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Tutte le fiabe che parlano di "favola"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "favola", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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La favola del mondo

Questa è la storia di Marco, che ha amato Cloe ed è nata Talia, che ha amato Armando ed è nato Astolfo, che ha amato Noor ed è nata Aisha, che ha amato Juan ed è nata Concha, che ha amato Victor ed è nato Antoine, che ha amato Brenda ed è nato Abraham, che ha amato Gudrun ed è nata Inga, che ha amato Fedor ed è nata  Avdot’ya, che ha amato Masud ed è nata Bahar, che ha amato Ayodele ed è nato Akello, che ha amato Asako ed è nata Aiko, che ha amato l’uomo che l’ha cercata lungo i confini del mondo, in Italia, Grecia, Arabia, Spagna, Francia, Inghilterra, Svezia, Russia, Iran, Africa, Cina e Giappone.

Quell’uomo si è fermato quando ha deciso che la terra di Aiko era la sua casa e il suo pane, la sua acqua ed il suo gruppo, la sua sposa e i suoi figli.

La favola del mondo

Il rospo e la cinciallegra

Una volta una cinciallegra e un rospo per caso si trovano in piazza, il rospo per terra e la cinciallegra sul muretto

Dopo un po’ cominciano a chiacchiere del più e del meno; la cinciallegra tutta boriosa disse: “lo sai rospo che io sono proprio bella, svelta, allegra e piaccio a tutti. Tu invece sei brutto come il peccato e sei al mondo solo perché c’è posto”.

Il rospo mortificato da quelle parole che pensava di non meritare gli rispose: “Senti un po’, se sei così sicura di tè come dici, ti propongo una sfida; partiamo da qui e vediamo chi arriverà prima all’Alpe”.

Il rospo e la cinciallegra

La volpe e il gatto // Audio fiaba

 

Un piccolo racconto, al di fuori dal solito stile delle fiabe dei fratelli Grimm e più simile alle favole con morale di La Fontaine, Esopo e Fedro.

[…]

Un giorno un gatto incontrò la signora volpe nel bosco, e poiché‚ pensava fosse saggia ed esperta, e che grande era il suo prestigio in società, le rivolse la parola con garbo, dicendo: – buongiorno, cara signora volpe! Come va? Come state? Come ve la passate in questo periodo di carestia? -.

La volpe, piena di sussiego, squadrò il gatto da capo a piedi e per un bel pezzo fu incerta se rispondergli.

Infine disse: – Oh tu, misera bestia pezzata, morto di fame, acchiappatopi, che ti viene in mente? Osi domandare come va a me che sono maestra di cento arti? -.

[…]

Clicca su “Leggi tutto” per il testo completo della fiaba e per ascoltare l’audiofiaba.

La volpe e il gatto // Audio fiaba

Tzirighina

Questa è la storia di Tzirighina, una piccola lucertola verde originaria della Sardegna.

Come ogni anno era arrivata la primavera e la piccola lucertola, che aveva riposato tutto l’inverno al calduccio in un cumulo di sabbia calda e asciutta, si era svegliata e aveva messo fuori la testolina. In autunno la Mamma, una bellissima lucertola verde, lunga ed elegante, che aveva tante macchioline marrone scuro sul dorso e gli occhi grandi e brillanti, l’aveva salutata e le aveva spiegato che le lucertole dormono tutto l’inverno. Si chiama andare in letargo. Però, con l’arrivo della primavera, il sole caldo le invita a saltare fuori per correre veloci dopo aver scaldato ben bene la schiena.

Tzirighina

1 + 1 = 3

C’era una volta un mondo fatto di 1 + 1 = 2 dove tutti vivevano sereni nelle proprie certezze, ma anche nella consapevolezza, per quanto bella a volte noiosa, del sapere che 1 +1 = 2 oggi e pure domani.

Ci fu poi un bel giorno in cui ti guardò con quel sorriso che fa perdere ogni punto di riferimento anche alla mente più matematicamente convinta che 1 + 1 faccia 2.

