Anna era una bella bimba di nove anni, con guance rosse e paffute, due grandi occhi azzurri e biondi capelli che le scendevano dolcemente sulle spalle.
Andava volentieri a scuola, era molto brava, specie in matematica. Con le sue due migliori amiche, Gaia e Caterina, si divertiva a fare lunghe passeggiate in bicicletta, quando la stagione lo permetteva. Insieme frequentavano da poco il corso di danza, ma Anna non si sentiva per nulla a suo agio, un po’ invidiava le altre bambine, così magre, così aggraziate sulle punte dei piedi che parevano farfalle che aleggiavano sui fiori.
Già, perché Anna non era proprio filiforme, e questo la faceva sentire goffa ed impacciata. I maschietti ogni tanto le lanciavano qualche battutina, mentre lei si sentiva sempre più a disagio. A danza era andata per fare compagnia alle sue due amiche del cuore, nonostante fosse un’impresa restare sulle punte e indossare quel buffo vestitino rosa, le pareva di essere un confetto rotondo. La mamma cercava di rassicurarla.
-Non farti problemi, amore. Quando crescerai diventerai una ragazza bellissima! -le diceva.
La bambina che imparò a volare