Nel paesotto di Maga Astrid si amava molto la matematica.
Non sapendo come organizzare la festa di Halloween, visto che ogni tema era già stato proposto, il sindaco ebbe un’idea: una piccola gara di magia e matematica.
Astrid, però, temeva la matematica. Non era brillante come le sue amiche, che emozionate ripassavano le tabelline, ridevano e scherzavano, felici per la festa. Lei, invece, se ne stava in disparte, dispiaciuta di non riuscire a studiare.
La sera, prese il libro e ripeté e ripeté, ma dimenticava tutto.
— No, non può andare così, — pensò sconsolata. In premio c’era una bellissima collana di corallo, e lei amava tanto agghindarsi.
Ripeté ancora e ancora, ma nulla. Alla fine chiuse il libro e si addormentò.
Arrivò la notte di Halloween. Dopo danze e canti, Pablo, il sindaco, iniziò a fare le domande.
— Tre per due? — chiese.
— Ehm… quattordici! — rispose Astrid.
— Due per uno?
— Ehm… oh…
— Ho capito, Astrid, che devo fare con te? — esclamò il sindaco.
La maga scoppiò a piangere.
All’improvviso fu posta una domanda che persino un bambino sapeva:
— Quante dita abbiamo in due mani?
— Dieci! — disse Astrid con sicurezza.
— Ottimo, mia cara, — sorrise Pablo.
E prese la collana. Anche se sapeva che non era proprio giusto, decise di premiarla.
Ma subito Iris, la maga del vento, la canzonò:
— La maga non sa contare! Non sa contare!
Il sindaco allora spiegò:
— Nella vita bisogna offrire un piccolo incoraggiamento. Questo villaggio ama contare, e sono sicuro che Astrid studierà di più.
Astrid ora era felice. Era faticoso ricevere un premio così, ma Halloween è Halloween.
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