Un errore … magico
Un bel pomeriggio Arianna era a casa dei nonni. Mentre la nonna cuciva, lei era seduta al tavolino e stava facendo i compiti. Anzi, stava ancora cercando di iniziarli. Arianna infatti doveva scrivere un tema:… Un errore … magico
Questa la raccolta personale di Eleonora Bartolini. Puoi contribuire anche tu al progetto "Ti racconto una fiaba" inviando i tuoi testi attraverso l'apposita pagina invia la tua fiaba.
Un bel pomeriggio Arianna era a casa dei nonni. Mentre la nonna cuciva, lei era seduta al tavolino e stava facendo i compiti. Anzi, stava ancora cercando di iniziarli. Arianna infatti doveva scrivere un tema:… Un errore … magico
C’era una volta Dio, che si sentiva solo e decise di creare il mondo. Quindi creò il cielo, con il Sole e la Luna; poi continuò con il mare, la terra e tutti gli animali… Come nacquero le stelle
C’erano una volta un re e una regina che nel loro castello aspettavano una bambina.
Quando la principessina nacque, erano felicissimi e fecero una festa con tutto il paese. Ma, come sempre capita nelle favole, si dimenticarono di invitare una vecchia strega solitaria che, poveretta, fino ad allora non aveva poi fatto del male a nessuno della famiglia reale.
Appena la strega sentì la felicità nel paese e seppe della festa, si arrabbiò moltissimo e con un balzo apparve dentro al castello, ma le guardie le impedirono di entrare senza l’invito. Allora la strega giocò d’astuzia: disse loro che avevano le scarpe slacciate e questo non andava per niente bene per delle guardie del re!, così quelle vanitose si chinarono per legarsele e lei entrò.
C’era una volta un libro di incantesimi, di quelli di una volta. Il suo nome, non a caso, era Magic. Questo libro voleva tanto essere letto da una strega o da un mago perché era stanco di starsene da solo lì in quella grotta tutta polverosa, di quelle grotte di una volta, umide e buie, dove non entrava mai nessuno.
Un giorno passò di là un topolino e Magic gli chiese: – Ciao, chi sei e che cosa stai cercando?
– Come, un libro che parla?!
Magic rispose: – Ma anche tu sei un topo che parla!
– Sì! È vero. Io mi chiamo Oscar e sto cercando qualcosa da mangiare. Tu che sei del luogo, mi puoi aiutare?