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Tutte le fiabe che parlano di "infanzia"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "infanzia", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

La fiaba più bella

Da bambino mi piaceva addormentarmi con la mano della mia mamma che stringeva la mia, ed ascoltare la sua meravigliosa voce che mi raccontava una fiaba per addormentarmi. Era sempre una fiaba nuova, una inventata,… La fiaba più bella

Impressa sull’ombelico

Sbucciar via le immagini si fatica come un’arancia spicchio su spicchio in ognuno troverai un sorriso Sul proprio bagaglio vedrò riflessa allo specchio la vera bellezza di un tempo che verrà e mai se ne… Impressa sull’ombelico

Seguiamo la cometa

In un paese non troppo lontano viveva un bambino di nome Yuri che quest’anno si sentiva molto, molto, molto triste…e sapete perchè bambini? Perchè il suo Presepe non aveva la stella cometa! Certo, un motivo… Seguiamo la cometa

Papà talpa

Papà talpa ha la vista molto debole, mamma è in ansia, ma i piccoli non sanno cosa voglia dire. “Mamma”, chiede Frisbee “perché papà non vede bene?” “Noi talpe siamo così, ma vi racconterò una… Papà talpa

Chicco di caffè

C’era una volta, in una bella cucina, un seme di caffè di nome chicco. Era bello, tostato, e con una bella linea al centro della sua pancia. Tuttavia, era molto triste, perchè i suoi amici… Chicco di caffè

La vecchina

C’era una volta una vecchina che abitava in una vecchia casa di un vecchissimo quartiere al di là del fiume. E anche lei era così vecchia ma così vecchia ma così vecchia che, se si fosse ricordata di festeggiare il compleanno, per ospitare tutte le candeline ci sarebbe voluta una torta grande come la ruota di un mulino.

Era così vecchia ma così vecchia che le rughe sul suo viso erano più numerose delle foglie di una quercia e il suo corpo, da quanto era storto sembrava sempre spinto da una folata di vento

Tutte le mattine la vecchina si alsava dal letto con grande fatica e grande fracasso di ossa che scricchiolavano e si lamentavano e poi andava nella cucina della sua vecchia casa per prepararsi una tazza di tè che beveva inzuppandoci dei vecchi biscotti.

La vecchina

Nonno Mario

Il signor Mario è veramente un super nonno. I suoi nipotini Giada e Michele gli vogliono un mondo di bene, e passano insieme a lui interi pomeriggi spensierati e creativi. I piccoli, dopo aver finito i compiti, si fiondano nella stanza del nonno e insieme giocano fino a sera, quando la mamma ritorna a prenderli da una giornata di lavoro.

-Nonnino, che storia ci racconterai oggi? –esclama Michele già entusiasta.

-Sarà bella come quella del gattino di ieri? – dice Giada.

Nonno Mario ci pensa un attimo, poi, come per magia, estrae dal suo cappello color grigio un cartoncino e lo legge.

-Ora vi racconterò la storia di un coniglietto chiamato Carotino- fa il nonno. Mentre la racconta, i due bambini lo fissano con la boccuccia aperta, appoggiati alle sue gambe, bene attenti a non perdersi nemmeno un pezzettino della storia.

Quando invece Giada e Michele sono un po’ agitati, nonno Mario tira fuori da un vecchio cassetto una tovaglia color zafferano e l’appoggia sul grande tavolo di legno del salotto.

Nonno Mario

La favola dell’infanzia senza gnomi o principesse

Chi sorride è punito, l’uccello che crea lo stormo perché con gli altri cerca la libertà, bisogna spaventarlo, che si disperda tra le nuvole.

Un raggio di sole, è un illusione.

La nebbia, un sogno bianco, sfumato.

La pioggia, una immensità di lacrime, e così chiudono i Luna Park.

Se fossimo aquile ce ne guarderemmo bene dall’essere uomini, ma bambini sì, ne vale sempre la pena.

La favola dell’infanzia senza gnomi o principesse

Le regole del mondo

Martina è una bambina di dieci anni, frequenta la scuola elementare e comincia a leggere speditamente e a fare i conti con profitto.

Le sue giornate sono scandite dalle regole che la sua famiglia le ha dato e lei ci si trova bene: le accetta e vive la sua giornata con pieno interesse e partecipazione.

La sera ripensa a ciò che ha fatto in classe con la maestra ed i suoi compagni e viene colta da un impeto di gioia: il mondo è come un enorme parco giochi dove lei può girare a piacimento a patto che segua le regole che le sono state date.

Vent’anni dopo Martina è la top-manager di un’industria chimica che produce fitofarmaci per l’agricoltura. I suoi obbiettivi sono quelli di aumentare la penetrazione dei prodotti dell’industria per cui lavora nel mercato europeo e nord-americano.

Le regole del mondo

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