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Tutte le fiabe della categoria "Le vostre fiabe"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi appartenenti alla categoria "Le vostre fiabe", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

Fiore e la regina luna (seconda parte)

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Le scarpette d’argento di Fiore si posarono sul morbido tappeto di trifoglio, la leggera brezza proveniente dal lago incantato fece fluttuare ancora gli abiti d’organza e seta della bambina; Fiore fece scorrere lo sguardo su ciò che la circondava, tutto era come le aveva raccontato Filù, i giunchi, i loti e le canne di bambù ondulavano dolcemente e le ninfee ondeggiavano placidamente sulle calme acque del lago, sentierini circondati da steccati ricoperte di campanule bianche portavano alle case degli gnomi, e degli elfi, al centro del lago un isola non tanto grande con una grande quercia, a Fiore sembrò immensa, il suo tronco era talmente grosso che ci sarebbe voluto tutto il suo villaggio e forse più per abbracciarlo, i suoi rami s’innalzavano verso il cielo immensi e maestosi, e da terra si potevano vedere solo i rami più bassi, le sue radici penetravano nella terra dell’isola imprigionandola interamente, ai piedi della grande quercia, proprio in mezzo a due grandi radici vi stava un castello, dunque era quella la dimora della regina luna, pensò Fiore, mentre con lo sguardo ammirava il castello.

Fiore e la regina luna (seconda parte)

Fiore e la regina luna (prima parte)

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Fiore era una bambina assai graziosa , vispa e intelligente , dai grandi occhi azzurri, un po’ sognatori, e dai capelli ricciolini e dorati. Fiore abitava in un paese assai carino, dalle case dai tetti rossi, dai muri bianchi, e dalle persiane verdi, il paese si chiamava: “Non so”, questo nome era dovuto alla risposta ricorrente della gente, infatti, a ogni domanda rispondevano con un “non so”.

A Fiore questa risposta non piaceva, avrebbe voluto sapere il nome dei fiori e delle cose, ma di rado c’era una risposta diversa, sembrava che nessuno sapesse niente, la bambina aveva saputo che forse al di là del bosco “non so” c’era una donna che sapeva tutto, ma naturalmente nessuno ne conosceva il nome.

Fiore e la regina luna (prima parte)

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La Rosa

Tanto tempo fa, quando l’eternità faceva ancora carezze alla terra, c’era una rosa rossa. Regnava da millenni in un incantevole castello di fiocchi di neve posto su un’altissima montagna. La sala del trono era immensa… La Rosa

Clipper il delfino bianco

C’era una volta nel meraviglioso Regno dei Mari, un bellissimo delfino bianco dagli occhi di una cangiante tonalità viola scuro, di nome Clipper.
Animo nobile e idealista, altruista e vivace, era lui dalla nascita, col candore abbacinante delle sue capriole, briose e scattanti, a portare luce e gioia all’Oceano intero: creatura pacifica e solare.

Ma un giorno, uscendo adagio dal proprio rifugio, accorgendosi di botto di come lentamente il suo dorso stesse perdendo la propria lucentezza sgranò gli occhi stranito “Il mio colore?! Ma cosa?!”

Clipper il delfino bianco

La chiave dei desideri

Abbiamo lasciato i nostri eroi a festeggiare la vittoria su Macchianera ed a godersi la laurea ad honorem in  Magia antinquinamento , distesi sul prato verde smeraldo davanti al bosco, ancora annerito e un po’ asfittico, ma in via di guarigione.                        

Il vecchio Phlippus, ancora commosso dalle gesta dei tre maghetti, si godeva la scena con un sorriso compiaciuto, nascosto sotto i baffoni bianchi.

Costanza però cercava ancora qualcosa, girava lo sguardo inquieto allargando il raggio d’azione fino alla cerchia dei cortigiani in festa e degli gnomi verdi, intenti a cucinare misteriosi manicaretti a base di fughi porcini, fettuccine all’uovo, e supplì croccanti.

La chiave dei desideri

Il mare sa cantare

Una linea blu che bacia l’azzurro del cielo. E’ il mare. Un’immensità liquida dalle tonalità cobalto e poi indaco, smeraldo e azzurro. Spruzzi di spuma bianca accompagnano le onde, talora gentili che accarezzano, altre volte forti che schiaffeggiano o violenti che travolgono.

