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Tutte le fiabe che parlano di "desideri"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "desideri", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

La mia vita da Fantasma

Io mi chiamo Robinson e sono un fantasma burlone, ma anche curioso e giocherellone. Sono robustello e basso, ma non mi importa, io volo.

Mi piace molto spaventare la gente, infatti ho preso di mira una ragazza viva che si spaventa molto facilmente; si chiama Licia, mi piace farla inciampare in palestra, non farla dormire, farla rotolare per le scale, e senza dubbio, ci rido sopra.

Vivo in una villa abbandonata, e, siccome sono invisibile, ho preso, in effetti, ho rubato i mobili. La parte che personalmente preferisco è la notte, perché così posso accendere le luci spente delle case e degli uffici, accendere anche le TV, e un giorno, solo per sbaglio, ho rotto un finestrino di una Fiat, ma vi ripeto, non l’ho fatto apposta.

La mia vita da Fantasma

La fata dei desideri

scoglio

Celestino sedeva su uno scoglio, una seduta scomoda, ma lui pareva non accorgersene.

Stava piangendo, imprecando, maledicendo, rimuginando su una vita con poche soddisfazioni, senza slanci, senza novità, mai, con tante sfortune e mai, mai una sola volta, un momento di fortuna inaspettato.

Probabilmente tutto ciò non era molto diverso da quanto avevano passato e passano quotidianamente molte altre persone, ma si sa: non è vero che mal comune è mezzo gaudio e il dolore di vivere degli altri non può consolare, né contribuire a diminuire il proprio.

Forse, anzi certamente, non fa piacere sapere che altri soffrono, ma lascia indifferente chi è raggomitolato nei propri problemi.

La fata dei desideri

Il tempio di luce

In un piccolo paese della Grecia circondato dall’immensità del mare viveva con il padre un grazioso bambino dei capelli ricci e neri di nome Noel dal carattere irrequieto ed estroverso.

Noel adorava molto studiare, giocare e divertirsi.

Il padre era un uomo mite e gentile dai modi cortesi che lavorava nei campi agricoli dalla mattina alla sera.

Noel aveva un sogno quello di diventare un famoso marinaio e avventurarsi tra i colori incantati del mare.

Il tempio di luce

Un nuovo amore a …50 anni

E’ caduta una stella dal cielo,è finita dritta nel cuore,
ora è tutto gioioso e felice, perché colmo e pieno d’amore.

Un amore diverso da tutti , questa gioia non l’ho mai provata,
l’emozione che adesso io sento, l’avrò forse solo …sognata!

Nei miei sogni c’è sempre l’amore, ai miei anni ha dato colore:
un destino di  un verde splendente
con passioni di rosso fulgente.

Tanto azzurro ha inondato il mio mondo,
ho iniziato un viaggio più lungo,
con i miei cari in un gran  girotondo.

Un nuovo amore a …50 anni

1 + 1 = 3

C’era una volta un mondo fatto di 1 + 1 = 2 dove tutti vivevano sereni nelle proprie certezze, ma anche nella consapevolezza, per quanto bella a volte noiosa, del sapere che 1 +1 = 2 oggi e pure domani.

Ci fu poi un bel giorno in cui ti guardò con quel sorriso che fa perdere ogni punto di riferimento anche alla mente più matematicamente convinta che 1 + 1 faccia 2.

Da quel giorno 1 + 1 fece 3  e un leggero profumo, embrionale, di fiore primaverile era nell’aria. Come una piccola margherita che ancora deve sbocciare, ma che inizia a farsi spazio nell’amniotico tepore di madre terra.

Niente principi e principesse, sarebbe troppo fiaba e si potrebbe persino credere che esista solo nell’immaginazione. Invece quel 3 è concreto, palpabile, si muove, vive e cresce. Sono quasi convinto di averlo persino visto sorridere.

E’ un 3 sempre più tondo, con quella sua aura da numero perfetto che illumina gli occhi di 1 e 1.

Basta poco a pensare che 1 + 1 abbia sempre fatto 3, ci si abitua ad un pensiero che inizi a cullare ancora prima di poterlo fare davvero.

1 + 1 = 3

Tullipan

C’era una volta, quando non si sa, una principessa che si chiamava Tullipan, che nome strano direte voi, ma tanto strano non è, perché il suo papà, Re Gaudio, gli diede quel nome quando la vide per la prima volta nella culla.

Re Gaudio era un re buono che amava viaggiare e conoscere il mondo (ma questa è un’altra storia) e nel corso dei suoi viaggi vide tante cose belle, ma bella come quella bambina nella culla non aveva mai visto nulla.

Era così felice che quando dovette scegliere il nome per sua figlia cercò nella sua memoria il posto più bello che avesse mai visto e si ricordò di un bellissimo campo di tulipani in Olanda, illuminato dalla luce dell’alba e bagnato dalla rugiada, quell’immagine magnifica gli ricordò la bellezza di sua figlia e da quel giorno la principessa fu Tullipan.

Tullipan

Il dipinto di Arcadio

Arcadio era molto contento del dipinto fatto sulla parete. L’affresco rappresentava un bosco primaverile, ed era così bello che sembrava vero.

Per terra le foglie del vecchio autunno e i germogli verdi appena spuntati, e sui rami c’erano le foglie nuove, di un verde lucente.

Mentre riponeva pennelli colori e tavolozze, Arcadio guardava soddisfatto il suo affresco: la luce della fine del giorno lo illuminava, penetrando dalle finestre opposte della stanza.

Nella casa del Granduca si stava organizzando per la cena e l’ indomani l’opera finita sarebbe stata presentata al Granduca in persona.

Arcadio pensava, e pensando al Granduca gli venne in mente anche la figlia del Granduca, Melissa, e ciò in effetti era il pensiero che lo assillava;  più volte aveva fatto gli occhi dolci a Melissa senza ottenere risposta.

Quando lui lavorava all’affresco, lei, di sovente veniva, accompagnata da ancelle, e stava lì ad osservarlo lavorare, ma mai gli aveva rivolto parola, nonostante le occhiate di Arcadio fossero eloquenti.

Il dipinto di Arcadio

La chiave dei desideri

Abbiamo lasciato i nostri eroi a festeggiare la vittoria su Macchianera ed a godersi la laurea ad honorem in  Magia antinquinamento , distesi sul prato verde smeraldo davanti al bosco, ancora annerito e un po’ asfittico, ma in via di guarigione.                        

Il vecchio Phlippus, ancora commosso dalle gesta dei tre maghetti, si godeva la scena con un sorriso compiaciuto, nascosto sotto i baffoni bianchi.

Costanza però cercava ancora qualcosa, girava lo sguardo inquieto allargando il raggio d’azione fino alla cerchia dei cortigiani in festa e degli gnomi verdi, intenti a cucinare misteriosi manicaretti a base di fughi porcini, fettuccine all’uovo, e supplì croccanti.

La chiave dei desideri

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