Nel cuore della quercia
Appollaiata sul ramo più alto, come una sentinella sulla torre di un maniero, la guardiana della quercia scrutava pensierosa l’orizzonte. Per scacciare la calura agitava tra le zampe una robusta foglia, che muovendo l’aria le scompigliava le piume leggere del capo, creandole attorno una maestosa aureola intermittente.
Aveva strappato a malincuore quella foglia al suo vecchio albero posto al centro del piccolo giardino pubblico, unica oasi verde in quel desolato quartiere industriale soffocato da mostruosi palazzi. Era il mese di agosto e, come ogni anno, la città semideserta boccheggiava aspettando l’autunno per ritrovare, col sapore della vita frenetica, la mitezza dei primi mesi autunnali.

