Il mago e lo straniero
In un tempo lontano, un principe viveva in un magnifico castello situato su un’altura da dove si dominava una vallata con un lago ampio e popolato da una grande varietà di pesci. Il principe, biondo… Il mago e lo straniero
In un tempo lontano, un principe viveva in un magnifico castello situato su un’altura da dove si dominava una vallata con un lago ampio e popolato da una grande varietà di pesci. Il principe, biondo… Il mago e lo straniero
Versione originale di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont. C’era una volta una città che non assomigliava alle altre. Le sue case erano ornate di terrazze e di torri che parevano cresciute senza un ordine prestabilito. Molte… La Bella e la Bestia
-È tutta colpa tua!- esclamò furioso il piccolo e colorato Colibrì, agitando ancora più velocemente le piccole ali –Se non fossi così superba, ora non staremmo tutti qui riparati sotto a questo gigantesco albero a… La coda dell’arcobaleno
C’era una volta un re che aveva tre figli: due erano intelligenti e avveduti, mentre il terzo parlava poco, era semplice, e lo chiamavano il Grullo.
Quando il re diventò vecchio e pensò alla sua fine, non sapeva quale dei figli dovesse ereditare il regno dopo la sua morte. Allora disse loro: “Andate, colui che mi porterà il tappeto più sottile diventerà re dopo la mia morte.”
E perché‚ non litigassero fra di loro, li condusse davanti al castello, soffiando fece volare in aria tre piume e disse: “Dovete seguire il loro volo.”
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Audio fiaba tratta da “La volpe e la pantera” di Esopo, letta da Katinka Charlotte.
Al di là di un boschetto di frassini profumati vi era un bellissimo laghetto dalle acque limpide e cristalline davanti al quale, due giovani animali accarezzati da un lieve venticello primaverile, si stavano specchiando, rimirando ciascuno il proprio portamento fiero e il colore del pelo.
Si trattava di una graziosa pantera e di una volpe ugualmente carina.
“Vuoi mettere la mia figura con la tua?” Disse la pantera all’amica.
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C’era una volta Paulette, una scimmietta che adorava scrivere. Era servizievole, allegra e una gran coccolona, non si stancava mai di ricevere carezze.
A soli quattro anni aveva imparato a leggere e scrivere, senza l’aiuto di nessuno. Aveva un talento innato.
Adorava mostrare i suoi racconti a papà Martin e mamma Soleil, ma loro la ingiuriavano, esortandola a lasciar perdere, in quanto giocare con la scrittura significava svolgere un mestiere da fame, duro e privo di soddisfazioni.
La mamma le ripeteva sovente: “Oggi nessuno legge più i libri cartacei, ci sono gli ebook, la televisione, internet, lascia perdere, tu devi fare il medico, se non vuoi ridurti in miseria”.
C’era una volta una casa normale, abitata da gente normale, in cui vivevano un cane, un gatto e un topolino, solo che loro non erano del tutto normali, o almeno non lo erano nel modo che noi intendiamo abitualmente.
Infatti questi tre animali domestici, così comuni in tutte le nostre case, contrariamente a ciò che vuole la tradizione e la consuetudine, non si odiavano: anzi, erano dei veri amiconi.
Per quello che riguarda il cane e il gatto, il fatto è che loro erano in grado di parlare la stessa lingua, quindi fra di loro non c’erano problemi di comunicazione.