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Tutte le fiabe della categoria "Consigli di lettura"

Consigli e recensioni di libri per autori e lettori di “Ti racconto una fiaba”.
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Romeo e Giulietta

… un’avventurosa storia d’amore ispirata alla tragedia di William Shakespeare. Vi suggeriamo questo bellissimo lavoro (app + libro) degli amici di Timbuktu. Ecco la sinossi: Tutti conosciamo la tragica storia d’amore del capolavoro di William… Romeo e Giulietta

Tale of Tales // Consigli di … lettura

Con grande piacere, suggeriamo una splendida app realizzata dagli amici de “La nave di CLO“!

Affrettatevi a scaricarla, l’app è completamente gratuita fino all’8 gennaio, una grande occasione per tutti gli amici di “Ti racconto una fiaba“!

Ecco la presentazione ufficiale:
“Tale of Tales ed è un generatore di fiabe infinite per bimbi dai 3 anni in su: scegliendo tra cinque pallini disposti in ogni scena, i bambini potranno costruire le storie in modo casuale, mescolando le diverse sequenze di volta in volta.

Tale of Tales // Consigli di … lettura

Momo e il tempo

Tra tutte le favole, antiche e moderne, che sono state raccontate, molte sono quelle che vanno bene tanto per i bambini che per gli adulti. Anzi, diciamoci la verità, spesso le favole hanno più cose da dire a noi “grandi”, che ce le siamo ormai dimenticate, rispetto ai “piccoli”, i quali invece se le ricordano benissimo.

Un piccolo libro, di facile lettura ma di grande spessore, si intitola semplicemente “Momo”.

Pubblicato nel 1973 dallo scrittore tedesco Micheal Ende, è diventato famoso in tempi più recenti per un film d’animazione girato da Enzo d’Alò. Ma come spesso accade, la parola scritta ha un fascino che nessun mezzo multimediale può eguagliare.

La storia parla di una bambina misteriosa, Momo: non si sa da dove venga, nè quanti anni abbia. Viene adottata da una piccola comunità perchè ha un dono particolare: sa ascoltare, e semplicemente facendo questo, riesce a dirimere molte delle liti e dei contenziosi che si vengono a creare tra gli abitanti del villaggio in cui viene ospitata. Ma un brutto giorno, arrivano degli Uomini Grigi che rubano il tempo alla gente, e Momo sarà l’unica immune al loro potere, e capace di salvare i suoi amici con l’aiuto di Mastro Hora e Cassiopea, una magica tartaruga…

Momo e il tempo

Una mela al giorno

La nave di Clo, dopo Senza perdere la rotta. Piccola guida per una navigazione sicura e Caro ambiente, ti rispetto!, dà vita ad un nuovo mini-percorso occupandosi questa volta di educazione alimentare.

È disponibile infatti Una mela al giorno. Piccola guida per una sana alimentazione.

Il mini-libro è stato progettato e sviluppato nell’ambito della tesi di laurea di Barbara Berta dal titolo Educazione alla Salute: dall’analisi alla progettazione di mini percorsi on-line per i bambini, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, corso di laurea in Infermieristica di Torino.

Obiettivo della tesi è stato analizzare le risorse on-line in materia di educazione alla salute rivolte all’infanzia e valutarle rispetto al target 6-12 anni, al fine di individuare delle linee di indirizzo per sviluppare un percorso educativo che rispondesse alle esigenze dei piccoli navigatori.

Scopo del lavoro, inoltre, è stato avvicinare i bambini alla figura professionale dell’Infermiere e al suo importante corpus di competenze e conoscenze da mettere a disposizione in un progetto educativo.

Una mela al giorno

“Ti racconto una fiaba”, l’idea

L’articolo è stato pubblicato su corriere.it, il 17/08/2012

Scrivere e raccontare fiabe è un’arte quasi perduta, afflosciata sotto il peso dei cartonati che abbagliano con i mille colori e con tridimensionalità iridescente.

Si va perdendo il significato profondo del genere: la funzione sociale e formativa che aiuta l’individuo a trovare la propria posizione nel mondo che lo circonda. Ancor più, tra le costruite trasmissioni televisive che provano ad emulare l’ambiente domestico, si perde completamente il valore del “ti racconto una fiaba”, la calda e rassicurante voce del genitore che accompagna la crescita, il superamento delle paure e degli ostacoli. Mamma e papà dovrebbero essere la voce narrante della prima vita di ognuno di noi.

“Ti racconto una fiaba”, l’idea

Me lo leggi?

“Me lo leggi? Racconti, fiabe, filastrocche per un dialogo d’amore con il nostro bambino” è un libro scritto da Giorgia Cozza, giornalista comasca che collabora con riviste specializzate in infanzia, maternità, salute della mamma e del bambino.

“Me lo leggi?” è un percorso attraverso la pratica della lettura condivisa, infatti il libro tratta questo tema da differenti prospettive, riportando le testimonianze dei genitori, dei bimbi e degli esperti.

