La neve cadeva ormai da ore. Era una vigilia fredda. Babbo Natale si era addormentato sul suo dondolo e gli elfi stavano preparando i classici dolci di Natale.
Natalino aveva appena finito di addobbare l’albero e voleva riposare un po’. Ma, in quel silenzio ovattato dalla neve, pensò a Lisa, la sorellina che viveva in un paesino lontano. Scese una lacrima.
Allora prese carta e penna e iniziò una lettera.
«Ora la sentirò nel mio cuore questo Natale», pensò.
“Cara Lisa,” scrisse, “ho nostalgia di te, ti penso tanto. Sto bene qui, nella casa di Babbo Natale c’è tanto lavoro, ma io sono felice. Arrivano tante lettere di bimbi per i giocattoli, che portano allegria e il desiderio di un Natale migliore. Sta nevicando, come tutti ci aspettiamo alla Vigilia. Io ti voglio tanto bene e aspetto una tua lettera.
Natalino.”
Uscì e la mise nella casetta delle lettere da spedire nel cortile. Venne consegnata all’elfo postino, che viaggiò tutta la notte.
Il mattino dopo, una civetta bianca lasciò sull’uscio una lettera. Babbo Natale destò l’elfo e la lesse: anche la sorellina stava bene ed era felice, perché era quasi Natale.
Natalino abbracciò Babbo Natale e gli amichetti.
Babbo Natale disse: «L’amore per il prossimo è un dono meraviglioso per Natale, e l’affetto che mostri a Lisa è il più bel dono che lei possa ricevere».
Natalino, sotto l’albero, trovò un bellissimo libro di racconti.
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