Luce di stella
C’era una volta, in un cielo lontano lontano, una bellissima stella. La gente che abitava sul pianeta Terra, la vedeva come un piccolo puntino, ma nessuno sapeva che vista da vicino, le sue dimensioni fossero… Luce di stella
La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "pianto", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".
C’era una volta, in un cielo lontano lontano, una bellissima stella. La gente che abitava sul pianeta Terra, la vedeva come un piccolo puntino, ma nessuno sapeva che vista da vicino, le sue dimensioni fossero… Luce di stella
Adelina, ogni sera, legge il libro di preghiera tra le tante di una la sceglie per la nonna. Una breve, graziosa, pero è dimenticata. Chi avrà scritto queste belle frasi? Vediamo, leggiamo un pochino, forse… La piccola preghiera
Il Mare era di buon animo. Era calmo. Rideva. Giocava con la misteriosa luna tirandosi su e lasciandosi cadere giù. Il sole lo colorava di cento colori e delle fasce d’argento lo facevano prezioso; ed ora il mare voleva che tutti gli entrassero dentro… .che giocassero con lui. Ormai erano giorni che non era più arrabbiato. Accarezzava all’ancora le barche abbandonate. Voleva essere amato. Capito. Rispettato.
Voleva essere capito innanzitutto! Rispettato quand’era arrabbiato! Lo aveva sempre detto, raccomandandosi al buon senso. Quel giorno aveva pianto a lungo. Per un’ intera notte! e poi ancora altre notti.
– Aaah, che bella, la primavera – sospira tra sé e sé Celestino Mingherlino, alla finestra.
Il bosco è un tripudio di colori: il verde brillante degli alberi, quello più tenero dell’erba fresca, i fiorellini appena spuntati, il profumo del polline e dell’aria.
– Vado a fare la spesa al mercato – annuncia Celestino ai gatti e al canarino Clo.
Una passeggiata energizzante è proprio ciò che ci vuole in questo bel mattino.
Al mercato, Celestino fa incetta di fragole.
“Voglio prepararle con una bella spruzzata di panna, per la merenda” pensa. Compra poi verdura di stagione e un paio di cestini di vimini che gli servono per riporre gomitoli di lana e scampoli di stoffa.
Il paese di Lagopiano non aveva mai conosciuto la siccità.
C’era tanta acqua, ed era da sempre considerato il polmone verde del mondo, poiché ricco di prati sterminati, valli, montagne e colline, fiumi, laghi, torrenti.
Un inverno, però, la popolazione locale rimase vittima di una devastante alluvione, che travolse e distrusse mezzo paese.
Bisogna spiegare meglio la situazione.
C’era una montagna oltre un fitto bosco, chiamato Monte dei Piagnoni perché si diceva fosse abitato da una strana comunità di gente che piangeva tutto il giorno e non smetteva mai.
C’era una volta nel paese di Sorrisi un bimbo che non rideva mai. Sua madre, Anna Gioia, rideva e gioiva in ogni occasione, sin da quando, piccina, il padre, Giannino, un uomo “alto 2 metri e uno sgabello” ma secco come uno “spillone”, come dicevano la mamma e la nonna, la portò al circo a vedere i pagliacci. Il padre, Walter Felici, era felice di nome e di fatto.
Tutto il paese era famoso per lo spirito giocoso e spensierato dei suoi abitanti. Poi, in una strana giornata primaverile di pioggia era nato lui, il piccolo Luigino e tutto era cambiato. Da quel giorno, l’estate si era fatta più corta e meno calda, l’inverno più lungo e più freddo. Gli uccellini non fischiettavano al caldo tepore dei raggi del sole che non splendeva in cielo come nel passato ovvero prima che nascesse il piccolo Luigi. Nel paese tutti, uomini, animali e cose pensavano che fosse colpa del bimbo che non rideva mai. Anzi piangeva sempre: se aveva fame piangeva; se aveva sonno piangeva; se aveva sete piangeva; se aveva voglia di uscire a fare una passeggiata piangeva….. ecco, piangeva proprio sempre!