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Tutte le fiabe che parlano di "tristezza"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "tristezza", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

il fiore triste

Il fiore triste

In quel bel giardino c’erano fiori di ogni tipo e colore. C’era un fiore, però, che nessuno conosceva. Azzurro, piccolo e molto fragile. Rosa rossa notò la sua tristezza. “Chi piange del suo mal, piange… Il fiore triste

Pezzettino

“Pezzettino” è scritto da Leo Lionni Narrato da Giulia Martinelli Musicato e effettato da Luca Gallini https://www.youtube.com/watch?v=YaBmUCiAPbg Video tratto dal progetto FAVOleLETTE.    

L’Albero senza foglie

Nella vallata delle orchidee, era una stupenda giornata di sole e tutti gli animaletti, erano felici e giocavano tra di loro. Gli alberi maestosi, si divertivano a scuotere le enormi chiome di foglie, facendole suonare… L’Albero senza foglie

Scaramucce

Scaramucce, si è ferito al volto, è caduto ha fatto il botto. A terra, pareva chiamare, aiuto, Aiuto, chi mi può salvare, mi sono fatto male. Mi potrà mai perdonare Scaramucce è caduto dal trono,… Scaramucce

La storia di Raggio di Sole

Un tempo, il magnifico Sole ebbe una relazione con una stella tra le più luminose in cielo: dalla passione tra i due nacque un bellissimo fanciullo, con grandi occhi profondi come il mare e capelli sottili color biondo oro e riflessi striati di tramonto.

Il Sole fu molto orgoglioso di essere diventato padre; impiegava le ore a cullare tra i suoi raggi quel figlio adorato.

Un giorno, sbirciando sulla Terra, si rese conto che restando tra le sue calde braccia, il piccolo non avrebbe potuto fare ciò che fanno tutti i bambini, in particolare giocare, correre e saltare tra i verdi prati.

Deluso e amareggiato, decise di donare il suo pargolo alla specie umana.

La storia di Raggio di Sole

La pianta della felicità

In una piccola cittadina sperduta tra le montagne viveva una bella fanciulla di nome Felicia; aveva lunghi capelli biondi graziosamente ondulati, occhi verde chiaro e un gran sorriso sempre stampato sul viso spruzzato di lentiggine rosee.

Felicia non era una ragazza ricca; viveva con l’anziana nonna in questo villaggio dimenticato dal mondo, dove non c’erano altri ragazzi della sua età e dove non aveva alcuna possibilità di frequentare la scuola, di fare sport, di andare a ballare.

Tuttavia, Felicia non era triste, anzi, era sempre allegrae sorrideva sempre. Aveva qualcosa che purtroppo nel suo villaggio mancava da molto tempo; era felice.

La pianta della felicità

Ogni favola è un gioco

Ogni favola incomincia con un c’era una volta… questa inizia con un omino, tra tanti omini, in una città senza tempo, senza un dove ma sempre grigia.

Gli omini erano tutti uguali, tutti vestiti di uno stesso colore.

Stesso abito grigio, stesse scarpe, stesso cappello.

Uscivano tutti insieme la mattina, anche se tutti vivevano in case diverse, in quartieri diversi. Tutti in punto alle 7,30 chiudevano l’uscio di casa. Aprivano l’ombrello contemporaneamente, tanto pioveva sempre, e se non pioveva c’era la nebbia. Insieme salivano sul tram per andare a lavorare. Il cancello, l’edificio grande e grigio… quello era il lavoro… quella era la fabbrica.

Ogni favola è un gioco

La fata dei desideri

Celestino sedeva su uno scoglio, una seduta scomoda, ma lui pareva non accorgersene.

Stava piangendo, imprecando, maledicendo, rimuginando su una vita con poche soddisfazioni, senza slanci, senza novità, mai, con tante sfortune e mai, mai una sola volta, un momento di fortuna inaspettato.

Probabilmente tutto ciò non era molto diverso da quanto avevano passato e passano quotidianamente molte altre persone, ma si sa: non è vero che mal comune è mezzo gaudio e il dolore di vivere degli altri non può consolare, né contribuire a diminuire il proprio.

Forse, anzi certamente, non fa piacere sapere che altri soffrono, ma lascia indifferente chi è raggomitolato nei propri problemi.

La fata dei desideri

La tristezza

La tristezza e’ un cane abbandonato
la gente non dona niente a quel cane

la gente  piange
lacrime cadono dalla faccia di un bambino

di un’adulto e delle donne come diamanti 
altre volte ti viene da piangere per la felicita’

che nasce un bambino 
che adottano un cane
che le persone povere hanno una casa dove vivere 

La tristezza

Autunno

A volte le giornate d’autunno evocano un po’ di tristezza o malinconia.
La nebbia scende e le nuvole portano la pioggia.
Ci ritiriamo nel nostro mondo e nei nostri pensieri.
Ma poi il sole ritorna riuscendo a pervadere il torpore di questa stagione,
Getta i suoi raggi lunghi fino a terra.
Filtra fra te trame degli alberi e le foglie che prendono il colore dorato.

Autunno

Il bambino che non rideva mai

C’era una volta nel paese di Sorrisi un bimbo che non rideva mai. Sua madre, Anna Gioia, rideva e gioiva in ogni occasione, sin da quando, piccina, il padre, Giannino, un uomo “alto 2 metri e uno sgabello” ma secco come uno “spillone”, come dicevano la mamma e la nonna, la portò al circo a vedere i pagliacci. Il padre, Walter Felici, era felice di nome e di fatto.

Tutto il paese era famoso per lo spirito giocoso e spensierato dei suoi abitanti. Poi, in una strana giornata primaverile di pioggia era nato lui, il piccolo Luigino e tutto era cambiato. Da quel giorno, l’estate si era fatta più corta e meno calda, l’inverno più lungo e più freddo. Gli uccellini non fischiettavano al caldo tepore dei raggi del sole che non splendeva in cielo come nel passato ovvero prima che nascesse il piccolo Luigi. Nel paese tutti, uomini, animali e cose pensavano che fosse colpa del bimbo che non rideva mai. Anzi piangeva sempre: se aveva fame piangeva; se aveva sonno piangeva; se aveva sete piangeva; se aveva voglia di uscire a fare una passeggiata piangeva….. ecco, piangeva proprio sempre!

Il bambino che non rideva mai

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