La Banca del Tempo
C’era una volta, in un tempo lontano ma forse neanche troppo, una Banca del Tempo. In essa operava un signore gentile, dalla chioma ormai canuta e gli occhi color del cielo quando è limpido, egli… La Banca del Tempo
C’era una volta, in un tempo lontano ma forse neanche troppo, una Banca del Tempo. In essa operava un signore gentile, dalla chioma ormai canuta e gli occhi color del cielo quando è limpido, egli… La Banca del Tempo
C’era una volta una vecchina che abitava in una vecchia casa di un vecchissimo quartiere al di là del fiume. E anche lei era così vecchia ma così vecchia ma così vecchia che, se si fosse ricordata di festeggiare il compleanno, per ospitare tutte le candeline ci sarebbe voluta una torta grande come la ruota di un mulino.
Era così vecchia ma così vecchia che le rughe sul suo viso erano più numerose delle foglie di una quercia e il suo corpo, da quanto era storto sembrava sempre spinto da una folata di vento
Tutte le mattine la vecchina si alsava dal letto con grande fatica e grande fracasso di ossa che scricchiolavano e si lamentavano e poi andava nella cucina della sua vecchia casa per prepararsi una tazza di tè che beveva inzuppandoci dei vecchi biscotti.