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Tutte le fiabe della categoria "Fiaba"

Tutte le fiabe, dalla più recente …

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Nero / 1

Prima parte, trovate tutte le puntate qui.

Un giorno i colori si svegliarono. Come ogni mattina il rosso del sole si rase la fulva barba nel turchese specchio del mare.

La bianca e candida neve permetteva ancora all’ultima verde erba di fare capolino per spiare il cielo grigiastro che non prometteva nulla di buono.

Rosse gote al risveglio, con un giallo girasole che capeggiava sulla culla del bimbo, raggiunto presto dal blu del pigiama del papà.

Giornata tranquilla, sull’autobus arancione che correva – lento – sulla grigia strada.

Perfino l’indaco colorava, con la magia dei suoi sei amici, un azzurro angolo di cielo.

Eppure mancava qualcuno, ma fino a sera nessuno se ne accorse. Nero / 1

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Le fiabe a forma di Twitter

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Il mondo dei mentitori

Il mondo dei mentitori è un mondo pericoloso, dove ognuno è capace solo di raccontare falsità.

Tra loro s’intendono, manco fosse normale. Tra loro dirsi “ t’odio”  e andarsene via a braccetto è ordinaria amministrazione tra innamorati. Tra loro dire “ t’aspetto”  e poi non farsi trovare pare pure gesto di cortesia.

Impossibile vivere in quel mondo, impossibile sopportare questa mancanza di rispetto profonda.

Nel nostro mondo dirsi “ti odio” è un’affermazione inequivocabile, certo, è un po’ più complesso con il “ti amo”, ma almeno sul “t’aspetto” non v’è dubbio.

Nel mondo dei mentitori, invece,  è tutto un giocare all’inganno. Nel mondo dei mentitori quando si dice “giusto” è “sbagliato”, quand’è colpevole liberano il ladro, quand’è innocente castigano il bimbo. Nel mondo dei mentitori la confessione è affar di Satana, altro che …

Ma noi no. Ah, noi no. Noi il giusto e lo sbagliato sì che lo sappiamo distinguere e, quando non siamo in grado, c’abbiamo pure i nostri santi avvocati che ci aiutano a meglio comprendere. Poi la nostra confessione  è affar divino, altro che …

Il mondo dei mentitori

L’asino che (non) vola

Il paese degli asini che NON volano è un posto molto lontano. In quel paese gli asini si sono scordati di come potessero a volare, tanto che ora sono convinti di non poterlo fare.

A noi pare incredibile, ma in questo strano mondo, gli asini che NON volano camminano su quattro zampe, con quelle orecchie irte come i nostri asini.

Gli asini che NON volano si sono scordati il loro passato di asini migratori. Gli asini che NON volano nemmeno immaginano cosa si stanno perdendo.  Gli asini che NON volano non hanno mai volato.

Chissà come ci sono finiti in quello strano mondo, chissà perché nessuno ha mai volato. Me lo chiedo da sempre. Come può esistere quel mondo dove gli asini NON volano?

Asini che NON volano, ma pensa te …

Talmente asini, quegli asini, da scordarsi pure di guardare il cielo. Talmente asini, quegli asini, da non accorgersi dei mille passaggi dei loro compagni migratori sopra le loro teste. Talmente asini, quegli asini, dal dileggiare chi s’avventurasse nell’idea che potesse esistere l’asino che vola.

L’asino che (non) vola

I massimi sistemi? A brugola!

Vita, morte, che vuoi che sia? Due istruzioni in svedese e te le faccio e te le disfo con una brugola.Vita, morte, due facce della stessa medaglia dell’imponderabilità.

Eh, no, così non vale, troppo semplice.

Troppo semplice davvero? Mi vuoi fare credere che ci sia tutta ‘sta complessità davanti a due stati essenzialmente assimilabili in una condizione e nella negazione della stessa?

Ma pensa a quante sfumature del vivere esistono. Pensa a quanti modi di vivere. Pensa a quante scelte hai fatto.

Ma dai: nasco e muoio, batte e non batte, funziona e non funziona. Tutto il resto sono invenzioni, costruzioni e costrutti messi lì per aumentare il prezzo. Questione di marketing.
I massimi sistemi? A brugola!

L’uomo senza pensiero

L’uomo senza pensieri viveva d’una vita fatta di gesti abituali.

Svegliarsi comportava l’alzarsi.  L’alzarsi il lavarsi. Il lavarsi il vestirsi. Fino alla sera, quando s’addormentava davanti alla televisione.

Viveva di pensieri passivi. Viveva la vita altrui. Viveva di bisogni imposti.

L’uomo senza pensieri viveva il nulla altrui, se ne impossessava nell’inconsapevolezza di farlo.

Si stava bene con l’uomo senza pensieri come amico, gli si poteva rifilare qualsiasi pensiero, lui si limitava ad ascoltare, senza pensare, per definizione. Dava risposte, vuote, perchè a domanda si risponde. Gesto abituale.

L’uomo senza pensieri dipingeva. Il prato verde prato, il cielo azzurro cielo, il sole giallo sole. L’uomo senza pensieri era un’artista apprezzato. L’uomo senza pensieri esprimeva il suo nulla in un gesto quotidiano, dove la fantasia lasciava il posto all’abitudine.

Ma un giorno il sogno. Nei suoi quadri l’ordine si scombinò. Il prato divenne giallo sole, il cielo verde prato e il sole azzurro cielo.  

L’uomo senza pensiero

ABC

Andavo Biascicando Con Distrazione E Faciloneria

Gli Hegeliani Ideali,

Lasciando Marcire Nell’Oblìo

Passioni Quiescenti,

Reprimendo Sospiri,

Trascinando

Un Vagheggiare Zoppo.

 

ABC

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