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Tutte le fiabe che parlano di "paradiso"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "paradiso", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

un sasso al sole

Un sasso al sole

C’era una volta … … nel bel mezzo dell’oceano e invisibile ai più moderni mappamondi, e sconosciuto perfino alle carte nautiche più dettagliate, un isolotto dal nome Arza. Quest’ultimo era davvero un piccolo e silenzioso… Un sasso al sole

Paradiso e inferno // Audio fiaba

Audio fiaba tratta da una fiaba tradizionale di origine orientale.

Dopo una lunga e coraggiosa vita, un valoroso samurai giunse nell’aldilà e fu destinato al paradiso.

Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un’occhiata anche all’inferno.

Un angelo lo accontentò.

Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi di pietanze succulente e di golosità inimmaginabili. Ma i commensali, che sedevano tutt’intorno, erano smunti, pallidi, lividi e scheletriti da far pietà. “Com’è possibile?” chiese il samurai alla sua guida.

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Paradiso e inferno // Audio fiaba

L’Inferno e il Paradiso

E giunse il giorno in cui il vecchio Monaco venne chiamato in cielo.

Ad accoglierlo, sul bordo di un aldilà di un azzurro perfetto, illuminato da un sole che carezzava mollemente i volti, l’Angelo del Paradiso: che si inchinò a lui in segno di saluto e gli sorrise benevolo, facendogli cenno di seguirlo.

«Ti stavamo aspettando», annunciò l’Angelo. «La fama della tua santità è giunta sin quassù e tutti vogliono conoscerti».

Il vecchio Monaco si schermì: «Ho solo cercato di vivere in pace con il cielo e con la terra», rispose, congiungendo le mani e chinando il capo come nell’atto tradizionale della preghiera.

Quindi mosse i primi passi dietro l’Angelo, che stava per imbucarsi in una nuvola bianchissima in cui un cartello indicava appunto ‘Paradiso’. 

Ma poi il vecchio Monaco si trattenne, sfiorando con la mano l’ala soffice del suo accompagnatore. «Ti posso chiedere un favore, prima di entrare nella nuvola bianca?».

L’Inferno e il Paradiso

La storia del viandante, il cane e il cavallo

C’era una volta, in un tempo lontano e in un luogo indefinito, un uomo di nome Giosafat.

Quest’uomo non aveva famiglia, non una compagna, non dei figli ed i suoi unici amici erano un cavallo di nome Diamante e un cane di none Luce, entrambi di sesso e razza indefiniti, ma erano i suoi amici, coloro che lui amava e che lo amavano: i soli.

L’uomo amava a tal punto i suoi amici che mai avrebbe osato cavalcare il cavallo (e tantomeno il cane).

La storia del viandante, il cane e il cavallo

La piccola fiammiferaia // Audio fiaba

[…] Faceva un freddo terribile, nevicava e calava la sera – l’ultima sera dell’anno, per l’appunto, la sera di San Silvestro.

In quel freddo, in quel buio, una povera bambinetta girava per le vie, a capo scoperto, a piedi nudi. Veramente, quand’era uscita di casa, aveva certe babbucce; ma a che le eran servite? Erano grandi grandi – prima erano appartenute a sua madre, – e così larghe e sgangherate, che la bimba le aveva perdute, traversando in fretta la via, per iscansare due carrozze, che s’incrociavano con tanta furia…

Una non s’era più trovata, e l’altra se l’era presa un monello, dicendo che ne avrebbe fatto una culla per il suo primo figliuolo. […]

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La piccola fiammiferaia // Audio fiaba

La pace

La pace ritorna solo festeggiandola
non c’e’ posto per l’odio e la tristezza

c’e’ l’amore nel mondo che ci aspetta
tutto il mondo cammina nell’inferno per donare 

la pace e l’amore e ritrovare strade abbandonate 
rendendole piene di gioia e di fiori 

La pace

Il castello sullo scoglio

Su di uno scoglio c’è un gran castello,
che si rispecchia in un mar di cristallo.

Tutta la forza di un tempo glorioso
è nel suo aspetto più che maestoso.

Quando si arriva nel piccolo porto,
saluta tutti con grande rispetto.

Da il benvenuto su quello scoglio,
al mondo intero con vero orgoglio.

Il castello sullo scoglio

Il gigante egoista

Tutti i pomeriggi, quando uscivano dalla scuola, i bambini avevano l’abitudine di andare a giocare nel giardino del Gigante.

Era un giardino spazioso e bello, con morbida erba verde. Qua e là sull’erba si trovavano bei fiori come stelle, e vi erano dodici peschi che a primavera si aprivano in delicate infiorescenze rosa e perla, e in autunno portavano ricchi frutti. Gli uccelli posati sugli alberi cantavano in così dolci suoni che i bambini solevano interrompere i loro giochi per ascoltarli. – Come siamo felici qui! – gridavano l’un l’altro.

Il gigante egoista

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