Sembra il racconto di una vecchia fiaba, ma nelle vicissitudini della vita ci capita sempre qualcosa di soprannaturale, di magico, e una sera diversa dalle altre mi accadde una strana avventura…
Erano circa le 22.00: mi ritrovai vicino alla mia piccola spiaggia. Era uno spettacolo da fiaba…
Il chiarore della luna illuminava a malapena i contorni delle casette colorate; le chiome degli alberi venivano cullate dolcemente da una leggera brezza, creando ombre danzanti che si proiettavano con forza sui muri.
Era un ritmo di suoni… la melodia della natura: il cullare delle onde che accarezzavano in un delicato abbraccio la sabbia e lo stridere felice dei gabbiani…
Tutto era pace e serenità.
Passeggiavo in compagnia dei miei pensieri quando, da lontano, a malapena intravidi una luce. Pensai: “Sarà un pescatore”. Mi piace vederli, e mi incamminai verso di lui…
Era un vecchio pittore, con tanto di tavolozza, che dipingeva il paesaggio.
«Buonasera, maestro! È bello il suo quadro!»
Mi rispose con un sorriso.
«Mi permette se resto? Ci faremo compagnia?»
«Certo! Devi restare!» mi rispose. «Devo darti questo dipinto appena lo finisco!»
«No, grazie, non posso… e poi non so dove metterlo…»
«Non devi comprarlo! Te lo regalo! Ti aiuterà!…»
Restai in silenzio, incantato a guardare la velocità con cui creava. Ma ciò che non riuscivo a capire erano i colori che usava: avevano una luce che nel buio brillava.
Dopo circa quindici minuti finì il dipinto. Era uno spettacolo. Non avevo mai visto un paesaggio così bello, e quei colori…
«Maestro, la ringrazio! Ma non posso accettare!»
«Prendilo» mi disse, «ti darà ciò che hai perduto…»
Che ne sa questo vecchio di ciò che ho perduto? pensai tra me e me.
«Va bene, grazie! Le auguro una buona serata!»
Presi il quadro e andai via. Camminando lo guardavo: ma cosa ci ha messo? Non avevo mai visto colori così naturali… Le stelle sembravano brillare più sulla tela che nel cielo…
Ritornato a casa, appoggiai la tela su un tavolo di fronte a me e la osservai nei particolari: era identica alla spiaggia che avevo visitato.
Ero contento: avevo trascorso qualche ora serena e avevo dimenticato, per un po’, la mia relazione ormai finita con la mia ragazza…
Stavo per andare a letto quando il cellulare suonò. Era lei. Volevo fare il duro, fargliela pagare… ma quando le dissi: «Che vuoi?» mi rispose:
«Perdonami! Non so cosa mi è successo! Vogliamo riprovare?»
Immaginate la risposta?
In un baleno ero già sotto casa sua. Ci ritrovammo in un abbraccio che non finiva mai…
Le raccontai della tela: non era passata nemmeno un’ora ed eravamo di nuovo vicini alla spiaggia. Le dissi: «Dai, amore! Andiamo, ti porto a vedere questo vecchio pittore!»
Corremmo tenendoci per mano, ridendo e scherzando…
«Eccolo! È là!»
Ma quando mi avvicinai, al suo posto c’era un vecchio pescatore che ci guardava.
«Che avete, ragazzi?»
«Scusi, sono venuto un’ora fa e al suo posto c’era un signore… un pittore che dipingeva. È andato via?»
«È impossibile» mi rispose. «Io sono qui da oggi pomeriggio. Quel vecchio di cui parli è una leggenda del posto, frutto della fantasia popolare: non esiste…»
«Mi racconti, la prego…»
«La leggenda dice che un vecchio pittore dipingeva su una tela usando colori speciali: la polvere delle stelle, per dare brillantezza ai suoi dipinti. A chi regalava una tela, si esaudiva un desiderio… Ma io non credo a queste cose!» disse continuando a pescare.
Rientrammo felici a casa, ma il mio pensiero andava alla tela sul tavolo…
Mah! Dov’è? L’avevo lasciata lì! Com’era possibile?
La tela non c’era più. Al suo posto c’erano disegnati due piccoli cuori fluorescenti…
che ci fecero abbracciare guardando le stelle.
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