Il bambino che veniva dal freddo
Quel mattino i coniugi Anna e Michele si erano alzati molto presto, prima che spuntassero le luci dell’alba. Non avevano dormito quasi nulla, erano troppo emozionati per l’incontro che li avrebbe attesi. Si recarono all’aeroporto, diretti verso Kirov, città della Russia europea nordorientale.
Lì, avrebbero trovato la guida Vladimir, che li attendeva in auto per accompagnarli alla casa famiglia, e conoscere finalmente il tanto desiderato bambino.
Era febbraio, faceva molto freddo. I finestrini della macchina continuavano ad appannarsi, e la coltre di neve sulle strade rallentava la marcia. Ad Anna cominciava a mancare il respiro, mentre Michele la stringeva al suo petto.
– Eccoci arrivati. Verrò a riprendervi verso sera – fece Vladimir.
La casa era un tipico palazzone russo. La porta principale si aprì, ad attenderli una minuta signora sui cinquanta, con biondi capelli raccolti e grandi occhi chiari.
