Ascch delle caverne
Ascch non amava saltellare davanti alla caverna con gli altri ragazzi , mentre suo padre andava a caccia o a pesca e sua madre puliva le pelli e manteneva acceso il grande fuoco, preferiva camminare… Ascch delle caverne
La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "grotta", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".
Ascch non amava saltellare davanti alla caverna con gli altri ragazzi , mentre suo padre andava a caccia o a pesca e sua madre puliva le pelli e manteneva acceso il grande fuoco, preferiva camminare… Ascch delle caverne
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C’era una volta una grande pianura, attraversata dal vecchio e lento fiume sulle cui sponde si estendeva una piccola città. Proprio al centro di questa cittadina sorgeva, immersa nel verde, una scuola accogliente e a… L’uomo della grotta
C’è silenzio d’intorno
nella valle deserta.
Avvolta nei cenci
la sua bimba malata
incurante dei sassi
che le feriscono i piedi
la porta da Lui.
La salverà di sicuro
quel Dio
portato nel villaggio
da suor Hope.
Era la notte più fredda dell’anno
cadeva maestosa la neve
gli animali del bosco
stavano nascosti dentro le loro tane al caldo
gli alberi erano coperti di ghiaccio e neve
Vicino la grotta
dove in quella notte era nato il Bambinello Gesù
Rintra na urutta nica è fridda
cu tanticcia ri paghia c’è nu sciecco e na vaccaredda
è supra tanticcia ri paghiuzza
romme nu picciriddu
anttuppatu sulu cu muzzuddu ri pezza
lu sciecco ca vaccaredda ci stannu vicinu
pi fallu cauriari co fiatu cauru
cusi’ nun senti friddu u picciriddu
ocantu ciavi a sà madre Maria e a sà patri Giuseppi
iddi sunu tantu stanchi ana caminatu assai
nun pottunu truvari na stanza pi dommiri
da’nalbergu picchi’ erunu tutti inpigniati pò ciensimientu
cossi’ Maria appa fari nasciri a sà figghio di na urutta fridda
C’era una volta, tanto tempo fa, o forse ieri, un Re Bambino che voleva venire nel mondo.
Era un impresa molto difficile, anche per Lui che era tanto potente, perché si trattava di nascondersi bene in una vita normale, con genitori normali, con sembianze normali. Non doveva essere riconosciuto subito: troppe creature erano malvagie e avrebbero potuto approfittare del suo essere indifeso per ucciderlo e non permettergli di portare a termine la sua missione.
Fu così che un giorno trovò la situazione giusta per nascere: una mamma giovane, coraggiosa e bellissima, un babbo buono, giusto e forte, un Paese che era crocevia del mondo intero, dove però la pace era una parola tanto usata, anche nel saluto, tanto attesa, ma difficile da mettere in pratica. E venne.
Una storia a fumetti inventata dai miei alunni in classe terza, in un lavoro di storia sugli uomini primitivi e gli stereotipi dei cartoni animati.
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