È notte fonda e tutti dormono, ma a casa Cipolloni accade qualcosa di magico.
“Ecciù!!!”, starnutisce un raffreddato vaso di fiori da sopra un umido davanzale.
Una poltrona si stiracchia tutta indolenzita e, con tono un po’ lagnoso, borbotta: “Ohhh povera me! Ho dovuto sopportare per ben 5 ore quella grassona della Signora Olga, e adesso guarda qua come sono ridotta: uno straccio!”
“E cosa dovrei dire io?”, le fa eco un anziano divano brontolone dall’aria alquanto seccata. “Quei due bambini pestiferi hanno saltato sulla mia povera pancia per tutto il santo giorno!”
Nel frattempo, un vecchio giradischi inizia a far suonare una dolce melodia sulle cui note cantano, con voce esile ed armoniosa, tre allegri girasoli.
Tutte le finestre della casa si aprono e si chiudono come per battere le mani, e finiscono per svegliare quel pignolo del computer che, stizzito e ancora un po’ mezzo addormentato, grida: “Schhh!!! Che cos’è tutto questo pandemonio? Finirete per svegliare tutti quanti, uffa!!! In questa casa non si riesce mai a riposare in pace. Ho lavorato tutto il giorno, io!”
Notte a casa Cipolloni