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Tutte le fiabe che parlano di "profumo"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "profumo", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

Profumo di fresia

Entro nella mia stanza, sbatto rumorosamente la porta e getto via in malo modo la mia valigetta sul pavimento, sono stanca morta. Non ce la faccio davvero più, è una vera barba andare a scuola.… Profumo di fresia

Chicco di caffè

C’era una volta, in una bella cucina, un seme di caffè di nome chicco. Era bello, tostato, e con una bella linea al centro della sua pancia. Tuttavia, era molto triste, perchè i suoi amici… Chicco di caffè

Una Notte Gelida d’Inverno

“Quando gli chiesero come fosse nato il suo romanzo, l’uomo seduto di fronte ai suoi interlocutori, accennò prima, un sorrisetto timido, e poi, si passò una mano tra i capelli come chiaro segno di imbarazzo. Dopo alcuni secondi di silenzio e di attesa, rispose dicendo che tutto ebbe inizio in una notte gelida d’inverno….”

“Toc, toc”

Guardai l’orologio, erano le 22 e 30.

Qualcuno continuava a bussare alla nostra porta e mio padre, un po’ stupito e un po’ intimorito, andò ad aprire.

“Perdonatemi se disturbo a quest’ora, ma la mia automobile ha avuto un guasto! Fuori fa molto freddo e con questa bufera di neve non so dove andare!”

Mio padre lo accolse in casa e gli promise assistenza.

Una Notte Gelida d’Inverno

Il sorriso della mamma

Dormi dormi piccolina, c’è la mamma qui vicino,
ti rimbocca le coperte e ti aggiusta anche il cuscino.

Quando il sonno poi ti prende lei ti bacia sulla fronte,
ti promette sogni belli con le fate dei castelli.

Piano piano va in cucina e ti prepara una tortina,
che tu mangerai con gusto al risveglio domattina.

Giù dal letto farai un salto,quando il sole sarà alto,
il profumo della torta sentirai già dalla porta.

Il sorriso della mamma

Il tacchino pizzaiolo

Un tacchino un po’ goloso, sta pensando già da un pezzo d’imparare a far la pizza.
Su una grande spianatoia mette un sacco di farina,
sale grosso da cucina e di lievito un cubetto,
d’acqua fresca aggiunge un secchio
e mischia tutto con il becco.

Forma una bella palla, che  fa crescere con calma al calduccio nella stalla.
Poi prepara gli ingredienti per condir quella delizia,
prende tutto dentro all’orto della cara zia Letizia.
Rossi e grossi pomodori ,melanzane e peperoni,
di basilico un cestino e di aglio uno “spicchino”.

Il tacchino pizzaiolo

Il bambino che parlava con la terra

 

C’era una volta un bambino che parlava con la terra.
Gli bastava soltanto accucciarsi e porgerle l’orecchio per sentirla parlare. Il bimbo e la terra giocavano insieme, nei pomeriggi di tutti i giorni dell’anno.
“Terra, terra, come giochiamo oggi?”
“Scavami bene, deposita un tesoro e coprilo di nuovo. Domani lo ritroverai.” E così il bimbo nascondeva il soldino che gli aveva dato la mamma, per ritrovarlo il giorno successivo.
“Terra, terra, cosa facciamo oggi?”
“Prepara le montagnette per far scivolare il trenino di legno. Oppure osserva bene le formiche e scopri dove vanno. Di sicuro, non ti annoierai.”

Il bambino che parlava con la terra

La signora del tempo (8) / Il cambiamento del signore del tempo

Qui tutte le puntate.

Erano trascorsi quattro anni da quando l’ultimo signore del tempo aveva fatto visita al suo vecchio amico Ronald Braun. In lui riecheggiavano ancora le parole della nipote del suo amico, “Un giorno noi viaggeremo insieme, e il nostro viaggio sarà senza fine”, parole suggellate con un bacio ardente, ma la giovane non gli aveva dato una data, nulla cui aggrapparsi, e lui ci aveva creduto fino a quel momento.

La villa era vuota in un angolo, un giardiniere stava potando delle rose, e quando il signore del tempo domandò dove fossero tutti, egli rispose che il vecchio Ronald Braun era morto, e che tutti erano al suo funerale.

La signora del tempo (8) / Il cambiamento del signore del tempo

Il profumo dell’inverno

C’erano una volta, tanti e tanti anni fa, tre bambine. Erano tre sorelline che si volevano molto bene e abitavano, con la loro famiglia: papà, mamma e nonna, in una vecchia casa nel cuore di una piccola e graziosa città.

Era una casa a tre piani che stava su perché si appoggiava alle altre case vicine che, come lei, erano piene di acciacchi. Erano delle vecchie, nobili signore un po’ decadute e senza possibilità di restauro per quell’epoca. I muri erano scoloriti, scrostati, un po’ rigonfi per l’umidità che veniva dai pluviali rotti. Le finestre con le griglie screpolate, non sempre chiudevano e per di più bisognava usare molta prudenza perché un colpo più forte avrebbe potuto scardinarle.

Ogni piano aveva tre finestre che si aprivano sulla via e una era finta, non si sa perché.

L’ingresso del vecchio stabile era una piccola porticina che dava su un lungo e stretto corridoio di mattonelle bianche e nere dal quale si dipartivano le scale. C’era nel corridoio un caratteristico odore stagnante a causa del retrobottega dell’oste e del formaggiaio. In fondo all’angusto corridoio, dietro ad una cancellata perennemente chiusa, vi era un cortiletto infossato nei muri delle case adiacenti. Quel cortile racchiudeva i sogni di libertà di quelle bambine, costrette a guardare dall’alto uno spazio a loro sempre negato.

Il profumo dell’inverno

Jenny e lo spirito di nonna Adelia

Era una giornata di fine ottobre, e la piccola autovettura procedeva lenta sul sentiero alberato, lo scricchiolio della ghiaia sotto le ruote, rendeva ancora più penoso a Jenny, accompagnare la madre. Jenny parcheggio la sua macchina fra due cipressi del viale, non era ancora scesa che sua madre era già arrivata davanti al negozio per comprare dei fiori, ed entrò all’interno de cimitero, Jenny la segui, ma mentre sua madre si spostava per portare i fiori comprati ai defunti, Jenny si fermò accanto alla lapide della tomba di sua nonna. Per Jenny la morte della nonna era stata dolorosa, più di quanto nessuno potesse immaginare. 

Jenny quel giorno aveva perso la sua migliore amica, la confidente, la complice di mille avventure, sua nonna era sempre la prima a lanciarsi nei viaggi che la nipote le proponeva, ma Jenny pensava che sua nonna fosse partita per un viaggio fantastico, e che un giorno sarebbe tornata da lei a raccontarle la sua avventura. 

Jenny e lo spirito di nonna Adelia

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