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Tutte le fiabe che parlano di "dono"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "dono", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

dono inaspettato

Un dono inaspettato

Era la mattina del 27 dicembre. Mi svegliai tardi, ancora frastornata dai festeggiamenti dei giorni precedenti. Il salone era un incanto. Anche quest’anno avevo desiderato che tutte le cornici delle porte di casa fossero decorate… Un dono inaspettato

Il regalo giusto

Quando il preciso artigiano completò la sua opera era quasi l’alba. Sigillò la palla di neve con un ultimo rapido tocco e la capovolse scuotendola per vedere l’effetto finale. Quando la rimise dritta, la piccola… Il regalo giusto

Sassolini di baci

In un bosco passeggiando vedo un vecchio seduto su un piccolo sgabello di legno lo guardo lui mi sorride mi chiama con voce calma mi dice vieni ragazzo ho una cosa per te apre il… Sassolini di baci

Il pupazzo di neve

Si avvicinava il Natale Desirè e Lusy due piccole sorelle, non stavano più nella pelle. Abitavano in una piccola casa di campagna alle porte della città, nell’aria si respirava già il profumo della festa, felici dalla finestra osservavano il piccolo giardino ricoperto da una coltre di neve.

“Cosa ne pensi se al centro creassimo un bel pupazzo di neve?” chiese Desirè alla sorella.

“Sarebbe meraviglioso, ammise entusiasta Lusy, potremo così festeggiare il Natale in compagnia”.

Così poco dopo, le due sorelle cominciarono a costruire il pupazzo, formarono prima la base poi posarono la testa e con dei piccoli bottoni realizzarono gli occhi, con una carota il naso, e per definire la bocca usarono le bucce d’una mela.

Il pupazzo di neve

Ascolto parole

Ascolto parole di vetro,
ascolto parole lunghe, corte, senza metro.
Ascolto parole fatte di lettere e di suono,
che la tua bocca pronuncia come un dono.
Ascolto parole che suonano in armonia,
mentre la stanza s’accende di magia:
suoni caldi, freddi, un po’ stridenti,
pronunciati dalla lingua in mezzo ai denti.

Ascolto parole

Il pianto delle fate

La vita per i due innamorati, Dono e Splendente,  trascorreva felice.

Non avevano bisogno di null’altro  che del loro amore. Ma dopo un anno di vita insieme, cominciarono a sentire  dentro il loro cuore qualcosa di non ben definito, una specie di sfarfallio, già, come il volo di una farfalla imprigionata, che fosse un desiderio che non riusciva a volare? Decisero di chiamare questo non so che “voglia matta”.

Ecco, non era come la smania di mangiare le more o le fragole del sotto bosco e neppure come l’irrefrenabile voglia di andare a  correre lungo la spiaggia e cavalcare le onde, che sapevano di poter appagare, era proprio una strana voglia, matta, appunto!

A volte era così invadente che  si sentivano molto turbati, ma non appena l’elfo Dono strofinava il proprio naso sul naso di fata Splendente, ritornava la gioia e la serenità che da sempre li abbracciava. Dall’alto della   loro  casa, il cipresso,  guardavano la vita del mondo animarsi e quando cresceva l’esigenza di avere degli amici intorno, non potevano fare a meno di scendere e confondersi  con gli alberi e i fiori. 

Il pianto delle fate

Un angolino magico

C’era una volta in un paese lontano… Quante belle favole iniziano così? Tutte storie che raccontano di maghi e di castelli, di principesse e di incantesimi. Ma esiste un angolino magico anche in un paese vicino. Lo sapevate? Questo angolino si trova nella casa di ogni bambino e di ogni bambina. C’è anche in casa vostra, e si chiama cucina.

Vi ricordate della fata Smemorina, nella fiaba di Cenerentola? A lei bastava un “Bibidi, bobidi, bu” per trasformare la zucca in una carrozza. E il mago Merlino, la fata Morgana o la strega di Biancaneve? Quanti filtri magici preparati con brutte cosacce come saliva di rospo o lingue di serpente…  Insomma, quante magie!

Un angolino magico

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