santità è giunta sin quassù e tutti vogliono conoscerti».

Il vecchio Monaco si schermì: «Ho solo cercato di vivere in pace con il cielo e con la terra», rispose, congiungendo le mani e chinando il capo come nell’atto tradizionale della preghiera.

Quindi mosse i primi passi dietro l’Angelo, che stava per imbucarsi in una nuvola bianchissima in cui un cartello indicava appunto ‘Paradiso’. 

Ma poi il vecchio Monaco si trattenne, sfiorando con la mano l’ala soffice del suo accompagnatore. «Ti posso chiedere un favore, prima di entrare nella nuvola bianca?».

L’Inferno e il Paradiso

L’angelo giardiniere

Il giorno dopo la creazione Dio inviò il suo angelo giardiniere sulla Terra con un compito molto importante: dare un nome a tutti i fiori che incontrava.

Allora l’angelo giardiniere partì subito, perchè era onorato di poter fare una cosa così bella: si buttò in picchiata dal Paradiso in direzione Terra e iniziò a planare con le grandi ali aperte multicolori sui prati , sui monti, sulle colline, sopra gli alberi: che spettacolo tutti quei fiori.

Puntando il dito iniziò così dicendo: Oh, come sei bella! Tu ti chiamerai Rosa; poi vide lì vicino un fusto alto e snello: Tu sarai Giglio.

L’angelo giardiniere

La piuma dell’angelo

Nell’orfanotrofio di San Germano d’Auxerre erano accuditi tanti trovatelli e tra questi c’era Luc un bambino davvero speciale, perché era molto buono, ma buono davvero.

Se aveva qualcosa, si apprestava a dividerlo con gli altri e se poteva aiutare, non se lo faceva chiedere. Era generoso e d’animo semplice.

Il piccolo, era stato lasciato sui gradini della struttura che aveva solo pochi mesi e da allora, erano già trascorsi otto anni. Stranamente, non aveva trovato nessuno che lo adottasse, sebbene fosse molto grazioso e educato.

Per la sua giovane età, il bambino aveva una saggezza che lasciava tutti sempre a bocca aperta ed era per questo però, lasciato in disparte dagli altri. Troppo diverso dai suoi simili, tanto che trascorreva gran parte del suo tempo da solo.

Un giorno nell’approssimarsi del Natale, Suor Josephine disse:

“Bambini, prendete carta e penna e scrivete la letterina, mettendo che cosa volete ricevere come regalo”.

La piuma dell’angelo

Una semplice storia di Natale

Nella piccola cittadina di Higen, si conoscevano tutti e qui, le notizie correvano più veloci della luce.

Nonostante fosse dicembre, l’anziano signor Teobert amava stare seduto all’esterno dell’unico bar del paese e osservava l’andirivieni dei passanti. Faceva finta di niente, sbuffando con la sua enorme pipa ma nulla gli sfuggiva.

Così, quando il piccolo Jakob cadde nelle gelide acque del lago per aiutare il suo amatissimo cane, fu il primo a saperlo. La notizia si sparse a macchia d’olio.

Purtroppo, a causa delle basse temperature, si ammalò.

Una semplice storia di Natale

Nevio l’Angelo del Presepio

C’era una volta un angelo dai begli occhi viola, i capelli turchini riccioluti e ribelli e le lunghe ali di brina, di nome Nevio.

Fiero e coraggioso viveva lui felicemente nell’Alto dei Cieli insieme ai suoi fratelli, custodendo come nel suo dovere il Genere Umano preservandolo da ogni male, sempre pronto, guardingo ed attento che nulla accadesse ai suoi protetti.

Animo vigile, forte e valoroso. 

Ma se di giorno la sua vita era completamente votata alla propria causa, di notte il piccolo non aveva occhi per la sua unica passione, artista eclettico e fantasioso: la costruzioni di Presepi.

Nevio l’Angelo del Presepio

Il miele degli angeli

Qualcuno conosce la vera origine degli spaghetti?

Nonna Ortensia, una saggia vecchietta che sapeva tutto, svelò alla nipotina Leofreda la storia dei “capelli d’angelo”, un tipo di spaghetti particolarmente sottile.
Mentre Ortensia preparava il pranzo infatti, Leofreda sembrava molto incuriosita da quella pasta dorata sottile, e la nonna raccontò alla bambina una leggenda sconosciuta ai più.

A Monteveglio, quando non esistevano ancora altri formati di pasta e si mangiavano solo spaghetti, alcuni uomini del paese si riunirono e conclusero che la cifra settimanale da spendere per comprare la pasta era piuttosto alta, ed escogitarono un modo per risparmiare.

Il miele degli angeli

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