Vi presento la Città dei Presidenti: l’esasperazione democratica, di una Città che subì una feroce dittatura.
Nella Città dei Presidenti ognuno ha la sua propria presidenza da onorare. Tutti. Tranne uno. Il Cittadino. L’unico.
I presidenti gestiscono ogni cosa, dal Consiglio Comunale alla pulizia delle fughe delle piastrelle. Il Presidente del Consiglio sta alla pari del Presidente delle Fughe delle piastrelle. Ce n’è per tutti. Migliaia di presidenze (38.441 per la precisione).
Ma lui no. Il Cittadino non ha competenze. Il cittadino non ha responsabilità. Eppure, per le Leggi della Città, è l’unico elettore. L’unico senza conflitto d’interesse. L’unico che essendo scagionato da ogni responsabilità, ha la responsabilità più grande: quella della Nomina. Democrazia perfetta.
I presidenti coccolano il Cittadino, sperando nella ri-nomina. I presidenti sanno fare solo i presidenti, non avrebbero scampo come scialbi cittadini. Non sarebbero mai all’altezza del compito del Cittadino.
Il Cittadino è l’unico a non avere alcuna competenza. Il Cittadino è colui che decide il collocamento di ogni Presidente. Il Cittadino ha il potere di nominare Presidente del Consiglio il Presidente delle Fughe.
La città dei presidenti