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Tutte le fiabe che parlano di "amicizia"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "amicizia", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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La giraffa vanitosa // Audio fiaba

Tratta da una fiaba popolare africana.

Ai limiti di una grande foresta, in Africa, viveva tra gli altri animali una giraffa bellissima, agile e snella, più alta di qualunque altra.

Sapendo di essere ammirata non solo dalle sue compagne ma da tutti gli animali era diventata superba e non aveva più rispetto per nessuno, né dava aiuto a chi glielo chiedeva.

Anzi se ne andava in giro tutto il santo giorno per mostrare la sua bellezza agli uni e agli altri dicendo:

– Guardatemi, io sono la più bella. –

Clicca su “Leggi tutto” per ascoltare la fiaba.

La giraffa vanitosa // Audio fiaba

L’orso buono

Era il tempo delle fragole, delle ciliegie e dei fiori sbocciati in primavera. Il sole splendeva come non mai e nel Bosco di Rugiada tutti gli animali erano felici. Ah, che bella la primavera, ricca dei suoi mille colori e dei suoni che echeggiano nell’aria. Tutto era perfetto nel bosco, tanto da attirare l’attenzione di una famiglia di Orsi trasferitasi da un paese lontano per sfuggire alla furia dell’uomo e della sua caccia.

Luckas, detto Luck, era l’unico figlio rimasto della famiglia Robbins, costituita dalla mamma Gelda, attenta e premurosa e dal papà Bartolo, severo ma comprensivo. Le grandi, a volte esagerate attenzioni nei confronti di Luck da parte dei suoi genitori, derivavano a causa della perdita improvvisa dei suoi fratelli, morti durante una combutta contro gli uomini di caccia.

L’orso buono

pensieri di una foglia

“ Ehi …pss…psss.. sono qui.. vi va di ascoltarmi?”

Vi sembra strano che possa parlare ? Che possa avere dei pensieri ? E invece anche io ho un cuore e provo dei sentimenti  come voi.

So che cosa pensate  di me, che assomiglio a una stella, lo dite sempre .

Vi sento quando parlate di me, mi fate sentire la più bella delle foglie. Mi piace  quando vi avvicinate a guardarmi e quando posso regalarvi un po’ della mia ombra e del mio riparo.Mi vedete attaccata al ramo dell’albero del giardino della vostra scuola e pensate che io sia qui solo per bellezza, invece sono viva, eccome se sono viva! Almeno per ora, perché so che l’autunno si sta avvicinando.

pensieri di una foglia

Un amico tra gli abissi

Di luce qui ne arriva poca, giusto il tanto che serve ad illuminare il contorno delle cose: alghe, spugne e coralli che si lasciano accarezzare dal soffio della corrente. Dietro una roccia , dopo una pinna triangolare, appuntita ecco spuntare una bocca grande , immensa che contiene due file di denti aguzzi, affilati come spade e apparire un corpo affusolato, allungato che taglia l’acqua con il suo muso appuntito.

Fa paura a guardarlo e solo a pronunciare il suo nome vengono i brividi: squalo. Il suo aspetto così minaccioso incute timore, ma non è quello che vuole lo squaletto che nuota nelle acque profonde di questo mare.  Il suo branco lo ha lasciato andare , perché uno squalo che non vuole mangiare gli altri pesci che squalo è?

Un amico tra gli abissi

L’amore è …

Dolcezza che arriva dal cuore

quando è pieno d’ amore.

L’ amore è amicizia:

fare pace, dividere le cose,amarsi e coccolarsi.

L’ amore è curiosità,

dire sempre la verità,

L’amore è …

Parole d’amica

Ho carta e penna, ma non so cosa scrivere, con i miei occhi guardo il foglio e vedo solo una massa di bianco e con gli stessi occhi vedo la terra: una distesa piena di meraviglie, solo che guardando più in là non c’è niente e il mio cuore non si riempie di emozioni.

Quando alzo la testa c’è qualcosa di blu con dei puntini oro e una di quelle stelle sei tu la mia migliore amica che al contrario della terra quando ti guardo mi fai sentire bene, al sicuro, protetta da qualsiasi cosa, ma qualche volta quando quella massa blu diventa azzurra e si riempie o di luce gialla che è il nostro sorriso messo insieme o di nuvoloni grigi che sono le nostre litigate mi piace ancora di più, ma come sempre io preferisco la prima.

