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Tutte le fiabe di Nadia Scarnecchia

Questa la raccolta personale di Nadia Scarnecchia. Puoi contribuire anche tu al progetto "Ti racconto una fiaba" inviando i tuoi testi attraverso l'apposita pagina invia la tua fiaba.

Ascolto parole

Ascolto parole di vetro,
ascolto parole lunghe, corte, senza metro.
Ascolto parole fatte di lettere e di suono,
che la tua bocca pronuncia come un dono.
Ascolto parole che suonano in armonia,
mentre la stanza s’accende di magia:
suoni caldi, freddi, un po’ stridenti,
pronunciati dalla lingua in mezzo ai denti.

Ascolto parole

me-lo-leggi

Me lo leggi?

“Me lo leggi? Racconti, fiabe, filastrocche per un dialogo d’amore con il nostro bambino” è un libro scritto da Giorgia Cozza, giornalista comasca che collabora con riviste specializzate in infanzia, maternità, salute della mamma e del bambino.

“Me lo leggi?” è un percorso attraverso la pratica della lettura condivisa, infatti il libro tratta questo tema da differenti prospettive, riportando le testimonianze dei genitori, dei bimbi e degli esperti.

Perché leggere ai bambini e perché farlo sin dai primi mesi di vita?
La protagonista indiscussa della lettura condivisa è la voce, che si fa veicolo d’affettività; la voce diviene dono d’amore per continuare un legame iniziato ancor prima della nascita.

Leggere ad alta voce al proprio bambino ha una triplice valenza: relazionale, affettiva e cognitiva.

Innanzitutto c’è la relazione, la possibilità di rinforzare il legame tra madre e bambino attraverso il suono della voce che il piccolo ha imparato a conoscere e sentire, ancor prima della nascita; la voce della mamma garantisce continuità, è riferimento, rassicura, cura.
Leggere a voce alta per il proprio bambino significa dedicarsi reciprocamente tempo prezioso, è un’esperienza importante di condivisione e di ascolto.

Me lo leggi?

Rosa CuorDiPetalo e il mondo delle piccole cose.

Rosa CuorDiPetalo profumava d’acqua di rose, era piccola e delicata come un bocciolo vestito di rugiada ed era solita portare tra i capelli una piccola rosa.

Per molti era una bambina come tante, ma alcune persone ben informate dicevano con certezza che fosse una fata venuta da NonSiSaDove.

La piccola Rosa viveva sulla collina, in una minuscola casa circondata da rose e fiori di campo, baciata ogni mattina dal sole e rallegrata dal cinguettio di allegri passerotti.

Rosa ogni mattina riempiva il suo sguardo di meraviglia ammirando il leprotto dal codino bianco, che saltellava lesto dietro al cespuglio, poi ascoltava attenta il tordo zirlare, quindi respirava profondamente l’odore dell’erba tagliata e infine annusava le sue rose per scegliere quella più adatta ad adornare la sua folta chioma.

Rosa CuorDiPetalo e il mondo delle piccole cose.

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