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Tutte le fiabe che parlano di "accoglienza"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "accoglienza", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

Un nuovo arrivato

Era una mattina come tutte le altre, Anna esce nel giardino di casa e trova nascosto, sotto la panchina, un gattino, tanto impaurito che, non appena la vede, scappa e si nasconde chissà dove. Anna… Un nuovo arrivato

Omran e Alaa

Sono un nonno con nipoti grandi e vi affido questa favola sperando  che i bambini che la leggono possono capire che il mondo è bello e buono nonostante tutto.   Stava attraversando l’acquitrino oltre la… Omran e Alaa

Un coccodrillo speciale

C’era una volta un fiume lungo lungo. Che dico?! Lunghissimo! Talmente lungo da attraversare cento paesi. Ogni mattina, le acque del fiume erano piene di gente: uomini che pescavano, donne che lavavano i panni e bambini che si divertivano a fare il bagno. Sulle sponde del fiume avveniva anche il contrario e c’erano donne che pescavano e uomini che lavavano i panni. I bambini e le bambine però facevano tutti il bagno, visto che giocare e divertirsi era un loro diritto. O no?

Nei dintorni del fiume abitava una famigliola di coccodrilli: il coccopadre, la coccomadre e quattro coccofigli piccoli. Uno dei coccofigli era nato con un paio d’ali sul dorso e per questo era scansato da tutti gli animali.

“Ehi, coccomostro, ti piacerebbe giocare con noi?” Gli chiedevano i piccoli coccodrilli del gruppo.

“Certo!” rispondeva il piccolo, felice di essere invitato.

“E invece ti lasceremo solo anche oggi! Bleah…” gridavano in coro, facendogli la linguaccia e tenendolo in disparte. Il povero animaletto soffriva in silenzio e quando aveva pianto tutte le sue lacrime (che non erano finte, come quelle degli altri coccodrilli) andava a rifugiarsi da un vecchio rapace, suo amico.

Un coccodrillo speciale

La vecchina zoppa

C’era una volta una vecchietta zoppa che andava mendicando per le vie.

Vide un signore ben vestito e gli andò incontro ma lui, avvedendosene le puntò con cipiglio il bastone da passeggio contro, dicendole: “Io sono duca, stammi lontano stracciona altrimenti di te ne faccio fonduta”

Di colpo il bastone si trasformò in serpente e saettando fece trasalire la gente.

Si avvicinò, allora a una signorina impettita ma quella come ne vide la figura saltò a lato e gracchiando come cornacchia, disse “Io sono contessina non ti avvicinare sporca vecchiettina”.

Pestando il piede lo mise fuori dalla banchina, prese una storta e sedette proprio in mezzo ad una fanghiglia e la folla cominciò a schernirla.

Si fece d’appresso ad una signora imbellata ma non fu meno mortificata, toccandosi al collo, altezzosa disse “Io sono baronessa,lercia vecchiaccia i tuoi pidocchi non faranno festa nella mia pelliccia”.

La volpe che stringeva si animò e corse tra la massa meravigliata ed ella prese a grattarsi come affetta dalla tigna.

La vecchina zoppa

Il pastore Ambrogio

Viveva una volta, su su in cima ad una montagna lunga e grigia, un pastore di nome Ambrogio che era tanto, tanto buono.

E un giorno, mentre faceva abbeverare le sue pecore ad un ruscello, vide muovere le frasche di un cespuglio e poi sentì un leggero, ma cupo lamentìo. Impaurito, si avvicinò pian piano e, facendosi spazio con le sue docili mani grosse, vide un cucciolo di lupo ridotto male; lo prese con garbo, poi lo avvolse in un pezzo di panno e lo ficcò per un po’ sotto il suo lungo mantello, fatto di sacchi e funicelle.

Dopo un po’ lo riprese per rivederlo ed il cucciolo di lupo gli fissò addosso gli occhietti malati e pareva che volesse chiedere qualcosa: non aveva mai visto un uomo!

Il pastore Ambrogio

Il Natale di Martin

In una certa città viveva un ciabattino, di nome Martin Avdeic. Lavorava in una stanzetta in un seminterrato, con una finestra che guardava sulla strada. Da questa poteva vedere  soltanto i piedi delle persone che passavano, ma ne riconosceva molte dalle scarpe, che aveva riparato lui stesso. Aveva sempre molto da fare, perché lavorava bene, usava materiali di buona qualità e per di più non si faceva pagare troppo.

Anni prima, gli erano morti la moglie e i figli e Martin si era disperato al punto  di rimproverare Dio. Poi un giorno, un vecchio del suo villaggio natale, che era  diventato un pellegrino e aveva fama di santo, andò a trovarlo. E Martin gli aprì il suo cuore.

– Non ho più desiderio di vivere – gli confessò. – Non ho più speranza.

Il Natale di Martin

La magia del Natale // Video fiaba

La fiaba di Dani interpretata dagli alunni della classe IV A della scuola primaria di Pieve a Socana.

[…] Quella notte faceva freddo, come non ne fa più ormai da anni, i fiocchi di neve scendevano leggeri come tante stelle cadenti, coprendo di silenzio tutto il paesaggio. In quel mare di silenzio, solo, un uomo camminava nella strada, i vestiti bagnati dalla neve, il viso incorniciato da una barba lunga che lo accompagnava ormai da mesi , un grosso cappello calcato sui pensieri. […]

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La magia del Natale // Video fiaba

La magia del Natale

Ti racconterò una storia di tanti anni fa , di quando ancora per le strade non viaggiavano le  automobili, ma solo carrozze. Non esistevano lampioni e la sola luce che illuminava la notte era quella della Luna.

Quella notte faceva freddo, come non ne fa più ormai da anni, i fiocchi di neve scendevano leggeri come tante stelle cadenti, coprendo di silenzio tutto il paesaggio. In quel mare di silenzio, solo, un uomo camminava nella strada, i vestiti bagnati dalla neve, il viso incorniciato da una barba lunga che lo accompagnava ormai da mesi , un grosso cappello calcato sui pensieri.

La magia del Natale

La Clementina

Chi vi presento questa mattina?
La dolce e cara zia Clementina!
Tutta paillettes, lustrini e bigioux,
unghie laccate e capelli all’insù.

Sfreccia veloce in macchinina.,
va in giro e svuota ogni vetrina,
di tutto compra qualche dozzina,
poi torna a casa con la “spesina”  
e si mette ai fornelli della cucina.

La Clementina

L’uovo misterioso

Era una calda mattina di maggio. Sul cielo azzurro il Sole e una piccola nuvoletta bianca giocavano a rincorrersi. Quella mattina il Sole era veloce e la nuvoletta non riusciva proprio a prenderlo.

Gli venne un idea…

Chiamò il suo amico vento e lo salutò:

– “ Buon giorno, vento! Per favore  potresti aiutarmi a prendere il Sole? “

– “ Certamente! “ e il vento soffiò.

L’uovo misterioso

La casina

La storia racconta di un’anfora che diventa rifugio per alcuni animali.
Essi si accolgono gli uni gli altri e si organizzano per condividerne lo spazio.
Ma, come accade nella vita, non manca il guastafeste che, senza ragione apparente, distrugge ignorando perfino le conseguenze del suo atto.

C’era una volta una grossa anfora che, caduta da un carretto diretto al mercato, rotolando,era finita in mezzo all’erba sul ciglio della strada.

Dopo un po’ passò di lì una Topolina e, notando l’anfora, pensò:

La casina

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