Da quel giorno 1 + 1 fece 3  e un leggero profumo, embrionale, di fiore primaverile era nell’aria. Come una piccola margherita che ancora deve sbocciare, ma che inizia a farsi spazio nell’amniotico tepore di madre terra.

Niente principi e principesse, sarebbe troppo fiaba e si potrebbe persino credere che esista solo nell’immaginazione. Invece quel 3 è concreto, palpabile, si muove, vive e cresce. Sono quasi convinto di averlo persino visto sorridere.

E’ un 3 sempre più tondo, con quella sua aura da numero perfetto che illumina gli occhi di 1 e 1.

Basta poco a pensare che 1 + 1 abbia sempre fatto 3, ci si abitua ad un pensiero che inizi a cullare ancora prima di poterlo fare davvero.

1 + 1 = 3

Il principe felice

Alta sulla città, in cima ad un’imponente colonna, si ergeva la statua del Principe Felice. Lui era tutto coperto di sottili foglie d’oro finto, come occhi aveva due zaffiri lucenti, e un grande rubino rossi… Il principe felice

Il topolino trasformato in fanciulla // Audio fiaba letta da Marco Messeri

Spesso popolate  da animali parlanti, le favole di La Fontaine sono ricche di riferimenti critici e ironici alla società del XVII secolo e sono caratterizzate da uno stile allo stesso tempo raffinato e semplice, che ha profondamente rinnovato il genere letterario della favola.

La favola è narrata dall’attore Marco Messeri ed è disponibile per gentile concessione di Emons Audiolibri.

Su questo passo
vinto è il Topo dal Gatto, e vinto il Gatto
dal Cane, e il Can dal Lupo, e via di corsa
avria potuto il favolista antico
per questo immenso circolo salire
ancora al Sole e renderlo marito.

Clicca su “Leggi tutto” per ascoltare l’audio fiaba.

Il topolino trasformato in fanciulla // Audio fiaba letta da Marco Messeri

Giove e i fulmini

Giove un dì dall’alto scanno,
i peccati rimirando,
che dagli uomini si fanno,
– Fino a quando, – prese a dire, –
questa razza soffrirò?
D’altra gente riempire
men noiosa il mondo io vo’ -.

E a Mercurio: – Va’, precipitati
all’inferno,
e la più feroce tirane
delle Furie e fa’ che tutta
questa gente sia distrutta
in eterno -.
Ma il comando non finì
che il buon padre si pentì.

Giove e i fulmini

L’ascia d’oro e l’ascia d’argento

Alla corte di un Re di un paese straniero girava una storia che tutti volevano udire una seconda volta, tutti già la conoscevano.

Un giorno un menestrello di corte passò le mura della città sistemandosi nella piazza principale dove cominciò il proprio racconto:

Un povero taglialegna lavorava duramente per mantenere la sua famiglia. Ogni giorno andava nella foresta a tagliare i rami di alberi immensi, che poi riduceva in pezzi da vendere al mercato.

Un giorno, mentre lavorava vicino al fiume, l’ascia gli scivolò dalle mani e cadde in acqua. Per quanto la cercasse, passando le mani nella corrente rapida e nelle acque tumultuose, non riuscì più a ritrovarla.

L’ascia d’oro e l’ascia d’argento

Arianna e la Volpe

Arianna quell’inverno era molto triste, perché i suoi genitori avevano deciso di partire per il periodo natalizio, quando le scuole erano chiuse, e così non avrebbe potuto giocare con lo slittino sulla collina dietro il municipio del paese con i suoi amici, Gianni e gli altri. Arianna infatti adorava la neve, e lì dove vivevano loro nevicava sempre molto, ma non tanto da dare fastidio! Si formava un velo sottile di alcuni centimetri in cui affondare i piedi era un piacere, e tutte le cose si coprivano di bianco. Quando i fiocchi cadevano, erano lievi e leggeri come farfalle.

Era la prima volta che doveva lasciare il paese proprio per la feste di Natale, e lei amava tanto vedere tutte le case addobbate con le luci colorate, e gli alberi pieni di festoni decorativi e stelle sulla punta! Ma i suoi genitori avevano deciso e lei, anche se a malincuore, avrebbe obbedito.

Arianna e la Volpe

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