Perché leggere ai bambini e perché farlo sin dai primi mesi di vita?
La protagonista indiscussa della lettura condivisa è la voce, che si fa veicolo d’affettività; la voce diviene dono d’amore per continuare un legame iniziato ancor prima della nascita.

Leggere ad alta voce al proprio bambino ha una triplice valenza: relazionale, affettiva e cognitiva.

Innanzitutto c’è la relazione, la possibilità di rinforzare il legame tra madre e bambino attraverso il suono della voce che il piccolo ha imparato a conoscere e sentire, ancor prima della nascita; la voce della mamma garantisce continuità, è riferimento, rassicura, cura.
Leggere a voce alta per il proprio bambino significa dedicarsi reciprocamente tempo prezioso, è un’esperienza importante di condivisione e di ascolto.

Me lo leggi?

Tutti i bambini crescono, tranne uno

Forse può sembrare superfluo scrivere una recensione circa uno dei personaggi più amati della letteratura per bambini, intendo dire Peter Pan.

Viceversa, l’invito è quello di riavvicinarsi proprio al testo originale, di leggerlo e rileggerlo facendo piazza pulita delle varie rivisitazioni cinematografiche che ne sono state date.

Perchè, se l’intima vocazione di Peter Pan, a onor del vero, non è mai stata tradita, le pagine scritte da sir James Matthew Barrie hanno però una levità e allo stesso tempo una profondità che possono essere percepite a fondo soltanto se ci si riavvicina a loro con animo sgombro e mente pulita.

L’invenzione di questo straordinario bambino che, caduto dalla sua carrozzina, decide caparbiamente di non crescere più, e riesce a farlo, appare così nuovamente nella sua straordinarietà e purezza. Accanto a Peter, che resta sempre uguale a se stesso assecondando a fondo l’intima vocazione dei personaggi letterari, si muove poi una miriade di altre figure che vengono sbozzate dalla penna dell’autore, e pure si stagliano nitidamente all’immaginazione del lettore: non ultima quella di Tinker Bell, Trilli Campanellino, la fatina gelosa e fedele, cattiva ma altruista, assolutamente deliziosa, nata dal sorriso dei bambini, salvata dal battito delle mani degli stessi.

Tutti i bambini crescono, tranne uno

I pesci non chiudono gli occhi // Erri De Luca

I pesci non chiudono gli occhi”, di Erri De Luca edito da Feltrinelli, è un romanzo autobiografico, dalla scrittura facile che molto spesso diventa pura poesia e racconta della natura, della natura umana e delle passioni. Il movente di tutte le storie di E. De Luca è:“Riacciuffare un pezzo del passato e costringerlo ad esserci di nuovo.”

Mi piace riportare la trama scritta sulla copertina del libro
“ A dieci anni l’età si scrive per la prima volta con due cifre. È un salto in alto, in lungo e in largo, ma il corpo resta scarso di statura mentre la testa si precipita avanti. D’estate si concentra una fretta di crescere. Un uomo, cinquant’anni dopo, torna coi pensieri su una spiaggia dove gli accadde il necessario e pure l’abbondante. Le sue mani di allora, capaci di nuoto e non di difesa, imparano lo stupore del verbo mantenere, che è tenere per mano.”

Ho letto e riletto questo libro con piacere, forse perché mi rimanda ad una esperienza scolastica, un laboratorio di clinica dell’apprendimento, “Sum, ergo cogito”, un’esperienza molto coinvolgente e stimolante che ho svolto insieme ad altri colleghi, in cui il testo narrativo diventava un “pretesto” per alunni e insegnanti, per raccontare e raccontarsi, per ascoltare e ascoltarsi, in un clima di condivisione di idee e di emozioni.

I pesci non chiudono gli occhi // Erri De Luca

Un grattacielo in mare

Versione audio a cura di Walter Donegà.

Brano tratto da “Venti storie più una” di Gianni Rodari.

Un grattacielo in mare

“Forse non sarò creduto: ho visto, una notte, a Genova, un grattacielo partire per mare come un transatlantico.
Stavo sulla terrazza del mio albergo e guardavo il porto. Nel porto un transatlantico, alto come un grattacielo, spiccava con le sue mille luci sulla folla più bassa dei mercantili, dei rimorchiatori, dei vaporetti.
Una sirena ululò, da qualche punto di quell’immenso groviglio di alberature, di ciminiere, di scafi oscuri ed immobili.
Non si può udire quel suono senza desiderare di partire per il mondo, incontro ai larghi spazi del mare e del cielo. E’ un desiderio struggente, che riempie il corpo e l’anima. Lo si sente perfino nei piedi. Ma stavo per dire “nelle radici”. Viene voglia di strappar su le proprie radici e di andare a ripiantarsi altrove, lontano, lontano.
Non ho mai potuto dormire tranquillo, di notte, a Genova.” …

Clicca su “Leggi tutto” per ascoltare l’audio fiaba.

Un grattacielo in mare

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