Nel Bosco delle Favole tutti gli animali sembravano agitati. Era il ventuno dicembre. Sapevano che a breve sarebbe arrivato il Generale Inverno con il suo esercito: il Colonnello Gelo, il Maggiore Vento del Nord, il Tenente Neve e soprattutto temevano il Caporale Sottozero.
L’orso radunò gli animali spaventati e fece un discorso:
«Sappiamo tutti che stanotte è il solstizio d’inverno. L’esercito del Generale Inverno è a due passi da noi».
«È vero, sono già cadute tutte le foglie, l’aria è pungente e il cielo è quasi sempre grigio», disse lo scoiattolo balbettando.
«Ma questo è solo l’inizio. Prepariamoci al peggio. Sapete che vi dico? Mi è venuta un’idea: vorrei invitarvi tutti quanti a trascorrere insieme quest’inverno nella mia tana. È abbastanza spaziosa, c’è posto per tutti. Così, in compagnia, passeranno prima questi tre mesi di freddo. L’unione fa la forza».
«Bell’idea, orso, grazie. Sei sempre così saggio», dissero gli animali, che sembravano entusiasti.
Così, nel giro di poche ore, tutti gli animali si trasferirono nella tana dell’orso e, chiudendo bene la porta pesante dietro di loro, si ritrovarono tutti insieme. Iniziarono a chiacchierare e a osservare ogni tanto il paesaggio spoglio dalle finestre. Dopo qualche giorno festeggiarono il Natale, che trascorsero in grande allegria. Iniziň anche a nevicare e il paesaggio là fuori sembrava persino affascinante, con le chiome degli alberi ricoperte da una coltre bianca. Poi ci furono altri festeggiamenti per Capodanno. Gli animali ammirarono dalle finestre i fuochi d’artificio in lontananza e ballarono fino all’alba. Arrivò anche la Befana e, sorpresi, trovarono le calze dei più piccoli piene di cioccolatini e dolcetti.
Poi fu San Valentino e le coppie innamorate si scambiarono gli auguri: il cervo con la cerva, il cinghiale con la scrofa, il coniglietto con la coniglietta e così via. Passò ancora un po’ di tempo e arrivò Carnevale. Non avevano maschere, ma si divertirono lo stesso facendosi scherzetti e vestendosi in modo strano. Poi arrivò l’otto marzo e fecero gli auguri a tutte le signore, anche se non avevano mimose o altri fiori da offrire.
Un paio di settimane dopo la marmotta sbirciò dalla finestra ed esclamò sorpresa:
«Ci sono le foglie sugli alberi, guardate!»
Tutti si precipitarono alla finestra.
«Già, c’è anche un bel sole», disse il riccio.
«E anche i fiori!», esclamò la talpa.
«Ecco le rondini», aggiunse la volpe.
«Evviva! È arrivata la primavera!», dissero in coro.
«Com’è passato alla svelta l’inverno! E noi che avevamo così tanta paura di quell’esercito!»
Così aprirono la porta della tana e si precipitarono fuori a godersi il risveglio della natura, capendo che, stando insieme, avevano superato con facilità un periodo difficile.
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