Parole d’amica

Mi presento!

Io sono SARA una bambina dolce,ma qualche volta faccio arrabbiare la mia mamma.

Certe volte mi litigo con la mia sorellina,ma si fà subito pace.

Io gioco,ballo……però non mi stanco mai.

Ho una amica che si chiama CRISTINA il suo cognome è VOZZA , anche  le sue sorelle sono mie amiche.

L’estate ci vediamo tutte le sere.

Qualche volta discutiamo ma poi facciamo pace.

Mi presento!

La principessa dei cani randagi

Chi non ha mai posseduto un cane
non può sapere che cosa significhi essere amato.
– Shopenhauer –

I – La mia nascita

E venne il giorno del mio arrivo sulla terra. Da allora, come ancora adesso del resto, continuo a chiedermi come sia stato possibile questo evento meraviglioso. Quel giorno presi coscienza all’improvviso della mia esistenza. Percepivo il battito ritmico e rassicurante del mio cuoricino, anche se tutto era ovattato e buio. Il poco tempo in cui restavo sveglia lo passavo a toccare con le zampe e a tastare con la lingua ciò che mi stava attorno cercando di scoprire dove fossi. Capii subito di avere un punto di riferimento vivente accanto a me. Sentivo i suoi peli folti che mi davano calore e sicurezza e la mia bocca trovò anche delle tumefazioni, in quel manto accogliente, che stringendole liberavano un liquido delizioso che mi dava forza e placava quella strana sensazione che partiva dalla mia pancia. I primi giorni passarono tutti eguali l’uno all’altro. Stavo sveglia solo per ingurgitare avidamente il mio pasto più volte al giorno (anche di notte*), poi dormivo per la maggior parte del tempo. Non ho alcun ricordo di ciò che succedeva nella mia mente in quei lunghi momenti di oblio.

La principessa dei cani randagi

La fattoria magica

“La fattoria magica” è una favola… ecologista,  scritta da Stefania Parigi, è recitata da Alessandra De Luca e Diego Baldoin e distribuita dall’associazione “Aiutare i bambini” Racconta la storia di un buffo gallo e dei… La fattoria magica

L’amico devoto

Una mattina il vecchio topo di fogna sporse la testa fuor della tana: aveva gli occhietti acuti scintillanti, due ispidi baffi e una lunga coda nera che sembrava di gomma. Nello stagno gli anatroccoli, gialli come canarini, nuotavano qua e là, e mamma anatra, che aveva le piume d’un candore abbagliante e le zampe d’un bel rosso vivo, insegnava loro a tenersi con la testa alta nell’acqua.

“Non potete entrare mai nella buona società, se non sapete tenere alta la testa” continuava a dire, e ogni tanto mostrava con l’esempio come dovevano fare. Ma gli anatroccoli non le davano retta, perché erano così giovani da non capire quale vantaggio fosse l’essere ammessi nella buona società.

“Che figlioli disubbidienti!” gridò il vecchio topo, “non meritano proprio di essere annegati”.

“Niente affatto” rispose l’anatra, “da principio, tutti dobbiamo imparare, e i genitori non sono mai abbastanza pazienti”.

L’amico devoto

L’usignolo e la rosa

– Ha detto che ballerà con me se le porterò delle rose rosse – si lamentava il giovane Studente – ma in tutto il mio giardino non c’è una sola rosa rossa.

Dal suo nido nella quercia lo ascoltò l’Usignolo, e guardò attraverso le foglie, e si meravigliò:

– Non ho una rosa rossa in tutto il mio giardino! – si lamentava lo Studente, e i suoi begli occhi erano pieni di lacrime.

– Ah, da qual sciocchezze dipende la felicità! Ho letto gli scritti di tutti i sapienti, conosco tutti i segreti della filosofia, ciononostante la mancanza di una rosa rossa sconvolge la mia vita!

– Ecco finalmente un vero innamorato – disse l’Usignolo. – Notte dopo notte ho cantato di lui, nonostante non lo conoscessi: notte dopo notte ho favoleggiato la sua storia alle stelle, e ora lo vedo. I suoi capelli sono scuri come i boccoli del giacinto, e le sue labbra sono rosse come la rosa del suo desiderio; la sofferenza ha reso il suo volto simile a pallido avorio e il dolore gli ha impresso il suo sigillo sulla fronte.

L’usignolo e la rosa

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