Gino il gattino
Ciao piccolo lettore eccoci nuovamente insieme a viaggiare in mare aperto, a visitare città a te sconosciute o quant’altro; stavolta io e te andremo insieme a conoscere un piccolo gatto di nome Gino, un gattino… Gino il gattino
La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "egoismo", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".
Ciao piccolo lettore eccoci nuovamente insieme a viaggiare in mare aperto, a visitare città a te sconosciute o quant’altro; stavolta io e te andremo insieme a conoscere un piccolo gatto di nome Gino, un gattino… Gino il gattino
C’era una volta, così iniziano tutte le storie, un bambino che amava molto il Natale, ma purtroppo quello di quest’anno sarebbe stato molto diverso da tutti gli altri, sì, perchè nel paese in cui viveva… Dove è finito il Bambinello?
Un po’ di tempo fa, nella terra di Gombomea, viveva un uomo, Sirbeo che, insieme a sua moglie Teome, mise al mondo cinque figli: SARO, SEBINA, NERISIA, ISEULA e MUZIO. Questi crebbero, Sirbeo si preoccupò di… Egoismo e saggezza
Audio fiaba tratta da una fiaba tradizionale di origine orientale.
Dopo una lunga e coraggiosa vita, un valoroso samurai giunse nell’aldilà e fu destinato al paradiso.
Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un’occhiata anche all’inferno.
Un angelo lo accontentò.
Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi di pietanze succulente e di golosità inimmaginabili. Ma i commensali, che sedevano tutt’intorno, erano smunti, pallidi, lividi e scheletriti da far pietà. “Com’è possibile?” chiese il samurai alla sua guida.
Clicca su “Leggi tutto” per ascoltare l’audio fiaba.
C’era una volta un bosco che non era un bosco qualsiasi, ma un bosco nel quale gli alberi, i sassi e gli animali parlavano come gli esseri umani. C’è anche da dire, però, che questo avveniva solamente di notte. Di giorno era un bosco come tanti altri.
In quel bosco nessuno ci aveva mai messo piede in quanto i suoi confini erano segnati da spessi rovi spinosi che scoraggiavano chiunque ad avvicinarsi.
Nel paese, in fondo alla valle, si diceva che in quel bosco crescesse il fiore della felicità e che chiunque fosse riuscito a toccare tale fiore sarebbe stato felice per tutta la vita. Come si potrà immaginare tantissime persone si erano messe in cammino per entrare in quel bosco in cerca di quel fiore speciale. Le persone arrivavano piene di entusiasmo e portavano con sé anche delle falci e delle accette per abbattere i rovi, poichè sapevano quanto erano spessi, intricati e pungenti.
Tutti i pomeriggi, quando uscivano dalla scuola, i bambini avevano l’abitudine di andare a giocare nel giardino del Gigante.
Era un giardino spazioso e bello, con morbida erba verde. Qua e là sull’erba si trovavano bei fiori come stelle, e vi erano dodici peschi che a primavera si aprivano in delicate infiorescenze rosa e perla, e in autunno portavano ricchi frutti. Gli uccelli posati sugli alberi cantavano in così dolci suoni che i bambini solevano interrompere i loro giochi per ascoltarli. – Come siamo felici qui! – gridavano l’un l’altro.
Tutti i pomeriggi, quando uscivano dalla scuola, i bambini avevano l’abitudine di andare a giocare nel giardino del Gigante.
Era un giardino spazioso e bello, con morbida erba verde. Qua e là sull’erba si trovavano bei fiori come stelle, e vi erano dodici peschi che a primavera si aprivano in delicate infiorescenze rosa e perla, e in autunno portavano ricchi frutti. Gli uccelli posati sugli alberi cantavano in così dolci suoni che i bambini solevano interrompere i loro giochi per ascoltarli. – Come siamo felici qui! – gridavano l’un l’altro.