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Tutte le fiabe che parlano di "caffè"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "caffè", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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Chicco di caffè

C’era una volta, in una bella cucina, un seme di caffè di nome chicco. Era bello, tostato, e con una bella linea al centro della sua pancia. Tuttavia, era molto triste, perchè i suoi amici… Chicco di caffè

L’odissea di un vecchio macinino da caffè

Nella soffitta della famiglia Smemorati c’erano tante cose dimenticate che nessuno usava più. Un giorno, il signor Smemorati, che di professione fa l’archeologo, decise che era venuto il momento di liberarsene per fare spazio al suo moderno ufficio. La squadra di uomini arruolati per sgomberare la soffitta aveva trasportato tutta la roba vecchia, raccolta in grandi casse di legno, in uno dei mercatini dell’usato della città.

Nel retrobottega del negozio, il proprietario aveva fatto una rapida scelta tra le cose che erano ancora in buone condizioni e che potevano essere riutilizzate e quelle che dovevano essere gettate nel bidone dell’immondizia. Tra gli oggetti vecchi, sostituiti nell’uso quotidiano da quelli più moderni e tecnologici, alcuni possono essere riciclati e cominciare una nuova vita. Si trovano un mucchio di esempi di questa buona idea del riciclare.

L’odissea di un vecchio macinino da caffè

Il buon giorno del galletto

Un “tittirittòòò”…si sente dal tetto ,il giorno chiaro annuncia un galletto!
Al calduccio mi sento protetto e mi rigiro ancora nel letto .

Dal comodino già vedo le”otto”, un buon caffè ora mi faccio.
Con molta fretta vado di sotto…la caffettiera mi fa un gran botto,
l’acqua non esce dal rubinetto…sicuramente qualcosa si è rotto!

Ooohhh che bel giorno si è appena rifatto,
spero che il seguito non sia ancor più brutto!
Vado  a lavoro  e trovo un casotto ,il nostro capo sta dando di “matto”,
nessuno si spiega che cosa è successo, di certo sento che grida di “brutto!”

Il buon giorno del galletto

Il rubinetto notturno

Da un po’ di tempo Anselmo faticava a prendere sonno, e una volta addormentato si svegliava infastidito. Dormiva in maniera discontinua.

Il mattino, appena alzato, era di pessimo umore, si sedeva a tavola in cucina e attendeva che sua moglie Nora gli versasse il caffè. Nero, amaro, bollente.

Ultimamente gli servivano più di due caffè, per carburare, e una volta schiaritosi le idee rimaneva taciturno e imbronciato per tutto il giorno.

Una notte, come al solito, si svegliò.
“Adesso voglio proprio vedere cos’è che mi disturba”, pensò, completamente lucido.

Il rubinetto notturno

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