La fata dei desideri
Celestino sedeva su uno scoglio, una seduta scomoda, ma lui pareva non accorgersene.
Stava piangendo, imprecando, maledicendo, rimuginando su una vita con poche soddisfazioni, senza slanci, senza novità, mai, con tante sfortune e mai, mai una sola volta, un momento di fortuna inaspettato.
Probabilmente tutto ciò non era molto diverso da quanto avevano passato e passano quotidianamente molte altre persone, ma si sa: non è vero che mal comune è mezzo gaudio e il dolore di vivere degli altri non può consolare, né contribuire a diminuire il proprio.
Forse, anzi certamente, non fa piacere sapere che altri soffrono, ma lascia indifferente chi è raggomitolato nei propri problemi.