Ha carattere il mare: impetuoso, irascibile, cattivo e poi, come un amante pentito, dolce, carezzevole, morbido e caldo.

Un alito di vento già gli fa cambiare colore, una brezza lo increspa, una folata lo gonfia e lui ridiventa furioso, rabbioso, incontenibile.

Nero come la sua anima, in un attimo tutto travolge, tutto disperde, ingoia e sbriciola  ributtando gli avanzi della sua ira sulle spiagge.

Il mare sa cantare

La fiaba di Peter e Annie

In un angolo riparato del bosco, Peter,  un vecchio con la barba bianca e il viso grinzoso,  sta seduto su un sasso coperto di muschio. Guarda  malinconico davanti a sè senza nulla vedere. Una scintilla di luce passa nei suoi occhi umidi. Sta  rivedendo come in un film gli attimi belli e brutti della sua vita.  Le sensazioni che prova sono tangibili nelle espressioni  del suo volto.

Si rivede  bambino: in una grande casa colonica addetto al governo degli animali delle stalle oppure  curvo  sotto enormi fascine di legna caricate  sulle sue spalle esili. Continuamente sgridato  per qualsiasi cosa giusta o sbagliata che facesse, nessuno teneva conto della  sua età – era un bambino  – che faceva quello che poteva e  nel  modo in cui era capace.

La madre di Peter  era morta dandolo alla luce e di ciò lui se ne era fatto carico come se la colpa di quello che era avvenuto fosse soltanto sua. Il padre si era poi risposato con una donna che non l’aveva mai amato e che palesemente lo trattava male a differenza di come amava i propri figli – i suoi quattro fratellastri.

La fiaba di Peter e Annie

Il drago di Federico è un buon diavolo

Il drago di Federico è un buon diavolo!

Madre Natura gli ha fornito denti forti e aguzzi, una fornace interna per la produzione di fuoco e getti di vapore incandescente, unghioni retrattili sulle zampe muscolose, una coda con terminale tipo ascia a due lame, una cresta ossea con affilatissime lame antiassalto da tergo, ali possenti capaci di sollevare il suo corpo pesantissimo.

Il drago di Federico è un buon diavolo

Il cane dai super poteri

Nella fattoria di zio Simo ci sono moltissimi animali tutti amici tra di loro ed ognuno svolge un suo compito ben definito.
Il gallo, dalla bella coda variopinta, tutte le mattine sale sul tetto del pollaio e con un sonoro chicchiricchì dà la sveglia a tutti.
Le galline chiacchierine producono le uova fresche per fare frittate, torte e tagliatelle.
Le mucche e le caprette forniscono il latte che serve abbondantemente a tutta la famiglia e, quello che avanza, viene trasformato in ottimo formaggio.
Il cavallo tira il calesse con il quale vengono traportati i prodotti al mercato nella città vicina.
Il gatto è il giocattolo preferito dei bambini di casa, si lascia coccolare all’infinito ed infine si addormenta ai piedi del letto della più piccola.

Il cane dai super poteri

Il bosco delle foglie

Mirò è uno dei tanti abitanti del bosco di Caidate, un piccolo paesino vicino Varese. Chi ha avuto la fortuna d’incontrarlo, e succede proprio raramente, pare l’abbia descritto come un esile gnomo biondo, con lunghi capelli e orecchie a punta, i suoi piedi  sono più lunghi delle orecchie e,  le sue scarpe appuntite, lo sono ancor di più, quasi come le dita delle sue mani.

Indossa  pantaloncini neri sopra una calzamaglia azzurra, una giacca rossa con le frange e un cappello-campanello a quattro punte color arcobaleno che suona a tutto “drin”, sia quando è allegro o preoccupato, sia quando semplicemente, si china in avanti per guardare le punte delle sue scarpe. Lui vive felice nella sua casetta bianca e rossa, un grande fungo amanita con  l’ ingresso sul gambo.

Il bosco delle foglie

Il bruco e l’uccellino

Su un grande albero vicino al ruscello chiacchierino viveva un simpatico bruco verde.

Passava tutto il giorno a mangiare le tenere foglie e, spostandosi con il suo modo buffo, ammirava l’acqua che, saltellando da un sasso all’altro, scorreva sotto di lui.

Sui rami di quell’albero tutti i giorni veniva a riposare un uccellino variopinto ed i due animaletti erano diventati amici inseparabili.

Il bruco e l’uccellino

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