Sara e Mattia
C’era una volta una bambina di nome Sara che aveva 5 anni e viveva con la sua mamma e il suo papà in una casetta vicino al mare. Sara era una bambina felice, le piaceva… Sara e Mattia
La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "affetto", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".
C’era una volta una bambina di nome Sara che aveva 5 anni e viveva con la sua mamma e il suo papà in una casetta vicino al mare. Sara era una bambina felice, le piaceva… Sara e Mattia
Papà papà ti voglio bene tanto quando son larghe le mie braccia Ed il papà risponde ed io te ne voglio di più il coniglietto allor pensò bene e disse io te ne voglio da quì… Il coniglietto e il suo papà
Ho un amico immaginario: gioca con me, si chiama Dario. Dario è buono, simpatico e carino, mi vuole bene, mi sta vicino. Si vada al lago, in montagna o al mare, lui è lì, restiamo… Il mio amico immaginario
Una favola sull’importanza dell’attesa, del sapere aspettare con gioia i momenti di festa per assaporare il gusto dei valori autentici della crescita: l’affetto famigliare, l’amicizia, il gesto di un dono sincero. «Mhm…non succede mai niente… Fiocchino l’orsetto ballerino
C’era una volta un piccolo orsetto di pezza che si chiamava Prugna, lui era tutto marrone con una camicia a righe bianca e celeste e un piccolo cuore rosso cucito al centro del suo petto.… L’Orsetto Prugna
Tratta dall’omonima fiaba dei fratelli Grimm.
Una vedova aveva due figlie. Una era bella e laboriosa, l’altra brutta e pigra. Ma la donna aveva molto più affetto per quella brutta e pigra perché era figlia sua, mentre l’altra era costretta a sbrigare tutte le faccende di casa come una serva, una cenerentola.
Tutti i giorni la povera ragazza, seduta accanto al pozzo che c’era sulla via maestra, doveva filare, filare e filare fino a che le dita cominciavano a sanguinarle.
Un giorno successe che il fuso si era tutto imbrattato di sangue e la ragazza si spenzolò nel pozzo per sciacquarlo, ma il fuso le sfuggì di mano e cadde giù.
Clicca su “Leggi tutto” per ascoltare la fiaba.
All’inizio del terzo anno della scuola primaria, Kevin, proprio non ne voleva sapere di ritornare in classe con il suo vecchio zaino color blu.
-Mamma, io quello zaino non lo voglio più…ormai è vecchio e passato di moda! I miei compagni avranno già acquistato le cose più belle e alla moda!- continuava a lamentarsi.
-Pazienta Kevin, ne avrai anche tu uno nuovo, tra qualche mese- le diceva la mamma.
Suo malgrado, il piccolo cominciò la scuola con lo zainetto blu. Era triste, non voleva sfigurare davanti ai suoi amichetti che avrebbero sfoggiato cose nuove.
Ortensia la Fata della Lana era un’instancabile lavoratrice.
Viveva assieme alla figlia Betulla in un grande Castello al di là del Monte Alto.
All’interno del Castello, Ortensia dirigeva un grosso centro di produzione della lana a livello artigianale, che esportava in tutto il mondo.
Migliaia di fate erano impegnate nella realizzazione di splendidi capi di lana pregiata accuratamente selezionata dalla stessa Ortensia, che si recava personalmente a visionare capre e pecore presso un allevamento specializzato, piuttosto lontano, oltre le colline diametralmente opposte al paese, e al Monte Alto.