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Tutte le fiabe che parlano di "alessio sgrò"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "alessio sgrò", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

La zanzara ingorda

Un giorno in piena estate con il caldo che era veramente insopportabile, giravano tutte tranquille due piccole zanzare, ancora molto giovani; alla loro prima esperienza solitaria come succhia sangue. I genitori le avevano lasciate andare perché imparassero a procurarsi il cibo da sole.

Le due approfittarono di una finestra lasciata aperta ed entrarono in una stanza dove stava dormendo un uomo piuttosto grosso, che russava fortemente, e incominciarono a pungerlo per berne il suo sangue. 

«Che buono» disse la prima.

La zanzara ingorda

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Il bacio degli innamorati Fenicella e Cristallo

Questa è la storia dell’amore tra Fenicella, erede al trono del regno del fuoco, e Cristallo, figlio unico dei ghiacci. Fenicella non era altro che fuoco vivo, raffigurato in forme femminili, di una tale intensità che ogni cosa bruciava in un istante al suo cospetto. Venne alla luce dopo una tremenda eruzione vulcanica, nelle cui profondità ebbe la sua gestazione. Di contro Cristallo, dall’apparenza di un uomo completamente bianco quasi trasparente, congelava in un baleno tutto ciò che toccasse, viveva perpetuamente sulle cime delle montagne più alte ove nacque, con la desolazione come sua unica compagna.

Il primo incontro dei due avvenne per caso, dopo un incendio di un bosco posto a confine con i ghiacci perenni, e in entrambi scattò subito un’allucinante voglia di rivedere quella strana figura così tanto diversa.

In quell’occasione solo gli sguardi poterono incrociarsi per pochi ma lunghissimi istanti, ma furono sufficienti a che Fenicella rimase immobile come gelata dalla vista di Cristallo, e quest’ultimo sentire un improvviso ardore nel proprio corpo.

Il bacio degli innamorati Fenicella e Cristallo

Il fiammifero e la farfalla

In un posto tutto buio e freddo, dove non si vedeva nulla, un piccolo fiammifero si aggirava tutto solo vagabondando di qua e di là in cerca di un po’ di compagnia, quando a un certo punto sentì la presenza di qualcuno.

«Chi è?» domandò cortesemente.

«Sono una farfalla» ricevette come risposta.

«Una farfalla, e che cosa è mai?» pensò il fiammifero non avendone mai vista una, quindi incuriosito chiese «Io sono un fiammifero e posso accendere un fuoco, e tu?».

«Ma che domanda è mai questa» scocciato si sentì replicare, quasi a snobbarlo.

Il fiammifero e la farfalla

Il seme di soffione

In un verdissimo prato contornato da tante chiazze colorate viveva una pianta con tanti grossi fiori gialli, insieme a tante altre sue gemelle.

Pianta che attirati in primavera il maggior numero d’insetti per impollinare i suoi fiori, li vedeva trasformare in tanti piccoli semi, che potevano planare nell’aria con l’aiuto del vento, grazie ai lunghi filamenti bianchi posti come dei raggi di sole sulla testa del loro esile corpo.

In un giorno come tanti altri, quando ormai la stagione era matura e tutto pronto per l’addio dei semi dalla madre pianta, uno di questi nel vedere dalle altre piante il volar via degli altri semi di soffioni esclamò «Mamma perché dobbiamo andarcene?».

«È così che le cose sono sempre andate e così devono andare» gli spiegò la madre, cercando di fargli accettare quanto stava succedendo.

«Io non voglio lasciarti qui tutta sola, mamma, come sta accadendo per le altre piante» replicò il piccolo seme alla madre «Non è giusto» continuò.

«Figlio mio anche io prima di te sono stata un seme e ho dovuto lasciare mia madre e tutti i miei fratelli, solo così il mondo può proseguire» aggiunse la madre.

Il seme di soffione

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