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Tutte le fiabe che parlano di "saggezza"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "saggezza", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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Il boa e il vecchio

Un giorno i giovani di un villaggio decisero di mettere a morte tutti gli anziani poiché le persone ormai vecchie erano un peso per l’economia del villaggio.

L’unico dubbioso sul da farsi era un ragazzo di nome Asingo che, orfano di madre, non aveva intenzione di perdere anche l’amato padre per colpa dei suoi coetanei poco giudiziosi.

Così decise saggiamente di nascondere il vecchio genitore presso uno zio che stava nel villaggio vicino.

La notte seguente tutti gli anziani del villaggio di Asingo furono uccisi e la mattina si celebrarono i funerali solenni e le sepolture.

Passarono i mesi e il ragazzo spesso andava di nascosto a trovare il padre.

Il boa e il vecchio

La ricompensa

Un bel giorno il Califfo Haroon-Al-Raschid, mentre era a caccia, incontrò un uomo anziano che piantava un albero di noci.

“Questo vecchio uomo è pazzo!” disse il califfo; “si comporta come fosse ancora giovane, e potesse godere i frutti di questo albero”.

Mentre anche il suo seguito si prendeva gioco del vecchio, il Califfo si avvicinò e chiese all’uomo quanti anni avesse.

“Ottant’anni compiuti, mio signore; a, grazie a dio, sto come se ne avessi trenta!”.

“Quanto tempo pensi di vivere,” continuò il Califfo, “per piantare, ad un’età così avanzata, giovani alberi che daranno i loro frutti solo tra molti anni? Perchè perdi tempo in un’occupazione così inutile?”.

La ricompensa

Nasreddin e le sue avventure

Nasreddin stava tranquillamente leggendo, seduto in poltrona nel suo bel salotto, quando si accorse che un ladro, cauto cauto, stava penetrando in casa sua dalla parte del giardino.

– Adesso voglio dargli una di quelle lezioni che se la ricorderà per tutta la vita – mormorò tra sé.

Non era la prima volta che i ladri facevano man bassa in casa sua.

Il ladro, entrato che fu, si guardò in giro, adocchiò un grosso baule e, fatto esperto da imprese consimili, pensò:

– Sicuramente gli oggetti più preziosi stanno in questo baule.

Lo portò fuori con gran fatica, contento però che fosse così pesante. Giunto in un luogo appartato si riposò e sollevò il coperchio.

Nasreddin e le sue avventure

Il contadino e lo spirito del fiume

Tolstoj riprende un’antica favola di Esopo.

Un contadino fece cadere l’accetta nel fiume. Dal dispiacere s’accovacciò sulla riva, e si mise a piangere.

Lo sentì lo spirito dei fiume: ebbe pietà del contadino, uscì dall’acqua portandogli un’accetta d’oro, e gli disse:- E’ tua quest’accetta?

Il contadino disse: – No, non è la mia.

Lo spirito uscì dall’acqua con una seconda accetta, questa volta d’ argento.

Il contadino e lo spirito del fiume

Storia di un fannullone

C’era una volta un omini piccino, che non aveva volgia di far nulla, proprio quel che si dice nulla. E naturalmente era povero in canna, non aveva casa, non possedeva un soldo e spesso pativa la fame e la sete.

Ma, vedete la pretesa! Egli sognava di far fortuna lo stesso.

Diceva: “C’è tanta gente che fa fortuna senza lavorare! Cerca, cerca, un giorno o l’altro troverò qualcosa anc’io”.

Infatti, un bel giorno, ecco che trovò una noce. E disse tutto contnto: “Se saprò essere accorto, con questa noce diventerò un ricco. Adesso mi metterò a girare il mondo”.

Storia di un fannullone

La fata dei desideri

Celestino sedeva su uno scoglio, una seduta scomoda, ma lui pareva non accorgersene.

Stava piangendo, imprecando, maledicendo, rimuginando su una vita con poche soddisfazioni, senza slanci, senza novità, mai, con tante sfortune e mai, mai una sola volta, un momento di fortuna inaspettato.

Probabilmente tutto ciò non era molto diverso da quanto avevano passato e passano quotidianamente molte altre persone, ma si sa: non è vero che mal comune è mezzo gaudio e il dolore di vivere degli altri non può consolare, né contribuire a diminuire il proprio.

Forse, anzi certamente, non fa piacere sapere che altri soffrono, ma lascia indifferente chi è raggomitolato nei propri problemi.

La fata dei desideri

C’era una volta…il mondo di Amina

Quella che sto per raccontarvi è la storia di una bambina di nome Amina.

Ella viveva in un piccolo villaggio immerso in una grande foresta. Amina era una bambina molto curiosa, le piaceva osservare tutto quello che la circondava e spesso si accoccolava sugli scalini della sua casa e si divertiva a vedere tutti gli abitanti che dalla mattina alla sera lavoravano per rendere il piccolo villaggio sempre accogliente, caldo e luminoso.

