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Tutte le fiabe che parlano di "papera"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "papera", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

Claudia, una papera vanitosa

Nel paese di Paperonia era una giornata d’estate calda e luminosa. Claudia si stava riposando sdraiata comodamente su una foglia di loto e, facendosi cullare dall’acqua dello stagno, era intenta a leggere il suo libro di cucina preferito; di tanto in tanto si specchiava nell’acqua per ammirare la propria bellezza e per controllare che tutte le sue piume fossero perfettamente in ordine.

Quel giorno era il suo compleanno: si era dimenticata che aveva invitato a casa sua gli amici del laghetto lì vicino per un party serale. Ma il tempo stringeva: bisognava ancora fare la spesa, occuparsi dei preparativi, addobbare la casetta e lei, di fare tutte queste cose, proprio non ne aveva voglia! Era sempre stata molto pigra e viziata! Si sdraiò su un’amaca e decise che gli impegni avrebbero potuto aspettare: ora era meglio rilassarsi e schiacciare un bel pisolino.

E pensò: “Chiederò agli amici di occuparsi di tutto; racconterò che non ho avuto tempo di cercare da mangiare per loro, che sono stata aggredita da una feroce biscia d’acqua, tanto hanno sempre creduto alle mie bugie…” e sbuffando, si addormentò.

Claudia, una papera vanitosa

Queeek

Nera, nella penombra e in apparente tranquillità, la predatrice puntava con sguardo acuto il suo bottino.
Lo sguardo fisso, verde, inquietante e attento.
Le pupille si allargarono per puntare meglio lo sguardo e il verde degli occhi quasi non si vedeva più.
Quel verde meraviglioso, quasi di smeraldo che era splendido e inquietante allo stesso tempo.
Nulla l’avrebbe fermata, nulla avrebbe potuto anteporsi tra lei e la sua preda.
Silenziosa, quasi immobile, nascosta quanto basta per vedere e non farsi vedere, scrutava l’ambiente che la circondava così da avere tutto sotto stretto controllo.
Qualsiasi preda che se ne fosse accorta per tempo sarebbe scappata il più velocemente possibile pur sapendo che le possibilità di mettersi in salvo erano sempre meno.
Le orecchie della bestia fungevano da radar: ogni singolo movimento e rumore esterno sarebbero stati captati e una volta individuati e riconosciuti, dimenticati o studiati. Queeek

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