Quando il filtro e la sortiera
preparavano gl’incanti
(ascoltate, tutti quanti!)
c’era, allora, c’era… c’era…
… un principe chiamato Aquilino, che aveva vent’anni e voleva condurre in moglie la più bella principessa del mondo. Pubblicò il bando di nozze e giunsero centinaia di ritratti, ch’egli fece esporre nelle gallerie del castello; e là meditava sulle belle sorridenti dalle grandi cornici dorate.
La scelta cadde su Nazzarena, principessa di Bikarìa, e per mezzo ad ambasciatori furono concertate le nozze.
Nel castello di Aquilino si fecero grandi preparativi per la cerimonia e all’alba del giorno sospirato il principe era già sulla torre più alta, alle vedette. Il corteo doveva giungere tra poco; tra poco avrebbe visto per la prima volta quella bellezza famosa.
Ma il corteo non giungeva.
Si vide apparire una sola carrozza e ne scese un vecchietto gobbuto e barbuto.
– Io sono il Re di Bikarìa. E questa è la mia figliuola Nazzarena che chiedete per moglie.
La lepre d’argento