C’era una volta, in un prato verde che profumava di margherite e trifoglio, una tartaruga di nome Tina e una lumaca di nome Lina. Erano cresciute insieme fin da piccolissime, condividevano i giochi, le passeggiate, i segreti… e anche i guai!
Erano amiche per la pelle, ma non passava giorno senza che litigassero per qualcosa.
La lumaca Lina era convinta di essere la più veloce del mondo. Ogni volta che uscivano a fare una passeggiata, alzava le antennine e diceva con aria di sfida:
— Su, Tina! Muoviti un po’! Con te sembra di camminare all’indietro!
Tina sbuffava e scrollava la testa.
— Io lenta? Ma se tu hai bisogno di mezz’ora solo per uscire dal guscio! — ribatteva.
E via, iniziavano i battibecchi che facevano ridere tutte le coccinelle del prato.
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Il biscotto conteso
Un giorno, mentre passeggiavano vicino alla casa del contadino, sentirono un profumo irresistibile: biscotti appena sfornati!
Una briciola cadde proprio vicino a loro, ancora calda e fragrante.
— È mia! — gridò Lina la lumaca, avventandosi sulla briciola.
— Non ci pensare nemmeno! — replicò Tina la tartaruga, stendendo la zampa per afferrarla.
Si ritrovarono così a tirare da due lati diversi: la lumaca con le sue antennine, la tartaruga con la forza delle sue zampe.
Il risultato? Splash! La briciola volò in aria e finì dritta nello stagno, dove un’anatra la divorò in un sol boccone.
Si guardarono in silenzio, con le facce storte. Poi scoppiarono a ridere.
— Ecco, siamo riuscite a litigare per un biscotto… e ce lo siamo fatte mangiare! — disse Tina.
— Almeno l’anatra sarà felice! — aggiunse Lina, ridendo fino alle lacrime.
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Il pretendente misterioso
Qualche tempo dopo, arrivò nel prato un nuovo abitante: un lombrico elegante di nome Loris. Indossava sempre un cappellino minuscolo e raccontava barzellette che facevano ridere perfino le pietre.
Tina e Lina rimasero subito affascinate. Ma ben presto nacque una nuova discussione.
— Si vede chiaramente che piace a me! — disse Lina, facendo la smorfiosa.
— Ma se non ti ha neanche guardata! — replicò Tina, arrossendo sotto il guscio.
Cominciarono così a contendersi le attenzioni del povero Loris, che non sapeva più a chi rivolgere la parola senza scatenare una guerra.
Alla fine, fu lui stesso a risolvere la situazione:
— Care signorine, io vi stimo tutte e due, ma… il mio cuore appartiene già a una lombrichina del campo vicino! — confessò arrossendo.
Tina e Lina si guardarono. Prima con sorpresa, poi con un’espressione che diceva tutto.
— Abbiamo litigato per nulla! — dissero in coro, e di nuovo scoppiarono a ridere.
—
La corsa dell’amicizia
Un giorno, le coccinelle del prato organizzarono una gara: una corsa tra tutti gli animaletti.
Lina, convinta di essere velocissima, si iscrisse subito.
— Vedrete, vi lascerò tutti indietro! — disse tronfia.
Tina invece esitava.
— Io non sono fatta per le corse… — mormorò.
Ma alla fine, per non lasciare sola l’amica, decise di partecipare.
La gara iniziò: millepiedi, cavallette, formiche, chioccioline… tutti correvano come potevano. Lina partì come un razzo, guardandosi indietro con aria trionfante. Ma dopo pochi passi inciampò in un sassolino e finì a pancia all’aria.
Fu proprio Tina, la “lenta”, a fermarsi per aiutarla. La prese con calma, la rimise dritta, e insieme ripresero il cammino.
Arrivarono ultime, è vero, ma arrivarono insieme.
E quando ricevettero la medaglia della “coppia più simpatica”, capirono che non serviva essere le più veloci, né le più brillanti: l’importante era non lasciarsi mai da sole.
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Morale
Da quel giorno, Tina la tartaruga e Lina la lumaca continuarono a litigare per biscotti, a ridere per un nulla e a vivere mille avventure.
Ma ogni volta che una cadeva, l’altra era pronta ad aiutarla.
E così scoprirono che la vera amicizia non è mai una gara: è un cammino fatto di lentezza, risate e cuori che battono allo stesso passo.
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