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Tutte le fiabe che parlano di "bimba"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "bimba", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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La bambina che imparò a volare

Anna era una bella bimba di nove anni, con guance rosse e paffute, due grandi occhi azzurri e biondi capelli che le scendevano dolcemente sulle spalle.

Andava volentieri a scuola, era molto brava, specie in matematica. Con le sue due migliori amiche, Gaia e Caterina, si divertiva a fare lunghe passeggiate in bicicletta, quando la stagione lo permetteva. Insieme frequentavano da poco il corso di danza, ma Anna non si sentiva per nulla a suo agio, un po’ invidiava le altre bambine, così magre, così aggraziate sulle punte dei piedi che parevano farfalle che aleggiavano sui fiori.

Già, perché Anna non era proprio filiforme, e questo la faceva sentire goffa ed impacciata. I maschietti ogni tanto le lanciavano qualche battutina, mentre lei si sentiva sempre più a disagio. A danza era andata per fare compagnia alle sue due amiche del cuore, nonostante fosse un’impresa restare sulle punte e indossare quel buffo vestitino rosa, le pareva di essere un confetto rotondo. La mamma cercava di rassicurarla.

-Non farti problemi, amore. Quando crescerai diventerai una ragazza bellissima! -le diceva.

La bambina che imparò a volare

La signora di Varese e altri personaggi

C’ERA UNA BIMBA DI TORINO

C’era una bimba di Torino
che come cappello indossava un calzino
perché diceva: “Ogni altro cappello
mi farebbe crescere in testa un fornello.”
Quella birichina bimba di Torino.

C’ERA UNA SIGNORA DI VARESE

C’era una signora di Varese
che tanto amava mangiare la Caprese
ma quando un giorno non trovò in casa mozzarella e pomodorini
la si sentì scendere rotolando veloce gli scalini.
Quella golosa signora di Varese.

La signora di Varese e altri personaggi

Il fantasma Puzzolone

I fantasmi esistono oppure no? Fior di dottoroni e professorissimi che hanno studiato tutta una vita dicono di no. Non si può escludere però che ogni omino ed ogni donnina, ogni animaletto e piccola cosina abbiano un fantasmino personale, pronto a comparire quando il loro corpo saluta il mondo per intraprendere un lungo viaggio. Questi fantasmi, usciti da cosine e cosone, corpicini e corpaccioni, abitano quell’aria che tutti respiriamo, rimanendo il più delle volte invisibili.

In qualche rara circostanza, però, appaiono alle persone, diffondendo un terrore tanto grande quanto stupidino. “Aiuto! Si salvi chi può! C’è un fantasmaaaaa!” E magari il poveretto voleva soltanto un po’ di compagnia, visto che, abitando sempre l’aria ci si può annoiare.

In altre occasioni, invece, i fantasmini possono essere  sentiti. Non con le orecchie, però, ma con il naso! Eh, sì, a questo punto non si può non raccontare ciò che è accaduto ad Arafa, una bimba di cinque anni, metà italiana e metà sudanese.

Il fantasma Puzzolone

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