Ognuno di loro aveva un compito ma la regola da rispettare perché il villaggio potesse sempre essere perfetto, era che tutti gli uomini e le donne che lo abitavano dovevano lavorare sodo per renderlo sempre più prestigioso e importante. Non lontano dal villaggio, vicino al ruscello c’era la casetta di un vecchio saggio e  spesso, senza chiedere il permesso alla mamma, Amina  andava a trovarlo.

C’era una volta…il mondo di Amina

I fiori della felicità

C’era una volta un bosco che non era un bosco qualsiasi, ma un bosco nel quale gli alberi, i sassi e gli animali  parlavano come gli esseri umani. C’è anche da dire, però, che questo avveniva solamente di notte. Di giorno era un bosco come tanti altri.

 In quel bosco nessuno ci aveva mai messo piede in quanto i suoi confini erano segnati da spessi rovi spinosi che scoraggiavano chiunque ad avvicinarsi.

Nel paese, in fondo alla valle, si diceva che in quel bosco crescesse il fiore della felicità e che chiunque fosse riuscito a toccare tale fiore sarebbe stato felice per tutta la vita. Come si potrà immaginare tantissime persone si erano messe in cammino per entrare in quel bosco in cerca di quel fiore speciale. Le persone arrivavano piene di entusiasmo e portavano con sé anche delle falci e delle accette per abbattere i rovi, poichè sapevano quanto erano spessi, intricati e pungenti.

I fiori della felicità

Il vecchio Lev e le sue storie

Lo sapevate che esistono, nel mondo, paesi lontanissimi? Talmente issimi da poter essere visti soltanto nei sogni?

Alla gente comune questi strani luoghi appaiono di sfuggita, durante le soste in mezzo al traffico o al momento del risveglio, quando un occhio è ancora chiuso per colpa del sonno. Nessuno perde tempo in questi posti bizzarri, e quei pochi che vi scorrazzano si contano sulla punta delle dita, le prime quattro della mano sinistra, dal pollice fino all’anulare.

Proprio il pollice è il dito occupato da Lev, un anziano signore che vive da solo nel bosco, in una casetta di legno costruita sui rami di una grande quercia. L’occupazione preferita del vecchio Lev è quella di scrivere i resoconti dei suoi viaggi notturni, senza tralasciare neanche una riga.

Il vecchio Lev e le sue storie

L’ascia d’oro e l’ascia d’argento

Alla corte di un Re di un paese straniero girava una storia che tutti volevano udire una seconda volta, tutti già la conoscevano.

Un giorno un menestrello di corte passò le mura della città sistemandosi nella piazza principale dove cominciò il proprio racconto:

Un povero taglialegna lavorava duramente per mantenere la sua famiglia. Ogni giorno andava nella foresta a tagliare i rami di alberi immensi, che poi riduceva in pezzi da vendere al mercato.

Un giorno, mentre lavorava vicino al fiume, l’ascia gli scivolò dalle mani e cadde in acqua. Per quanto la cercasse, passando le mani nella corrente rapida e nelle acque tumultuose, non riuscì più a ritrovarla.

L’ascia d’oro e l’ascia d’argento

La saggia civetta diventa consigliera del Re degli animali

Il Re della savana, il vecchio leone, era morto. Fu subito ordianto a tutti gli animali un lutto di trenta giorni in onore del Re.

Ma subito si dovette procedere all ricerca di un nuovo Re della savana.

La scelta non fu facile. Nella savana i leoni erano ormai diventati pochi e oltremodo solitari, molto aggressivi e odiavano ogni incontro con gli altri animali.I leoni si sa sono animali molto feroci, ma anche molto timidi  ben educati, da sempre erano i Re di tutti gli animali.

“A questo punto che scopo avere un Re ? Disse l’elefante durante l’assemblea per eleggere il nuovo Re.

“ E’ vero !! i leoni sono diventati troppo solitari e non capiscono i problemi della savana”disse la giraffa mentre sgranocchiava una foglia dalla chioma più alta dell’albero.

La saggia civetta diventa consigliera del Re degli animali

Fiordaliso, l’apetta poco laboriosa

C’era una volta una piccola ape di nome Fiordaliso, che era malvista dalle sue alacri sorelline per la sua scarsa laboriosità.

Infatti, Fiordaliso, anziché prodigarsi a raccogliere i pollini come tutte le altre, se ne stava tutto il giorno a ronzare estasiata, ammirando la bellezza dei fiori, dimenticandosi così di compiere il suo dovere.

Un bel giorno la Regina, stanca delle continue lamentele, la convocò a corte e le proibì di ammirare i fiori.

La piccola Fiordaliso divenne nel giro di pochi giorni triste e infelice.

A vederla così malinconica tutti i fiori della valle cominciarono ad appassire.

Fiordaliso, l’apetta poco laboriosa

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